Overview
Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 10.1901

DOI Artikel:
Mariani, Lucio: Aufidena: ricerche storiche ed archeologiche nel sannio settentrionale
DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0324

DWork-Logo
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
635 ad

una delle quali chiusa, e due manichi a guisa di stamnos
n. 1362, forma 27, tutte e tre provenienti da Korua.
Pag. 283-284. Fig. 23-c, olla n. 2073.
Pag. 286. Fig. 29-0, n. 2052.
Pag. 292. Fig. 34-*, n. 1811.
Pag. 295. I vasi d'importazione, di fattura « sca-
dente » (non « decadente ») sono di fabbriche non
ancora ben definite, per riconoscere le quali bisogne-
rebbe avere molto materiale di comparazione, che si
trova disgraziatamente fra i vasi fino ad ora poco
studiati e raramente pubblicati, perchè poco interes-
santi dal punto di vista estetico. Non avendo potuto
visitare collezioni che contengano simile suppellettile,
mi sono rivolto per informazioni al dott. M. Mayer,
direttore del Museo di Bari, al prof. G. Patroni del
Museo di Napoli e al dott. Quintino Quagliati, di-
rettore del Museo di Taranto, comunicando loro i di-
segni dei più caratteristici vasi d'argilla figulina tor-
nita con decorazione dipinta. Il Mayer crede che tali
vasi debbano attribuirsi al sec. VI e forse al V. Il
Patroni propenderebbe a vedere in questi vasi forse
una lontana influenza etrusco greca, e ad ogni modo
non li crede fabbricati nell' Italia meridionale. In
generale le forme ed i tipi decorativi rientrano tutti
nel perìodo arcaico della ceramica greca a fig. nere ;
ma alcune, come p. e. la ìcotyle o skyphos largo, du-
rano a lungo, fino al periodo più recente delle figure
rosse. L'oenochoe fig. 37-* rientra per la forma fra
i tipi arcaici (cfr. Brunn-Lau, tav. XV, n. 2). Ma le
kylikes a manichi quadrangolari spettano invece alla
ceramica più avanzata.

Per la cronologia è importante notare che nelle
tombe aufidenati non sono apparsi mai vasi delle fab-
briche lucane, appule dei tipi più recenti, come boc-
cali a becco lungo, epichysis ecc., vasi « caleni » ad
impressioni, del tipo di Gnathia, vasi con pittura so-
vrapposta al nero, ecc. Per definire meglio i tipi dei
vasi importati che si trovano in Àlfedena, sarà bene
notare alcune caratteristiche della tecnica. L'argilla
è per lo più rosea e leggera; le forme piuttosto pe-
santi, specialmente grossi sono i manichi. I colori
sono poco lucidi ed hanno poco corpo : prevale il nero
o un bruno nerastro; gli ornati sono di tipo ionico.

Pag. 298 nota (6). Cfr. Furtwaengler forma 120,
delle kylikes dei « Kleinmeister » e di origine cal-
cidese o stile metallico.

ena 636

Pag. 311 nota (5). Una fibula in bronzo, uguale
al n. 514, è fra gli oggetti del Museo Kircheriano,
d'ignota provenienza; ma abbiamo già notato a p. 625
che molti di questi sembrano provenire dal Piceno

0 dagli Abruzzi.

Pag. 332 nota (2). Uu altro pendaglio a vasetto,
proveniente da Corropoli, è nel Museo Preistorico di
Poma n. 22045; in alcune tombe picene di Monte-
giorgio scavate recentemente dal dott. Baglioni, ve
ne sono parecchi esemplari; un altro, proveniente da
tombe di Cosignano (Ascoli Piceno) è presso il dott.
Guarnieri in Pisa; 10 esemplari sono fra i bronzi
del Museo Kircheriano, finora falsamente ritenuti per
pesi di bilancia, romani.

Pag. 345-346. Fig. 72-* n. 1401.

Pag. 349. Nel Museo Preistorico Romano è un altro
disco, acquistato di recente. Porta il n. 64269 e pro-
viene da Civita Castellana; ha un diam. di m. 0,23
e porta 5 coppie di buchi presso una parte dell'orlo
e due fori nel punto omologo. Nel centro ha incisa
una stella a 5 raggi ornata di cerchietti, e il fondo,
fino all'orlo è decorato da 12 zone di triangoletti op-
posti, messi in serie, alternate con zone striate con-
centricamente. È del tipo geometrico simile a quelli
della Marsica nel Museo di Sulmona, più antico del
tipo Aufidenate, mancano però i bolloncini rilevati.
Un disco invece uguale a quelli di Alfedena, è presso
il prof. Brizio, in Bologna. Due dei dischi citati alla
nota (5) esistenti nel Museo di Firenze (la sala dei
bronzi), provengono dal Lago Trasimeno, sono identici
a quelli della Marsica, hanno un diam. di m. 0,25;
nel centro sono leggermente bombati a guisa di um-
bone, decorato dalla solita stella a 5 raggi smussati
nelle punte con cerchietti concentrici nel mezzo, incisi
e bolloncini nei triangoli fra i raggi. Il resto è deco-
rato da zone alternate a triangoletti, bolloncini e strie.

1 fori sono a .tre coppie da una parte ed una coppia
dall'altra. Debbo al carissimo amico dott. Gius. Pel-
legrini la notizia di altri otto dischi rinvenuti nel ter-
ritorio perugino, esistenti nei magazzini del Museo,
alcuni con semplice decorazione graffita, altri con de-
corazione a giorno, di un tipo finora a me sconosciuto.

Pag. 363-364. Fig. 81-/1: n. 2824, h n. 2826.

Pag. 368. Fig. 84 n. 2121.

Pag. 388. Altre tombe di Atri con materiale affine

a quello di Alfedena sono segnalate dal Brizio nelle
 
Annotationen