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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 11.1901

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De Sanctis, Gaetano: Esplorazione archeologica delle provincie occidentali di Creta: topografia e monumenti
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https://doi.org/10.11588/diglit.9304#0252

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491

ESPLORAZIONE ARCHEOLOGICA

492

TtoXitmv o qualcosa di simile. I xàim nolfocu potreb-
bero essere quelli di Kiaafiog. Si potrebbe confrontare
nella iscrizione gortynia, Amer. Journal n. s. I, p. 198 :
rad ' i'aóe raìg nólidi àr(fOTSQaig z(ài) t ' ìxvm (Gor-
tyna) xal tùi xàrm (Phaestos), e nella iscrizione di Malia,
Museo Italiano III, p. 632, la menzione Avxxim\_v\
twv xs xav ìxvm nóhv oìx[f\óvxmv xal roav ràv ènì
\jT\aXà(Jam (Chersonesos?). Ma nel caso nostro sup-
plementi simili sembrano esclusi dalle ristrettezza
dello spazio. — V. 12. Credo che il nome TadxavvàSa
debba reintegrarsi con piena sicurezza. Per i nomi
simili v. sopra n. 21.

Poche parole sulla cronologia e il significato della
epigrafe. Se se ne confrontano i caratteri con quelli
della iscrizione di Itanos in onore di Patroclo che
spetta alla prima metà del sec. Ili, o con quelli del
trattato tra Gortyna e Demetrio II (239-229) edito
nell' American Journal, n. s. I, p. 188, si debbono
certo giudicare quelli della nostra epigrafe notevol-
mente più recenti. Maggiori sono le somiglianze col
trattato tra Eleutherna ed un Antigono, che per ra-
gioni paleografiche io terrei ora essere il Dosone
(229-222), ripubblicato dallo Halbherr, American
Journal, XI, p. 583. Neil' ultimo però 1' A non ha
ancora il tratto mediano spezzato ('). Invece quasi iden-
tica è la grafia della nostra lettera con quella del
trattato tra Eumene II e venti città cretesi edito
dallo Halbherr, Mon. antichi, I (1889), p. 37 seg.
e con quella dei decreti di Aptera in onore di Attalo II
e Prusia II (Jahreshefte des oster. Inst. I, Beibl.,
p. 102 seg.). Però va ritenuto che la nostra iscrizione
spetta alla fine del sec. Ili o alla prima metà del II.
Il momento più acconcio a cui riferirla sarebbe il pe-
riodo della seconda guerra punica, quando prima i
Polyrhenii coi loro alleati (Polyb., IV, 53; 55; 62)
e poi tutti i Cretesi si strinsero in lega con Filippo V
di Macedonia (Polyb., VII, 11, 9). Si sa che i Beoti
da quando entrarono nella av^ncc/ia di Antigono Do-
sone fino al 197 furono fedeli amici ed alleati della
Macedonia.

Lo Svoronos Journal international d'archeologie
numismatique, I (1898), p. 180, mette in rapporto

(') Anche nel trattato fra Antigono (Dosone) e Hierapytna
( Ifus. It. Ili, 603 seg.) il Iratto mediano dell'A è nella mas-
sima parte dei casi soltanto tondeggiante.

le relazioni tra Tebe e Polyrhenion che ci rivela questa
epigrafe con lo scudo che comparisce in alcune mo-
nete di Polyrhenion (Svoronos, Numismatique de la
Créte ancienne, p. 277 seg., n. 9-10). Non oso pro-
nunciarmi sull' età di queste monete. Ma laddove
l'epigrafe non è anteriore al III sec, le monete par-
rebbero piuttosto del IV e potrebbero forse collegarsi
coi tentativi di Epaminonda per fondare un impero
marittimo. Noto però che lo scudo è privo dei due
rientramenti laterali che sono caratteristici dello scudo
beotico e non mancano mai nelle monete di Tebe.

Quando la potenza della Macedonia declinò sotto
i colpi dei Romani, Polyrhenion volse le spalle all'an-
tico alleato e si affrettò ad entrare in lega con
Eumene II. De' suoi buoni rapporti costanti coi Ro-
mani fa testimonianza il fatto che non ha avuto al-
cuna parte nella lotta di Creta contro i Romani,
mentre una parte importantissima vi hanno avuto i
Kydoniati, i naturali avversari di Polyrhenion. 11 vin-
citore di Creta, Q. Cecilio Metello Cretico ha avuto una
iscrizione onoraria a Polyrhenion (•); e dei buoni rap-
porti di Polyrhenion coi Romani nel secolo precedente
dà conferma anche l'iscrizione di cui riporto il fac-
simile, che è murata sulla chiesa più volte citata e
fu già edita dal Myres (Mem. cit., p. 181).

r nÀToKTk c p n ha i o n
rn Ai-xiYion>: \< Inin.na

''2ì1ano N e Y e P r LA a ini ì
. a h o a A A •

La data della epigrafe può determinarsi con ba-
stante precisione. Il cognome Hispanus od Hispallus
fu assunto dai discendenti di Cn. Cornelio Scipione
morto in Spagna nel 211, e probabilmente era stato
adottato da lui stesso in seguito alle sue vittorie in
Spagna dal 218 in poi. Suo figlio Cn. Cornelius Cn.
f. Scipio Hispallus (così è nominato nei fasti capito-
lini) fu console nel 176 e morì di un colpo apoplet-
tico durante la sua magistratura (Liv. XLI, 16). Il
costui figlio Cn. Cornelius Cn. f. Scipio Hispanus
(così è nominato nella iscrizione del suo sarcofago,

(') Thénon, Revue Archéologique, XV (1867), 418 seg.
 
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