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DELLA SARDEGNA
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per non intaccare le pareti della cella centrale pree-
sistente, si diede adito per mezzo di un breve corri-
doio, che la fece comunicare direttamente coll'esterno.
I canoni architettonici seguiti nella costruzione di
queste opere di ampliamento, sono quelli stessi adot-
tati dai costruttori del cono centi-ale ; si osserva inoltre
nei lavori più recenti uno scrupoloso rispetto alla
biamo ricordare altri nuraghi i quali si ampliarono in
modo analogo, ovvero mostrano lo stesso indirizzo nella
distribuzione dei vari ambienti. Presso Torralba si am-
mira ancor oggi il nuraghe « S. Antine » (Tav. V, fig. 1),
il cui cono centrale, come pure il basamento dal quale
sembra elevarsi sono rivestiti con uu paramento di
pietre quasi perfettamente squadrate, mentre l'opera
Fig. 71. — Fronte nord ovest del Nuraghe Losa (fot. Vochieri).
più antica costruzione, la quale non solo resta inalte-
rata; ma ad essa si cerca di raccordare nel miglior modo
possibile i nuovi ampliamenti; se ne può quindi de-
durre che allorquando questi si eressero, perduravano
ancora gli stessi canoni ed i medesimi gusti architet-
tonici ai quali si deve il nuraghe centrale e che le
tecniche erano pure alquanto progredite, come lo mo-
stra l'ottimo lavoro del paramento esterno.
Prima di descrivere le costruzioni adiacenti a questo
edificio, rinvenute nei recenti scavi governativi, dob-
MoNUMENTI ANTICHI — VoL. XI.
interna della cella centrale e di quelle angolari ri-
cavate nelle parti aggiunte è più rozza.
Non lungi da Suelli alcuni ignoranti scavarono molti
anni or sono il nuraghe « Piscu » ; gli scavi naturalmente
furono eseguiti in modo vandalico e le poche notizie
raccolte in seguito dallo Spano sono del tutto insuffi-
cienti a ricostruire la storia di quell'edificio ; sappiamo
peraltro che il cono centrale era circondato da quattro
altri secondari equidistanti, riuniti da cortina. La cella
del nuraghe di mezzo era pavimentata con grossi la-
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per non intaccare le pareti della cella centrale pree-
sistente, si diede adito per mezzo di un breve corri-
doio, che la fece comunicare direttamente coll'esterno.
I canoni architettonici seguiti nella costruzione di
queste opere di ampliamento, sono quelli stessi adot-
tati dai costruttori del cono centi-ale ; si osserva inoltre
nei lavori più recenti uno scrupoloso rispetto alla
biamo ricordare altri nuraghi i quali si ampliarono in
modo analogo, ovvero mostrano lo stesso indirizzo nella
distribuzione dei vari ambienti. Presso Torralba si am-
mira ancor oggi il nuraghe « S. Antine » (Tav. V, fig. 1),
il cui cono centrale, come pure il basamento dal quale
sembra elevarsi sono rivestiti con uu paramento di
pietre quasi perfettamente squadrate, mentre l'opera
Fig. 71. — Fronte nord ovest del Nuraghe Losa (fot. Vochieri).
più antica costruzione, la quale non solo resta inalte-
rata; ma ad essa si cerca di raccordare nel miglior modo
possibile i nuovi ampliamenti; se ne può quindi de-
durre che allorquando questi si eressero, perduravano
ancora gli stessi canoni ed i medesimi gusti architet-
tonici ai quali si deve il nuraghe centrale e che le
tecniche erano pure alquanto progredite, come lo mo-
stra l'ottimo lavoro del paramento esterno.
Prima di descrivere le costruzioni adiacenti a questo
edificio, rinvenute nei recenti scavi governativi, dob-
MoNUMENTI ANTICHI — VoL. XI.
interna della cella centrale e di quelle angolari ri-
cavate nelle parti aggiunte è più rozza.
Non lungi da Suelli alcuni ignoranti scavarono molti
anni or sono il nuraghe « Piscu » ; gli scavi naturalmente
furono eseguiti in modo vandalico e le poche notizie
raccolte in seguito dallo Spano sono del tutto insuffi-
cienti a ricostruire la storia di quell'edificio ; sappiamo
peraltro che il cono centrale era circondato da quattro
altri secondari equidistanti, riuniti da cortina. La cella
del nuraghe di mezzo era pavimentata con grossi la-
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