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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 12.1902

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Pernier, Luigi: Scavi della missione italiana a Phaestos: 1900-1901
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https://doi.org/10.11588/diglit.9305#0025

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IL 1>ALAZZ0 DI PHAESTOS

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dersi che non poteva esser fatta allo scopo essenziale
di salire, ma piuttosto per offrire comodità di sedere ;
e se, come vuole l'Evans nel caso simile di Knossos,
a ciò doveva servire anche il basamento sporgente
del muro orientale, ci sembra molto verosimile il ri-
conoscere nel piazzale, aperto verso un bel panorama
di montagne a sud, un luogo destinato ad accogliere
numerosi spettatori, i quali, seduti su quei gradi,
potevano assistere a giuochi o funzioni religiose che
si celebravano nella sua area centrale.

E per vero, indipendentemente da tale opinione,
abbiamo creduto di poter riconoscere un altare o re-
cinto sacro nella costruzione che si trova all'angolo
nord-est del piazzale (tav. II, 2, 2' ; tav. IV).

Questa costruzione che noli' insieme ha forma ret-
tangolare, misura pel lato lungo, parallelo al muro
con gradino, m. 7,90, pei lati corti m. 2,75, e si di-
stingue in tre parti di cui la più settentrionale ancora
non è stata esplorata internamente. Il resto della co-
struzione comprende due vani aventi la forma di tra-
pezi in quanto il muro che li divide non incontra
ad angolo retto i lati lunghi : in quello a nord si pe-
netra da occidente per uno stretto passaggio praticato
sull' infimo gradino della scalinata in fondo al piaz-
zale, e scendendo poi due gradini ; nell' interno, pa-
vimentato con placche irregolari di calcare, le pareti
sono coperte di stucco e a quella occidentale s'appog-
gia una banchina in materiale, all' opposta una ban-
china in pietra, cui s'attacca a nord un piccolo bacino
rettangolare. Nell'altro vano, col pavimento e le pa-
reti rivestite di stucco, si penetra da sud.

Tutta questa costruzione è così addossata al muro
orientale e alla grande scalinata che, a prima vista,
la si giudicherebbe d'epoca posteriore, se non che a
ritenerla dell'epoca del palazzo non solo, ma fors'an-
che più antica, c' inducono le seguenti osservazioni :

1. 11 tipo della costruzione, a sassi rozzi uniti
con malta, è perfettamente identico a quello di alcuni
avanzi rintracciati per mezzo d'una trincea sotto il
piano dell'atrio rettangolare (')•

2. La grande scalinata non continua sotto di

(') Vedi Rendic. della lì. Accad. dei Lincei, X, fase. 8°,
p. 2G9 e 274.

Monumenti antichi — Vol. XII.

quella, ma s'art'esta proprio contro la sua parete oc-
cidentale.

3. Neil' interno dei due vani, fra la terra di
riempitura, si sono raccolti oggetti appartenenti alla
più antica epoca rappresentata dalla suppellettile del
palazzo, cioè, nel vano 2 :

a. Due piccoli bacini quadrati con cavità cir-
colare nel mezzo, 1' uno in pietra rossa screziata di
bianco, l'altro in argilla, forse tavole di offerta sul
genere di quelle rappresentate alla flg. 34, i, 2, 4

b. Vaso di Kamares in terracotta, con traccio
di color nero sul fondo, del tipo rappresentato alla
fìg. 41.

e. Frammenti di due vasi in pietra, rotondi,
uno dei quali calcinato dal fuoco.

d. Frammenti di un grande vaso in terracotta
cilindrico, dipinto a strisce rosse e marrone allo stile
di Kamares.

Nel vano 2' si trovarono :

a. I vasi di Kamares in terracotta, che si ve-
dono alla fig. 42.

/S. Frammenti d'una bellissima coppa in ter-
racotta dipinta e lavorata a imitazione del metallo
sbalzato (fig. 44, in basso, a destra) e pezzi d'altri vasi
fini dipinti allo stile di Kamares.

y. Tavoletta in marmo bianco di forma trape-
zoidale, con bordo inciso (fig. 42).

ó. Pietre da macina e frantoi in pietra, di for-
ma sferica e cilindrica.

e. Ossa di animali bruciate.

Il carattere sacrificale degli oggetti enumerati già
di per sè stesso mi sembra indicare che il luogo nel
quale si rinvennero era un luogo riservato e sacro,
una specie di altare 0 di sacello, di cui il vano 2'
potrebbe rappresentare la favissa. Ad esso ben si con-
viene la posizione che nel palazzo occupa, nel piaz-
zale occidentale presso il muro di cinta come l'altare
di Knossos ('), e davanti al megaton, anzi proprio
sul suo asse mediano, come la fossa dei sacrifici di
Tirinto (2). E se poi, come credo, tali vani facevano
parte del palazzo più antico, la loro conservazione nel
rinnovato edifizio può spiegarsi appunto pel rispetto
verso il luogo anticamente consacrato.

(') Vedi Evans, Knossos in B. S. A., VI, p. 10.

(2) Vedi Doerpfeld in Schliemann, Tiryns, p. 234 ; 389 e segg.

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