Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 11.1901

DOI Artikel:
Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi della Sardegna
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9304#0094

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
175

MONUMENTI PRIMITIVI

176

1' Irlanda ('), nell'Ungheria, ad Atene nel Peloponneso,
nell'Epiro (2), nell'Acarnania (3), a Micene e Tirinto C),
nell'Asia Minore (5), nella regione degli Aitai (fì) e
finalmente nell'Assiria (7).

Nelle varie regioni naturalmente si notano varietà
locali nate in seguito ; nell' Egeo, per esempio, il foro
per l'immanicatura è frequentemente ovale, mentre in
Sardegna, negli esemplari che io ho esaminati, è sem-
pre tronco-conico (8), ma ciò interessa poco ; importa in-
vece notare che la sua diffusione geografica ed i mo-

metallici di importazione. Ciò, se conferma la ipotesi
già esposta sopra la origine di alcuni strumenti sardi
in pietra levigata mun iti d'occhio per immanicarli,
giova poco a determinare l'epoca della prima intro-
duzione della bipenne in Europa, poiché nei paesi del
Nord gli oggetti in pietra sono rimasti in uso sino ad
epoche relativamente recenti. Se si considera invece
che nel Mediterraneo orientale la bipenne in bronzo
è trasformata in un simbolo votivo non solo ad
Olympia, ma già negli strati antichi di Micene, e che

Fig. 99 1:1. — Ascia votiva vista di sopra e di fianco loc. incerta (dis. dell'autore).

nutrienti figurati di alta antichità nei quali questo tipo
è riprodotto, dimostrano la sua originaria derivazione
dall' Oriente. Gli esemplari in pietra levigata di alcune
regioni del Nord (9), sono quindi imitazioni di quelli

(!) Evans, Age du Bronze, p. 74, fig. 47.

(2) Montelius, Chronologie. . ., p. 17 e 18, fig. 40-44; Ma-
tériaux, 1874, p. 41, pi. II, fig. 1 e 4.

(3) Matériaux, 1882-83, p. 171, fig. 65.

(4) Schliemann, Micétte*, p. 180, fig. 173; Tiryns, p. 189,
fig. 100.

(5) Perrot e Delbet, La Galatie e la Bithynie, p. 338;
Schliemann, Ilios, p. 676 ; Miiller S., Ursprung. uni erste Ent-
wickelung. der Europaischen Bronzecultur, ne\VArchiv fùr
Anthropologie, p. 329 est.

(6) Matériaux, 1877, pi. Vili, fig. 7.

C) Rawlinson, The five great Monarchie*, II, p. 65.

(8; In alcuni luoghi si ritrovarono delle bipenni provviste
di un foro così stretto, che non potè servire per immanicarle.
Ritennero il Gross ed il Pigorini che quel foro fosse destinato
ad infilarle in una funicella per renderne più facile il tra-
sporto e che quegli oggetti fossero dei « lingots », ossia delle
masse di metallo destinate alla fusione. (Antiqua, 1885, p. 106,
taf. XXIII, fig. 4. Di questo tipo sono pure alcune della Francia:
Chantre, Etudes, cit., Age du Bronze, I, p. 36; Mortillet,
Musée préhistorique, pi. XCII, p. 1129 e 1131. Matériaux, 1878,
fig. 121 ; 1879, p. 57, pi. II, fig. 14). Tale ipotesi è del tutto
ragionevole; essa per altro non esclude affatto l'uso originario
di questo tipo quale arma o strumento.

(9) Sophus Miiller, Sistème préhistorique du Danemarck,
p. 35, pi. V, fig. 73; Matériaux, 1880, p. 411, fig. 150; 1867,
p. 293, fig. 88; 1868, p. 496, fig. 125 (Seine e Oise); 1886,
p. 282 e seg., fig. 106-109 (Loire Inferieure, dolmen); L'An-
thropologie, 1889, p. 180, fig. 12, n. 3, (dolmens dei Paesi Bassi).

a Micene stessa ed a Tirinto tali ascie si ritrovano
abbastanza comunemente, si dovrà convenire col Mon-
telius siili' alta antichità di esse, e ritenerle del pe-
riodo più antico dell' età del bronzo. Notiamo qui
di passaggio che alcuni esemplari sardi, fra gli altri
uno della collezione Dessi di provenienza incerta,
sono ornati sui fianchi, lateralmente al foro, con costo-
lature orizzontali ; infine anche in Sardegna queste
bipenni si riprodussero in piccolo a scopo ornamen-
tale o votivo (fig. 99), come in Sicilia, ad Olympia
ed a Micene (x).

Si ricollegano strettamente alla bipenne le piccozze
a tagli perpendicolari, una delle quali è riprodotta
nella tav. XVII, fig. 10; eseguite in rame od in bronzo
si ritrovarono nell' isola d' Elba (2), a Pollenzo (3), ad
Hissariik (4) e nell'Ungheria, ove sono di puro rame

(!) Notizie degli scavi, 1895 (Fusco) e Montelius, Chro-
nologie. . . p. 18 e seg. fig. 48 e 49; Matériaux, 1886, p. 202,
fig. 44 e 45.

(-) Foresi, Sopra una collezione di oggetti antistorici,
p. 20.

(') Angelucci, Catalogo dell'armeria Reale di Torino,
p. 11, fig. 7.

(4) Schliemann, Ilios, p. 506, fig. 958.

(5) Matériaux, 1877, p. 186, fig. 72 e 78; Congres int.
d'ant. e d'arch. préhistorique, 1876, p. 220 e seg., pi. II fig. 17;
Pulzsky, Die Kupferzeit in Ungarn, p. 65 e seg.; Montelius,
Chronologie ... p. 100.
 
Annotationen