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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 11.1901

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi della Sardegna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9304#0066

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MONUMENTI PRIMITIVI

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dell'edificio in rovina, allagamento che io ho osservato
anche in grotte scavate certamente a scopo sepolcrale,
onde la notizia relativa a questa cisterna va soggetta
a cauzione.

I nuraghi circondati da altri minori rilegati da
cortina sono però relativamente numerosi, ne è da
credersi che in tutti queste costruzioni esterne che
sembrano servir loro di base, siano posteriori alla ere-
zione del cono centrale, poiché in alcuni esse sono così
intimamente collegate col monumento centrale, che
la loro erezione dovè farsi contemporaneamente se-
guendo un solo piano. Ciò che ad esempio sembra

turalmente, una volta creato per necessità il tipo, i
nuraghi complessi poterono anzi dovettero costruirsi
talora di getto ; nè lo sviluppo si arrestò a ciò che
abbiamo sino ad ora osservato, giacche oltre ai nu-
raghi circondati da tre o quattro altri minori, ne
esistono in Sardegna altri ben più complessi ; quale ad
esempio quello detto Ortn, che riproduco da una re-
stituzione del Lamarmora (fig. 74) ; ma questi monu-
menti sfuggono ad una descrizione compendiosa, nè
possono descriversi minutamente per l'assoluta man-
canza di scavi sistematici nel loro interno, onde è ignota
la loro intima struttura e la esatta relazione fra le

Fig. 74. — Nuraghe Ortu ricostruito dal Lamarmora, Voyaqe en Sardaigue, atlas II pi. XIV, fig. 1.

avvenuto nella costruzione del nuraghe « Monti Siseri
basso » (fig. 72) e nell'altro detto « Sa Cobelciada »
(fig. 73), ambedue della Nurra di Alghero, benché nulla
si possa affermare di positivo a loro riguardo, essendo
essi per la maggior parte interrati.

I nuraghi sino ad ora studiati, mostrano chiara-
mente lo sviluppo di questa architettura. Quando per
mancanza di spazio divenne insufficiente ai nuovi bi-
sogni il nuraghe semplice, non potendosene costruire
a celle assai vaste senza inceppare in difficoltà statiche
insuperabili, data la rozzezza della tecnica costruttiva,
si crearono quelli a celle sovrapposte, costruendo
un'altra stanza al disopra della più antica. Questo
sistema di ampliamento è evidente nel nuraghe Nieddu,
la cui cella inferiore è costruita con massi bruti,
mentre in quella superiore i conci mostrano sicure
traccio di lavoro ('). Un limite per altro era imposto
a questo sviluppo dalla forte rastremazione delle pa-
reti esterne; cosicché la necessità di ricavare altre
celle vicine alla più antica, indusse gli indigeni a co-
struirne altre ai fianchi del cono centrale, raccordandole
il meglio possibile colla costruzione preesistente. Na-

(*) Spano, Scop. arch. 1874, pag. 42.

varie costruzioni ; essi potranno quindi servire a ri-
solvere le questioni relative ai nuraghi, soltanto quando
saranno stati scavati; ed intanto debbono in massa
considerarsi come i più recenti e perfetti prodotti
di quell'architettura, che ebbe principio col nuraghe
semplice di pietre rozze.

Intorno ai nuraghi si notano talora delle costru-
zioni accessorie, che influirono molto sulle teorie espresse
riguardo alla loro origine ed alla loro destinazione;
benché chi le addusse a favore di questa o quella ipo-
tesi non abbia studiato le relazioni esistenti fra quelle
costruzioni ed i nuraghi, e quindi la possibile diffe-
renza cronologica fra quei vari membri di un edificio.

Così intorno ai nuraghi maggiori e complessi si
osservano talora delle costruzioni nuragiche più pic-
cole, notate ad esempio ad Abini presso Teti, e vicino
al nuraghe Fruscili della Nurra; altrove costruzioni
simili ai nuraghi, ma di epoca incerta, mancando notizie
di scavo a loro riguardo, si ritrovano incorporate in
una cinta di pietre a secco, la quale circonda a di-
stanza il nuraghe maggiore, seguendo peraltro un trac-
ciato irregolare. È da notarsi però che le costruzioni
nuragiche e la cinta che le incorpora, non sembrano
 
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