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DELLE PROVINCIE OCCIDENTALI DI CRETA
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nato, che pure in Creta ha ottenuto la cittadinanza
in età abbastanza antica, è estremamente raro, ciò
vuol dire che queste iscrizioni nel loro complesso non
sono posteriori al II sec. av. Cr. e in parte possono
anche risalire al III, come mostrano le forme abba-
stanza buone ed antiche del M, del N e del Z.
A queste iscrizioni da me raccolte iu Polyrlienion
aggiungo i facsimili di alcune altre già note ; e prima
di tutto la lettera dei Tebani a quei di Polyrhenion
edita dal Doublet, Ball, de corr. Ilell., XIII, p. 68
(= Michel, Recueil d'inscriplions grecques, 232),
che è conservata a Kissamo-Kastelli nella farmacia
di 'I(odvvt]g KafitìovXàxrjg. Disgraziatamente si è rotto
un glosso pezzo a sinistra della pietra ed è andato
perduto.
,w l|tYNEAPOÌ
Pi#IÌKeixaìip1
'"ETÓfxAn@XTÀ
t$AMENYK§lNTO<
ETEPANnOAIHE TM'i
TOYM h no A XIPon Ai
ArHZinnoYTaNAi
L'iscrizione va supplita come segue, tenendo conto
anche della parte ora mancante della pietra e dei
supplementi proposti dal Doublet:
Oi](3ai'oav. | [Ot] ©i](2ai'cav 7ioXéfiaq%oi xai ot [_<s~\vv-
sÓqoi n[oXv\qrf\vCuìv xoìg xÓGfioig x[_af\ r\jji
tt~]óXsi xm'Q[siv • | <coì)~] Tiaq rjjiTv ipritifiaxog roìg
5. ànoGrcc^Xsì | Gì tijxq' vfiwv vnoysyQÙffafisv vftTv
tÒ (àvTiyQcupov)- \jxQx\ovro~\g Oso^órov, (itjvòg lice-
va fiov sà[^o\§sv r~\5n Gvvsdqicoi xcà twi 3 {f ficai'
ènei IIo\XvQrjvCm~\v oi xÓGfioi xaì rj nóXig [_s]£a-
\ntGxu\Xay nq~\òg tÌ]v ì)fisTtqav nóXiv iy (iè[v
io. fiov\\Xyg?~] . . . aimva <I>Xi'tov, M^vó3mqov '4v ..,]
........2mGov 'AyrjGtTinov, twv 3è . . ,\......ov
Tao[_x~]avvccóa, OeóóooQov Sà^vdov?^.............
[_o~]v Msveórjfiov IJvq
V. 5. La parola àvrCyqacpov è senza dubbio ri-
chiesta dal senso: ma le sette lettere mancanti di
lioyrpvTog riempiono a precisione la lacuna, sicché
quella parola deve essere stata omessa dal lapicida. —
V. 6. Tra 1' e e il 3 non c' è posto nè per un /? nè
per un v, sicché non si può supplire nè épóófitji, nè
sv^sxccTtji, supplementi che oltrepassano anche di
molto i limiti dello spazio disponibile. — V. 8. Doublet
legge al termine della linea EI"1E, ciò che porterebbe
alla impossibile lettura snsGraXxaGi : ma lo = è
sicurissimo. — V. 9. syfis si legge con la massima
chiarezza nel calco, e ci dà il contrapposto a twv 3è
che già era stato letto da Doublet. Sarebbe assai at-
traente il supplemento propostomi da un distinto epi-
grafista ix fièv rag arca nóXecag.....twv 3è xàica
DELLE PROVINCIE OCCIDENTALI DI CRETA
490
nato, che pure in Creta ha ottenuto la cittadinanza
in età abbastanza antica, è estremamente raro, ciò
vuol dire che queste iscrizioni nel loro complesso non
sono posteriori al II sec. av. Cr. e in parte possono
anche risalire al III, come mostrano le forme abba-
stanza buone ed antiche del M, del N e del Z.
A queste iscrizioni da me raccolte iu Polyrlienion
aggiungo i facsimili di alcune altre già note ; e prima
di tutto la lettera dei Tebani a quei di Polyrhenion
edita dal Doublet, Ball, de corr. Ilell., XIII, p. 68
(= Michel, Recueil d'inscriplions grecques, 232),
che è conservata a Kissamo-Kastelli nella farmacia
di 'I(odvvt]g KafitìovXàxrjg. Disgraziatamente si è rotto
un glosso pezzo a sinistra della pietra ed è andato
perduto.
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t$AMENYK§lNTO<
ETEPANnOAIHE TM'i
TOYM h no A XIPon Ai
ArHZinnoYTaNAi
L'iscrizione va supplita come segue, tenendo conto
anche della parte ora mancante della pietra e dei
supplementi proposti dal Doublet:
Oi](3ai'oav. | [Ot] ©i](2ai'cav 7ioXéfiaq%oi xai ot [_<s~\vv-
sÓqoi n[oXv\qrf\vCuìv xoìg xÓGfioig x[_af\ r\jji
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5. ànoGrcc^Xsì | Gì tijxq' vfiwv vnoysyQÙffafisv vftTv
tÒ (àvTiyQcupov)- \jxQx\ovro~\g Oso^órov, (itjvòg lice-
va fiov sà[^o\§sv r~\5n Gvvsdqicoi xcà twi 3 {f ficai'
ènei IIo\XvQrjvCm~\v oi xÓGfioi xaì rj nóXig [_s]£a-
\ntGxu\Xay nq~\òg tÌ]v ì)fisTtqav nóXiv iy (iè[v
io. fiov\\Xyg?~] . . . aimva <I>Xi'tov, M^vó3mqov '4v ..,]
........2mGov 'AyrjGtTinov, twv 3è . . ,\......ov
Tao[_x~]avvccóa, OeóóooQov Sà^vdov?^.............
[_o~]v Msveórjfiov IJvq
V. 5. La parola àvrCyqacpov è senza dubbio ri-
chiesta dal senso: ma le sette lettere mancanti di
lioyrpvTog riempiono a precisione la lacuna, sicché
quella parola deve essere stata omessa dal lapicida. —
V. 6. Tra 1' e e il 3 non c' è posto nè per un /? nè
per un v, sicché non si può supplire nè épóófitji, nè
sv^sxccTtji, supplementi che oltrepassano anche di
molto i limiti dello spazio disponibile. — V. 8. Doublet
legge al termine della linea EI"1E, ciò che porterebbe
alla impossibile lettura snsGraXxaGi : ma lo = è
sicurissimo. — V. 9. syfis si legge con la massima
chiarezza nel calco, e ci dà il contrapposto a twv 3è
che già era stato letto da Doublet. Sarebbe assai at-
traente il supplemento propostomi da un distinto epi-
grafista ix fièv rag arca nóXecag.....twv 3è xàica