Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]: Monumenti antichi (10.1901)

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AUFIDENA

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pende una catenina a dop-
pie magliette di bronzo
(lunghe rn. 0,69) che si
riuniscono ad un altro
pezzo di « ehàtelaine » a
due maglie, terminanti con
un occhiello, al quale per
mezzo di catenine di ferro
erano attaccati a guisa di
fiocco, cinque pendagli for-
mati da cilindretti baccel-
lati di bronzo, terminati
ciascuno da un anelletto.
Forse apparteneva anche
a questo ornamento un pen-
daglio formato da cate-
nine con due cypreae e
un dente di cinghiale,
trovato presso la gamba
sinistra. Tutto 1' orna-
mento aveva così una lun-
ghezza di m. 1,30 circa
e dalla spalla scendeva fin
quasi al collo del piede.

Ma lo sviluppo di questi
ornamenti a « ehàtelaine »
non si arresta qui. La
CCCCXXXIV della stessa
zona Div ci offre un esem-
pio ancor più singolare e
finora, a mia conoscenza,
senza riscontro. E per dare
un'idea dello straordinario
mitndus della signora quivi
sepolta, presento qui un
disegno della tomba, ac-
compagnato da una par-
ticolareggiata descrizione
(fig. 60, 61).

Latomba CCCCXXXIV
della zona Div è una di
quelle che trovansi rac-
chiuse in un circolo di pie-
tre : era scavata alla pro-

fondità di m. 1,50, e la fossa, disposta da est ad
ovest, non era difesa da nessun rivestimento di la-
stroni o di « macèra » ; soltanto v' era a destra
del corpo, che aveva il cranio ad est, un ripostiglio
coi vasi accessori, cioè un' olla a tre bozze e un
oenochoe. 11 corpo giaceva supino colle braccia e le
gambe distese ed aveva ai piedi la ciotola colla mi-
nestra. Presso al collo, a destra, era un « occhiale »
largo m. 0,07; sul petto un pezzo di catena di ferro attac-
cata ad una fibula rettangolare a bozze. Deposta lungo
il torace, verticalmente, una collana di acini di pasta
vitrea e di pendagli ad olive o doppie foglie di lauro
ed alcuni acini d'ambra a bulletta ; a questa appar-
teneva forse un acino di pasta vitrea azzurra a forma
di fiocco, trovato presso l'avambraccio destro e due
pendaglietti conici di lamina trovati alla cintola. Presso
al braccio sinistro aveva una fusaiola di terracotta.
Alle braccia erano infilate due armille a tortiglione,
quella a sinistra a tredici spire, quella a destra, di
sole tre; al polso destro aveva un altro braccialetto
a sei spire ed alle dita della mano sinistra un anello
di ferro e diversi anellini di bronzo. Sul ventre un' altra
fibula di ferro della stessa forma e grandezza della
precedente: e presso al ginocchio sinistro un altro
grande occhiale di bronzo, largo m.0,14. Ma l'ornato che
più attira la nostra attenzione è una specie di stola,
la quale parte dalla spalla sinistra e scende fin sotto
le ginocchia. Essa è costituita da parecchie piastrine
di ferro di circa 4 cmq., foderate di stoffa o cuoio (')
e guernite di bolloncini di lamina di rame, disposta
a coppia su ciascuna piastrina ; altre coppie di bollon-
cini stanno ai limiti superiore ed inferiore delle pia-
strine. Queste piastrine disposte in serie e collegate
forse dalla fodera oppure da cerniere ora distrutte,
dovevano rendere snodata la stola come una « ehàte-
laine ». Di questa stola si è potuto ricomporre, rav-
vicinando i pezzi conservati, circa m. 0,70 ; ma andando
dalla spalla al ginocchio, la sua lunghezza originaria,
doveva essere almeno di un metro. In fondo alla stola
era attaccata una grossa « ehàtelaine » di tre sole ma-
glie, della forma consueta, larga m. 0,10 e alta m. 0,12.

Fig. 61.

(') Alcuni resti di stoffa passano sopra i bolloncini, sicché
essi, piuttosto che ail una fodera possono appartenere a qualche
drappo o sindone che ricopriva o avvolgeva il cadavere. Un
fatto simile non è infatti raro in necropoli simili alla nostra,
p. e. Ntimana, Notizie 1891, p. 193.