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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 11.1901

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi della Sardegna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9304#0114

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MONUMENTI PRIMITIVI

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sopratutto alle micenee (') ; nè questi diversi pareri
si escludono, come potrebbe sembrare a prima vista,
se si hanno presenti le strette analogie di recente
notate dall'Helbig (2) ; fra i bronzi a figure umane
ritrovate in Fenicia e quelli dovuti all' arte micenea.
Se poi si considerano le condizioni geografiche e le
notizie storiche a noi giunte sulle relazioni della Sar-
degna cogli altri popoli del Mediterraneo, si presenta
come del tutto probabile l'ipotesi, già avanzata da altri,
che l'arte fenicia abbia esercitato larga influenza su
quella fiorita in Sardegna nel periodo d'arte orientale ;
come del resto i commerci dell' isola colle popolazioni
del Mediterraneo orientale, avevano largamente influito
sulla cultura indigena dell' età immediatamente ante-
cedente.

Come la lingua così anche i canoni dell'arte fe-
nicia imitati dagli artisti locali, poterono durare a
lungo in Sardegna ; i raffronti addotti pertanto se sono
concordi noi mostrare una certa relazione diretta o
indiretta tra le figurine sarde e gli antichi bronzi figu-
rati del bacino del Mediterraneo, non ci permettono
di fissare i limiti cronologici del periodo durante il
quale si fusero, anzi la relativa maestria colla quale
sono modellate e fuse alcune figurine, lascerebbe cre-
dere che appartenessero ad un periodo artisticamente
più progredito di quello detto d'arte orientale, ma
su ciò potranno dar luce soltanto i futuri scavi.

Il De Eougè, interpretando la grande iscrizione di
Karnak, la quale ci ha conservato i fasti di Me-
nephtah I, credette di riconoscere nei Sàrdana o Sàr-
tana in essa mentovati gli antenati dei Sardi già sta-
biliti nell' isola sin dalla XIV* dinastia egizia, i quali
insieme ai Rebu o Libi minacciavano da qualche
tempo l'Egitto frammisti anche ad altri popoli, in cui
egli riconobbe altre genti del Mediterraneo, che la-
sciarono traccie di sè nella storia col nome di Maxues,
Tirreni, od Achei (3). Questi ravvicinamenti di nomi,
contradetti già dal Brugsch furono sostenuti dallo

0) Eeinach, La sculpture en Europe nelVAnth Topologie,
1896, p. 178.

(2) Helbig, La question Mycenienne nelle Mém. de VAc.
des inscrip. et belles lettres, 1896, p. 305 e seg.

(3) De Rouge, Extrait d'un mém. sur les attaques dirigées
contre VEgypte par les peuples de la Mediterranée nella Rème
archéol. 1867, p. 35 e seg.

(4) Brugsch nella Zeitschr. fùr aegyptisch. Sprache und
Altertumskunde, 1876, p. 127 e seg.

Chabas e quindi dal Rubiou ('), ed in varia guisa
interpretati dal Meyer, dall'Hoernes, dall'Ohnefalsch
Riehter e da altri (2). Interessa per noi il fatto che
alcuni vollero ricollegare ai Sardana dei bassorilievi
Egizi le statuette sarde ora studiate, notando alcune
somiglianze fra queste diverse rappresentazioni.

Già il Pais, oltre ad attaccare la questione dal
punto di vista storico, aveva osservato che tali somi-
glianze erano state esagerate ; egli notò infatti giu-
stamente che la forma caratteristica dell' elmo o gasco
Sàrdana, provvisto di due corna e sormontato da una
asticella terminante a globo o disco, non si ritrova
mai nelle statuette sarde (3). Queste invero hanno
pur esse il capo di frequente coperto da un elmo o
berretta cornuta, ma tale maniera di ornare Telmo,
derivata certamente dall' uso di rivestirsi colle pelli
di animali cornuti dopo aver riattaccato al loro posto
le corna, è così comune in tutta l'antichità, che non
basta affatto ad identificare questo o quel popolo (4).
Aggiunse il Rubiou che in alcuni bassorilievi egizi
nei quali figurano dei Sàrdana combattenti, questi
impugnano delle spade lunghissime ed esili, ed il pen-
siero corre agli stocchi tipo Abini di cui sono prov-
vedute alcune delle figurine sarde ; ma il Rosellini
nella tavola citata dal prelodato scrittore, mostra
invece dei Sàrdana combattenti con lunghe e sottili
aste, che non possono essere assolutamente degli stoc-
chi, essendo impugnate a circa un terzo della loro
lunghezza (5), onde il raffronto cade. Inoltre tutte le
figurine studiate, ad eccezione di una sola, sono prive
di baffi e di barba ed i Sàrdana prigionieri del bas-
sorilievo di Ipsamboul (6) sono invece provvisti di
lunga barba, indizio di costumi opposti a tale ri-
guardo ; cosicché le vere somiglianze fra questi monu-
menti affatto diversi si limitano, per ciò che io ho
potuto constatare, oltre agli scudi rotondi, che non

(') Chabas, Etudes sur Vantiquité historique, p. 25 e seg.
Rev. archéologique, 1881-82. p. 134 e seg.

(2) Zeitschr. fùr Ethnol. 1899, p. 75.

(3) Pais, La Sardegna ecc., p. 266.

(4) Ricordi storici di un tale uso sono raccolti in Pais,
La Sardegna, p. 266, n. 2. Alcuni monumenti poi sono citati
dal Reinach neWAnthropologie, 1896, p. 178 e n. 2.

(5) Rosellini, op. cit, tav. CCIII; Rubiou nella Gazètte
archéol. 1881-82, p. 134; Perrot et Chipiez, Hist. de l'art, IV,
p. 16, fig. 6.

(«) Rosellini, Mon. dell'Egitto e della Nubia, tav. CXXVIII.
 
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