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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 11.1901

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi della Sardegna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9304#0046

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monumenti

primitivi

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essendo una varietà di queir allargamento del corri-
doio di accesso che si osserva nelle tombe siciliane
del primo periodo ed in sepolture coeve del Porto-
gallo ('). In alcune di queste tombe sarde si osserva
inoltre una specie di tettoia ricavata dalla roccia che
protegge la parte più interna del corridoio; una co-
struzione simile si notò dall' Orsi in un sepolcro di
Thapsos (Siracusa), ed era costituita da lastroni di
pietra poggiati orizzontalmente sulla estremità supe-
riore della parete di fondo del corridoio, e sulla cresta

Pig. 56. — Pianta e sezione di due sepolcri scavati nella roccia a Fonni nella loc. « S. Michele » (ril. dell'autore).

stretto legame che esiste in questo periodo, tra i mo-
numenti sardi e quelli coevi del Rodano e della Francia
centrale da un lato e dell'Egeo dall'altro, io credo
che le grotte a cella rettangolare e volta piatta si siano
incominciate a scavare in Sardegna nel periodo eneo-
litico e siano perciò in parte almeno coeve a quelle
a forno ; come ciò avviene del resto nelle Cicladi, ove
in una stessa necropoli si osservarono frammisti questi
due tipi di architettura sepolcrale con deposizioni
dell'età premicenea (')•

Dai sepolcri più semplici, derivano evidentemente
quelli ad anticella e cella, ed infine anche gli ipogei
a parecchie stanze scavate luna appresso all'altra,
che in Sardegna sono numerosissimi e presentano pa-
recchie varietà. La diffusione di questi nuovi tipi che
sembrano dovuti ad uno sviluppo locale, dovette ap-
punto per ciò incominciare quando quei più semplici
erano già da qualche tempo in uso nell' isola ; ed
infatti alcuni elementi architettonici che si riscontrano
in essi, si ritrovano in Sicilia soltanto nei sepolcri
siculi posteriori al primo periodo.

Non dobbiamo qui addurre la introduzione della
anticella che in Sicilia comincia a diffondersi sol-
tanto nel secondo periodo siculo (2), poiché è possibile
che in Sardegna risalga al periodo eneolitico, notandosi
nelle sepolture già citate della Marne, ed in sostanza

(!) Tsountas nell' 'Eq^u. «qxcho1., 1899, p. 80, rìx. 1-10.
(*) Orsi, Mon. L incei, II, p. 6, sep. 7; p. 12. sep. 9;
p. 17, sep. 10.

di un muro in pietre costruito parallelamente a quella
parete, per separare la parte interna e scoperta del cor-
ridoio da quella esterna a cielo aperto (2).

Questa stessa sepoltura aveva il portello della
cella ornato con una cornice rilevata nella stessa
roccia, simulante gli stipiti di una porta sormontati
dal loro architrave (3) ; ornati di tal genere si osser-
vano anche nelle grotte sarde e così pure le serie
concentriche di cornici, dovute ad una più artistica
elaborazione dei rincassi destinati a ricevere i portelli,
si notano nei sepolcri delle due isole (4); nè in Si-
cilia sono rari gli incassi scavati nella soglia, nelle

(!) Orsi, in Bull, di Paletti, ital., 1891, p. 69, tav. IV
(Melilli); Cartailhac, Les Ages préhistoriques de VEspagne e
du Portugal, p. 122, figg. 155 e 156; Ribeiro, Noticia de algu-
mas estacoès o monumentos prehistóricos, p. 76 e segg.

(2) Orsi, nei Mon. Lincei, VI, p. 35, fig. 21.

(3) Mon. Lincei, VI, p. 36, fig. 23, Altri sepolcri simili di
Cassibile sono pubblicati in Mon. Lincei, IX, p. 134, fig. 52.

(4) Cfr. ad esempio la mia fig. 25 ; ed Orsi, Bull, di Pa-
letn. ital, 1891. p. 70 ed annessa figura.
 
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