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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 12.1902

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Pernier, Luigi: Scavi della missione italiana a Phaestos: 1900-1901
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https://doi.org/10.11588/diglit.9305#0017

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IL PALAZZO DI PIIAESTOS

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bronzo i quali c' indussero a proseguire ivi la esplo-
razione, e così, dal giugno al settembre 1900, un pic-
colo numero dei nostri operai fu impiegato a quello
scavo. Il lavoro ci fruttò alcuni dati importanti per
lo studio delle stratificazioni a Phaestos e qualche
travamento mobile di valore non disprezzabile.

Le rovine addossate alla china appartengono a non
meno di tre epoche differenti e le meno antiche mal
si distinguono fra loro, perchè, se la orientazione è
diversa, il tipo di costruzione, irregolarissimo, si so-
miglia assai.



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Fig. 3. — Pianta di due porte di vani micenei sulla china
meridionale della terza acropoli.

Nettamente si riconosce lo strato più antico cioè
dell' epoca micenea o di Kamares, il quale non solo
riposa sul terreno vergine, ma in alcuni punti mostra
dei vani intagliati nella stessa roccia. Il piano anti-
chissimo — che s'è messo in evidenza in più luoghi
approfondendo lo scavo sotto il pavimento dei vani
posteriori, — è lastricato a placche di calcare e in
una fossa, ad ovest del muro occidentale di sostru-
zione d'un tempietto ellenico, conserva ancora al posto
un grande pilastro quadrangolare in pietra calcare da
taglio e gli stipiti in gesso di due porte combinate
ad angolo retto.

1 due stipiti angolari (fig. 3), sono fra loro uniti
con un sistema che si riscontra anche nel palazzo
al passaggio fra i vani 20 e 21 (tav. II). Più ad
Monumenti antichi — Vol. XII.

ovest, sul lastricato stesso riposano le basi d'una co-
lonna in pietra screziata (diam. m. 0,35) e d'un pi-
lastro in calcare, l'asse centrale dei quali è quasi esat-
tamente nella direzione del cardo dell' edificio grande.
Altrove un vano conserva ancora alle pareti lastre di
gesso, e il fondo di un piihos in un angolo. Suppel-
lettile di quest'epoca non manca, poiché si ritrova-
rono : blocchi di calcare iscritti, in predomiuanza coi
segni della spiga e del tridente (uno aveva questo

segno caratteristico ^' numeros* fi'am"

menti di vasi rozzi tripodati, di pithoi decorati a
frange in rilievo, di ceramica di Kamares fina, a su-
perficie liscia, verniciata in nero lucente con fasce
bianche, o con rilievi alla barbottina; pezzi di vasi
micenei a vernice brillante e di grandi anfore con
due anse che si attaccano ai lati della bocca.

Qui furono pure trovati i più bei frammenti di
stucco dipinto che siano venuti fuori da tutto lo scavo
(vedi fig. 22 fila inf.).

Verso est, al piano lastricato d' epoca micenea si
vede sovrapposta una costruzione rettangolare a pietre
rozzamente squadrate sulla fronte e disposte a file oriz-
zontali, la quale all' esterno misura m. 8,65 per m. 5,10.
I muri sono spessissimi specialmente sui lati lunghi
orientati a nord-est, sud-ovest, e sembrano aver ser-
vito di fondamenta ad un piccolo edifizio, forse un tem-
pietto ellenico, del quale restano al posto, sul lato
orientale, due scalini fatti con blocchi di calcare, ac-
curatamente lavorati e congiunti. Fra la terra di
riempitura si trovò pure un pezzo di corniciamento in
pietra calcare con sagoma di stile dorico.

Nel medesimo luogo, poco sotto il piano di cam-
pagna, giacevano molti pezzi d' oggetti in bronzo, for-
temente corrosi e guasti, dei quali i più grandi sem-
brano appartenere a lebeti e scudi. Sono lavorati a
sbalzo: sull'orlo d'una lamina circolare si vede una
serie di cerve pascolanti, sulle pareti d'un bacino
zampe di sfingi, sopra un altro frammento una figura
di donna nuda con le braccia levate in alto al modo
degl' idoli micenei e troiani ; la parte centrale d'uno
scudo di grossa lamina aveva ancora, attaccato con
chiodi, 1' umbone rappresentante una testa leonina in
tutto simile a quella di uno degli scudi dell' antro
ideo (fig. 4). Dalla parte occidentale i muri costruiti
sopra il lastricato miceneo sono invece orientati da

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