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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 11.1901

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi della Sardegna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9304#0025
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37

DELLA SARDEGNA

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forno ('). L'osso cilindrico segmentato poteva essere
preparato per trarne quei dischetti ornamentali così
comuni negli strati mediterranei dell'alba dei me-
talli, o meglio dovette servire quale vezzo in una
collana; altri cilindri simili si ritrovarono ad El
Argar e nella Cueva della Mujer in Spagna (2), in
dolmen eneolitici dell'Aveyron ed in un sepolcro
al Cozzo delle Giummare (Siracusa), del primo pe-
riodo siculo (4).

La ceramica delle caverne del distretto di Iglesias
si distingue da quella di S. Bartolomeo sopratutto per
l'assenza della decorazione ad incavo e del vasellame
in argilla depurata nero lucente o rosso ; mancano
inoltre in quelle gli oggetti di metallo. Alcune di
queste diversità possono essere casuali o imposte dalla
condizione dei luoghi; la povertà degli abitatori di
questi monti può ad esempio spiegare la mancanza
di oggetti metallici e di esemplari in ceramica fina ;
ma l'assenza di ogni decorazione nei molti vasi da
me osservati non può spiegarsi in tal guisa, ed è in-
dizio di anteriorità o di decadenza rispetto alle in-
dustrie vascolari rivelateci dalle ceramiche di S. Bar-
tolomeo ; siccome però i vasi a tripode rinvenuti a
« S. Orreri » ed a « Genna Luas » non possono essere
anteriori all'alba dei metalli, poiché in tutto il medi-
terraneo mancano assolutamente negli strati della età
della pietra, se ne deve dedurre che il vasellame col
quale si rinvennero associati sembrerebbe più recente
di quello di S. Bartolomeo e dovrebbe quindi ascri-
versi all'età del bronzo. Ciò potrebbe confermarsi col
fatto che in Spagna la decorazione incisa decade com-
pletamente nelle industrie vascolari dell'età del bronzo ;
peraltro i dati sui quali si fonderebbe questa ipotesi
sono così incerti, che è più ragionevole attendere luce
dai futuri scavi.

(') Schliemann, Ilios, p. 747, fig. 1-422; Bull, di Paletti,
ital., 1898, p. 117, tav. XX, fig. 22; Orsi, Thapsos in Mon.
Lincei, VI, p. 55, fig. 51.

(2) Siret, Les premiers dges du metal dans le sud-est de
VExpagne, Texte, p. 149, pi. XXIII, fig. 26, ed Album, pi. LXV,
fig. 23.

(3) Cazalis de Fondouce, Les temps préhistoriques dans
le sud-est de la France; Mortillet, Musée préhistorique,
fig. 633.

(*) Orsi, Bull, di Paletn. ital, 1897, p. 174, tav. VII,
fig. 22.

Sepolcri seavati nella roccia.

In Sardegna sono assai comuni i sepolcri incavati
nella roccia detti domos de ianaJ domigheddas, domos
de sas virgines, forrosJ forraghesos, ecc. Fra i primi
a dar notizia della loro esistenza, oltre il Lamar-
mora ('), furono il Bresciani nel 1861 (2), e lo Spano
nel 1864 (3); molti anni dopo nel 1875 il Manto-
vani ne scavò alcuni vicino alla stazione di Osilo
da lui scoperta, e diede notizia dei risultati nel
Ballettino di Paletnologia italiana (4): risultati molto
poco importanti del resto, avendo egli eseguito le sue
ricerche in sepolcri già aperti e violati. Quasi con-
temporaneamente lo Spano fece scavare quelli di
Monte Pertuso, vicine a Ploaghe (5), ma questi erano
in uno stato più miserevole di quelli d'Osilo, es-
sendo stati devastati dall' uomo e deturpati dalle
intemperie, cosicché non vi si rinvennero che pochi
oggetti di nessun conto. Circa dieci anni dopo il Lo-
visato, ritornando sui passi del Mantovani, tentò a
sua volta degli scavi in alcune grotte prossime alla
stazione preistorica di Osilo, e fu alquanto più fortu-
nato del suo predecessore, benché la raccolta si limi-
tasse ad un vasetto, qualche coccio, qualche pietra
lavorata ed altri oggetti di poco conto (6).

Alla relazione di queste prime ricerche egli fece
seguire quattro note, nelle quali descrisse succinta-
mente le grotte sepolcrali da lui visitate (7), dimo-
strandone la grande loro diffusione nell' isola. Sono in-
fine da ricordarsi il Bazzi, che descrisse alcune grotte
del Nuorese (8) e lo Zanardelli, che scrisse di altre nel
Campidano di Oristano (9).

(l) Lamarmom, Voyage en Sardaigne, II, p, 163 e seg.,
pi. XVI, figg. 1 e 3.

(s) Bresciani, Costumi dei popoli della Sardegna, p. 152

(3) Spano, Bull, archeologico Sardo, 1861, p. 74.

(4) Bull, di Paletn. ital., 1875, p. 34 e 1876, p. 199 e seg.

(5) Spano, Scoperte archeologiche fatte neW isola di Sar-
degna nell'anno 1875, p. 26 e seg.

(6) Lovisato, Una pagina di preistoria sarda nelle Me-
morie delVAcc. dei Lincei, ci. se. mor., 1886, p. 1 e seg.
dell'estr.

C) Nota I ad Una pagina di preistoria sarda nei Rendi-
conti d. Acc. IAncei, ci. se. mor., 1887; Nota II nei Rendi-
conti cit., 1887; Nota III, Rendiconti cit., 1888; Nota IV nel
Bull, di Paletn. ital., 1892.

(8j Bazzi, In Barbagia, p. 67.

(°) Bull, di Paletn. ital, 1399, p. 140 e seg.
 
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