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De Sanctis, Gaetano: Esplorazione archeologica delle provincie occidentali di Creta: topografia e monumenti
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DELLE PROVINCIE OCCIDENTALI DI CRETA
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caratteristico. Un'idea sufficiente se ne può ricevere dalle
fotografie riprodotte nella tav. XX-XXI num. 1 e nelle
figg. 51-53, delle quali queste rappresentano la grande
latomia meridionale da due punti diversi, quella la
latomia prossima al canale del porto. In alcuni punti si
vede che si è tratto partito dai tagli fatti nella roccia
per destinarli ad un qualche uso stabile mediante una
lavorazione complementare. Un esempio di ciò si ha
vata nel masso, divisa in duo da una spina longi-
tudinale, pure ricavata dal masso vivo ed alta meno
di un metro (v. lo schizzo della pianta alla fig. 54).
Due scale, B e C, incassate presso due degli angoli por-
tano giù, ognuna in uno dei compartimenti. Interna-
mente, attorno alle quattro pareti gira una banchina,
che è interrotta solo in uno degli angoli da un'aper-
tura A ed ha un piccolo incavo continuato per tutto
Fig. 53. — La medesima latomia veduta da sud.
nel sito di una delle tre più grandi latomie, dove si
Fig. 54.
vede una specie di camera profonda rettangolare sca-
il giro. Manca ogni copertura, nè vi è alcun indizio che
un tempo vi sia stata. La sua destinazione non è chiara,
e potrebbe pensarsi ad un luogo di deposito o ma-
gazzino. Ma più probabile sembra l'ipotesi che il
locale sia stato adibito ad uso di salina, se si pensa
che esso è vicinissimo al mare e che questo nel-
l'antichità, quando la linea d'acqua era, come or
or vedremo, di circa m. 5—5,50 più alta che al pre-
sente, doveva lambire le rocce che stanno al nord
del locale in parola, dove precisamente è praticata
l'apertura su accennata, che lo mette in comunica-
zione coli'esterno. Colla marea alta le onde dovevano
sorpassare la testata dello scoglio, che sta dinanzi a
codesta apertura e riempire il locale di uno strato
d'acqua alto un palmo circa. Lungo il lato sud di
questa supposta salina è una muraglia di roccia lavo-
DELLE PROVINCIE OCCIDENTALI DI CRETA
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caratteristico. Un'idea sufficiente se ne può ricevere dalle
fotografie riprodotte nella tav. XX-XXI num. 1 e nelle
figg. 51-53, delle quali queste rappresentano la grande
latomia meridionale da due punti diversi, quella la
latomia prossima al canale del porto. In alcuni punti si
vede che si è tratto partito dai tagli fatti nella roccia
per destinarli ad un qualche uso stabile mediante una
lavorazione complementare. Un esempio di ciò si ha
vata nel masso, divisa in duo da una spina longi-
tudinale, pure ricavata dal masso vivo ed alta meno
di un metro (v. lo schizzo della pianta alla fig. 54).
Due scale, B e C, incassate presso due degli angoli por-
tano giù, ognuna in uno dei compartimenti. Interna-
mente, attorno alle quattro pareti gira una banchina,
che è interrotta solo in uno degli angoli da un'aper-
tura A ed ha un piccolo incavo continuato per tutto
Fig. 53. — La medesima latomia veduta da sud.
nel sito di una delle tre più grandi latomie, dove si
Fig. 54.
vede una specie di camera profonda rettangolare sca-
il giro. Manca ogni copertura, nè vi è alcun indizio che
un tempo vi sia stata. La sua destinazione non è chiara,
e potrebbe pensarsi ad un luogo di deposito o ma-
gazzino. Ma più probabile sembra l'ipotesi che il
locale sia stato adibito ad uso di salina, se si pensa
che esso è vicinissimo al mare e che questo nel-
l'antichità, quando la linea d'acqua era, come or
or vedremo, di circa m. 5—5,50 più alta che al pre-
sente, doveva lambire le rocce che stanno al nord
del locale in parola, dove precisamente è praticata
l'apertura su accennata, che lo mette in comunica-
zione coli'esterno. Colla marea alta le onde dovevano
sorpassare la testata dello scoglio, che sta dinanzi a
codesta apertura e riempire il locale di uno strato
d'acqua alto un palmo circa. Lungo il lato sud di
questa supposta salina è una muraglia di roccia lavo-