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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 11.1901

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi della Sardegna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9304#0077

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141

DELLA SARDEGNA

142

Riguardo ai nuraghi complessi a vari piani sovrap-
posti di celle, essi si distinguono nettamente dai mo-
numenti simili del Mediterraneo; di sepolture ana-
loghe si ha notizia invero nell'Etruria ove appartengono
al periodo d'arte orientale, ma perfino le più gran-
diose celle etnische a cupola, se somigliano ai nura-
ghi nel loro assieme e nella rozza costruzione della
volta, sono ad essi inferiori sotto molti rapporti.
Se perciò siamo certi che i prototipi dei nuraghi ri-
salgono al periodo eneolitico, resta il dubbio sull' e-
poca nella quale fiorirono in Sardegna le più com-
plesse fra queste costruzioni ; molte di esse non sono
certo anteriori al II periodo siculo e quindi all' età
del bronzo, essendo costituite da massi squadrati;
infatti questo modo di lavorare i conci non si osserva
nel Mediterraneo in nessuna costruzione anteriore al-
l' età micenea. Se poi si hanno presenti i raffronti coi
monumenti dell' Etruria, si converrà che non è possibile
escludere la probabilità che molti nuraghi siano stati
costruiti contemporaneamente alla diffusione dei vasi
a decorazioni geometriche dipinte e delle fibule a
navicella con staffa lunga e ad arco serpeggiante a ba-
stoncelli, onde non si può escludere che possano in
parte almeno discendere al cosiddetto periodo d' arte
orientale.

Il semplice studio di queste forme architettoniche,
le quali, come avremo occasione di dimostrare con mag-
giore larghezza in un apposito lavoro, perdurano nel
Mediterraneo dal periodo eneolitico o premiceneo sino
all' età del ferro, non basta pertanto a decidere 1' età
cui risalgono tali monumenti, che potrà stabilirsi sol-
tanto coli'esame del materiale in essi rinvenuto.

Ci restano ora da esporre alcuni dati relativi
alla distribuzione topografica dei nuraghi. La carta
che publichiamo (tav. IX) ci esime da una lunga
narrazione di fatti e dimostra che nella Nurra sono
sparsi nei luoghi piani, ove occupano di preferenza i
punti più elevati del terreno ; talora peraltro si eres-
sero anche sul dorso o sul pendio dei colli.

Di solito si ritrovano in vicinanza dei corsi d'acqua
e sono orientati coli' ingresso tra il mezzogiorno ed il
levante ; ma questa regola soffre numerosissime ecce-
zioni, moltissimi nuraghi essendo costruiti in località
aride ed altri avendo l'ingresso verso oriente, altri
ancora verso occidente; frequentemente poi sono asso-

ciati a domo de jana, od a tombe di giganti. È no-
tevole il fatto che i nuraghi, come del resto le se-
polture alle quali ho ora accennato, di solito non
costituiscono dei gruppi molto numerosi, ma piuttosto
sono sparsi qua e là senza ordine o misura.

Queste medesime osservazioni si possono ìipetere
anche per le altre regioni dell' Isola, ove i nuraghi,
mai raggruppati in grande numero, si ritrovano talora
non solo nelle valli e nelle colline, ma anche sui
monti. Io ne ho visitati alcuni a Fonni a circa 1000
metri sul livello del mare, nè credo che questi siano
i più elevati dell'isola; certo poi sui monti come
nelle pianure, ho notato che vicinissime ai nuraghi si
ritrovano le sepolture dei giganti e quelle incavate
nella roccia.

Le regioni più ricche di nuraghi sono appunto la
Nurra e le vicinanze di Oristano; da ciò se ne volle
dedurre che in questi due luoghi fosse approdato il
popolo che li eresse; deduzione del tutto infondata,
la quantità dei nuraghi che si osservano in un terri-
torio, dipendendo evidentemente da cause del tutto
diverse ed estranee all' approdo dei loro costruttori.

Le notizie riguardanti gli oggetti raccolti nel
loro interno sono poco esatte; per lo più non si
tenne alcun conto, nè delle particolarità architettoniche
dei nuraghi dai quali provengono i bronzi e le cera-
miche che dobbiamo descrivere, nè della sovrapposi-
zione dei vari strati ; inoltre la maggior parte dei
rinvenimenti, fra i quali alcuni importantissimi, av-
vennero casualmente, e le notizie si raccolsero tardi
da informatori che non ricordavano bene gli avveni-
menti, nè si erano curati di fare in proposito os-
servazioni minuziose ed esatte; di nessun oggetto si
può quindi affermare la contemporaneità al nuraghe
entro il quale si ritrovò ; solo nel loro insieme questi
ritrovamenti possono quindi fornirci degli indizi pre-
ziosi sul materiale associato a quei monumenti.

Come ho detto, la maggior parte degli oggetti sì
ritrovarono nei nuraghi in scavi fortuiti, nei quali
naturalmente non si tenne conto che degli oggetti più
appariscenti o di un certo valore materiale; si spiega
quindi come di solito manchi ogni notizia sui ritro-
vamenti di stoviglie, oggetti in osso, pietra od altro
materiale vile, e si ricordino soltanto oggetti di me-
 
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