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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 11.1901

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi della Sardegna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9304#0071

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DELLA SARDEGNA

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rinvenuto presso il nuraghe Lunghenia ad Oschiri, dal
quale si estrasse un piccolo carro di bronzo ('), che
peraltro mi sembra di fattura romana.

Delle due cinte difensive che circondano il nuraghe
Losa non mi sarei occupato, se esse non avessero ser-
vito a confermare nella mente di coloro che diressero
gli scavi, e quindi di chi si occupò dei nuraghi della
Sardegna dopo aver visitato quello di Losa, l'opinione
che tali monumenti fossero stati eretti a scopo di-
fensivo (2).

Questa teoria sulla origine dei nuraghi sarà di-
scussa a suo luogo, ma intanto è necessario dimostrare
che per sostenerla non possono addursi le fortifica-
zioni ora descritte, le quali non hanno nulla in co-
mune col nuraghe che attorniano. Nell'unico punto
in cui lo toccano non si nota infatti continuità nella
costruzione, ma la cortina di cinta è semplicemente
addossata al nuraghe con leggere tracce di lavori di
adattamento. Il nuraghe stesso inoltre è costruito con
pietre di mediocre grandezza spianate nella loro faccia
esterna a mazza, mentre le fortificazioni sono eseguite
in tutt' altra guisa, come può del resto dedursi dal
confronto della fig. 78 colla fig. 71, o anche dal sem-
plice esame della fig. 75, la quale mostra la torre
dominata dal più lontano nuraghe ; in quella l'opera è
infatti rozza, le pietre sono brute e di grandezza diversa
e ad ogni modo di gran lunga inferiore a quella colla
quale è eretto il nuraghe e lo stesso è da dirsi delle
altre costruzioni difensive, le quali tecnicamente deb-
bono considerarsi come meschine imitazioni dell' ar-
chitettura nuragica, eseguite a scopi diversi ed in
un' epoca nella quale quelle tecniche costruttive erano
in piena decadenza.

Del resto anche 1' esame della pianta delle varie
costruzioni (cfr. tav. Vili) ritrovate a Losa dimostra
la loro diversa natura. Giacché il nuraghe, malgrado
il successivo ampliamento, conserva quella semplicità e
simmetria di linee che sono così caratteristiche dell' ar-
chitettura propria di quei monumenti ; la cinta invece
segue un tracciato del tutto asimmetrico: in essa ab-
bondano le feritoie, che mancano affatto nel nuraghe, e
finalmente mentre il piano antico di questo è uguale nelle

(') Lamarmora, Voyage, II, p. 50G.

(2) Zanardelli, Bull, di Paletti, ital, 1899, p. 151 e seg.
Schoetensack, nella Zeitschrift fur Etimologie, 1898, p. 34.

Monumenti antichi. — Vol. XI.

tre celle, varia intorno alle fortificazioni interne ed è in-
fatti più basso alla torre settentrionale (tav. Vili, p)
ove il pendio del suolo è maggiore, ed alquanto più ele-
vato nel torrione meridionale (tav. Vili, m), ove il suolo
è quasi piano. Queste diversità di livello in relazione
col pendio del suolo, mostrano poi che i costruttori delle
fortificazioni seguirono a tale riguardo un sistema op-
posto a quello adottato dai costruttori del nuraghe, nel
quale la continuità del piano orizzontale si ottenne
erigendo una platea artificiale, destinata a mascherare
le inuguaglianze del sottosuolo ed a servire di base
al monumento, mentre le fortificazioni seguono il
pendio del piano di campagna e vi si adattano.

Le diversità di livello già notate fra i piani an-
tichi delle torri, dimostrerebbero inoltre che l'area
interna del recinto non fu appianata artificialmente
quando si costruirono le fortificazioni ; certamente poi
non si abbassò il suolo sul quale dovevano erigersi,
lo scopo al quale erano destinate, esigendo invece le
maggiori elevazioni possibili onde dominare efficace-
mente la posizione. È chiaro perciò che i 70 centimetri
all' incirca di differenza che si osservano tra la soglia
della posterula del torrione m e quindi tra il piano
del piazzale recinto dalle fortificazioni e quello se-
gnato dalla soglia del nuraghe, che deve corrispon-
dere all' antico piano di campagna, si debbono al na-
turale dilavamento delle terre in questo cocuzzolo rela-
tivamente elevato. Ora essendo il pendio dolcissimo
in questa parte del colle, si può dedurne che dovette
trascorrere un tempo abbastanza considerevole dall'ab-
bandono del nuraghe, alla costruzione delle fortifica-
zioni che lo ricingono.

Adunque le fortificazioni addossate al nuraghe
Losa, come pure quelle più esterne che tecnicamente
sono del tutto somiglianti ad esse, appartengono ad
un'epoca posteriore al secondo ampliamento del nu-
raghe ; nella quale evidentemente tale architettura
era in decadenza, ed i costruttori indigeni cercavano
di sopperire ai nuovi bisogni imitando malamente le
antiche tecniche, ed addossando le loro fragili e me-
schine fortificazioni ai nuraghi, la cui salda mole do-
veva sfidare il tempo e le avversità con fortuna mag-
giore delle costruzioni avventizie sorte all' intorno
nel volgere dei secoli. Riguardo però alla data sto-
rica alla quale dovrebbero riferirsi le opere di di-
fesa di cui ci occupiamo, non si può nulla affer-

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