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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Editor]
Monumenti antichi — 11.1901

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi della Sardegna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9304#0105
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DELLA SARDEGNA

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schiena dalla sinistra alla destra, in modo che l'altro
lato corto, visibile all' esterno, risultasse presso a poco
verticale lungo il fianco sinistro. Questo indumento
era assai corto, ed in basso scendeva appena al di-
sotto delle natiche ; non sappiamo come fosse sostenuto
in alto, essendo le spalle ricoperte da una corazza ;
peraltro il lembo inferiore aggirandosi a spira sa-
liente dal margine interno all' esterno, lascia supporre
che la parte superiore dell' ultimo avvolgimento fosse
gettata al disopra della spalla sinistra. Certo que-
st' indumento lasciava ambedue le braccia nude e
solo il polso destro è ornato o meglio protetto con
un grosso braccialetto piatto riprodotto con sufficiente
chiarezza.

Nella statuetta è inoltre perfettamente visibile la
disposizione di un altro capo di vestiario comune
nelle figurine sarde. Ne sono visibili le estremità, le
quali consistono in cinque striscie di stoffa terminate
in basso con una frangia, tre delle quali si osser-
vano dietro la schiena al di sopra del secondo ravvol-
gimento della clamide, le altre due invece discendono
sul petto coperte quasi completamente dall'estremo
lembo della veste, al disotto della quale appariscono
le sole estremità colle loro frangie. Questo abito di
parata doveva avere una certa analogia colla stola
indossata ancor oggi da una classe privilegiata in Abis-
sinia ('), la quale stola consiste appunto in un abbiglia-
mento per lo più a cinque fascie pendenti, derivato dal-
l' uso primitivo di rivestirsi colle pelli degli animali,
dopo aver fatto un foro nel mezzo per introdurvi la
testa e posarle sulle spalle, onde pendono sul davanti
le pelli delle zampe anteriori e dietro quelle delle
zampe posteriori e la coda.

Un abito simile sembra riprodotto dai bassori-
lievi egizi indosso ai guerrieri Sardana (2): in questi
però come nel bronzo sardo e presso gli attuali abis-
sini, la pelliccia originaria sarebbe già trasformata in
un oggetto d' abbigliamento rituale.

Al disopra degli abiti indossa il guerriero del Kir-
keriano una corazza che difende il petto e scende sino

(') Debbo questo raffronto al mio amico prof. Colini, che
volle mostrarmi alcune di queste stole abissine conservate nel
Museo etnografico di Roma.

(2) Pcrrot et Chipiez, Hist. de Vart, IV, p. 14, fig. 4.
Questo ravvicinamento peraltro è alquanto dubbio, le due fascie
che scendono dalle spalle della citata figura potendo essere
gli spallacci del pettorale.

alla cintura; è priva di maniche, ma provvista di due
spalline che ricoprono gli omeri, ed è incisa a solchi
paralleli, che nella mente dell' artista volevano forse
imitare dei peli, come si potrebbe dedurre dal confronto
col modo col quale sono resi i capelli, onde l'origi-
nale imitato potè essere di pelle; peraltro si notano
alcune diversità nel modo con cui sono resi i capelli e
la superficie della corazza, la quale potrebbe anche es-
sere stata eseguita con un tessuto pesante e gros-
solano.

Fig. 106 1:2. — Corazza indossata dal guerriero del Kirkeriano
imaginata distesa su di un solo piano (dis. dell'autore).

Per rendere più chiara la disposizione delle varie
parti di tale indumento l'ho riprodotto sviluppato su
un di sol piano nella fig. 106.

La parte principale è costituita da una fascia
orlata ai bordi, che copriva la regione mammellare e
saliva sino al principio dello sterno, girava poi al
disotto delle ascelle e dietro la schiena era cucita
ad un' altra fascia traversale, che tratteneva l'abito
aderente al corpo, e sosteneva sulla regione vertebrale
uno degli anelli visibili nella figura a destra della
tav. IX.

Al disotto della fascia che non discende oltre lo
sterno, e sul davanti di essa era cucito un altro pezzo
destinato a proteggere la parte bassa del torace ed
i suoi fianchi.

Due spalline, pur esse orlate scendenti sul petto
fin quasi alle clavicole difendevano gli omeri ; ciascuna
di esse era trattenuta al suo posto da un paio di spal-
lacci, che partendo dalla sommità del pettorale, al
 
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