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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 11.1901

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De Sanctis, Gaetano: Esplorazione archeologica delle provincie occidentali di Creta: topografia e monumenti
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https://doi.org/10.11588/diglit.9304#0241
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DELLE PROVINCIE OCCIDENTALI DI CRETA

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monete dell' Elicle riproducenti queir opera (') sono
ben visibili; tanto qui come lì la dea è vestita e
regge 1' himation, che gonfiato dal vento disegna un
arco sul suo capo; ed inoltre l'espressione patetica,
che, nonostanti i guasti, s'intravede nella faccia, va
bene d'accordo colle opere del grande maestro di Paros.
Davanti al gruppo vola un Erote, che porta sulla
spalla un grosso arnese, del quale non so trovare mag-
giori somiglianze con altro che colla chiave del tempio,
la quale si vede in mano d'Ifigenia in una nota an-
fora apula (2). Che sia anche qui un allusione alla
chiave del tempio? Vi è un significato, o si tratta

La donna è vestita di chiton e di un manto che le
scende dal capo, e mostra le gambe di profilo, il
busto e la testa di prospetto rigidamente e. reggendo
colla sin. alzata un oggetto tondo, che pare una me-
logranata, in modo cioè da ricordare certe figure di
rilievi sepolcrali arcaici. Ma la fattura, a giudizio
deH'Halbherr e per quanto posso io stesso giudicare

Fig. 163. — Frammento di bassorilievo.

Fig- 164. — Stela sepolcrale.

puramente di uno scherzo dell'artista ? Ma non ci manca
un'analogia. Anche sopra un vaso attico a f. r. (3)
si vede Afrodite sul caprone preceduta da un Erote,
che porta in questo caso un thymiaterion, il quale
potrebbe essere un' allusione al suo culto al pari
che la chiave portata dall'E rote del nostro rilievo.

2. L'altra (fig. 164) è una stela sepolcrale di marmo
bianco frammentata nell'alto e molto consumata nella
superficie. Alt. m. 0,37, senza il pezzo d' impianto,
largh. m. 0,33, spess. m. 0.055.

Vi è espressa una donna seduta in trono ; davanti
a lei è una ragazza che le presenta un cofanetto (?).

(') Cfr. Collignon, Hist. de la sculpture, II, p. 235, fig. 115.

C2) Arch. Zeitung, 1849, tav. XII = Baumeister, Denkmà-
ler, I, fig. 808.

(,3) Boehm, Jahrb. d. Inst. IV, 1889, p. 208, Aphrodite auf
dem Bock; cfr. Collignon, 1. c.

dalla fotografia, tradisce una mano di tempi molto
bassi ; e quindi questa stela, al pari del frammento di
Elyros edito sopra a p. 432, fig. 121, (col quale anzi
è probabile che abbia comune anche la provenienza)
può prendersi come esempio di certe corrispondenze
di forme, ricorrenti nelle fasi estreme dell'arte, l'ar-
caismo e la decadenza.

3. Molto più bella e piacente è la stela che si vede
riprodotta nella tav. XXVI, n. 1. È di marmo bianco
ed è alta m. 0,75, larga m. 0,43, grossa m. 0,05.

Vi sono espresse quattro figure ad altorilievo: un
uomo barbato seduto, un altro uomo, una donna e un
bambino (poco visibile a d.) in piedi. Nello sfondo,
dietro la testa dell' uomo seduto, è scolpita a bas-
sissimo rilievo un Erma. Sotto la rappresentanza è
una lista destinata a portare l'iscrizione, ma sulla
quale solo le prime lettere EIE... sono state scolpite.
I caratteri sembrano dell' epoca ellenistica, e certo
 
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