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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 12.1902

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Pernier, Luigi: Scavi della missione italiana a Phaestos: 1900-1901
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https://doi.org/10.11588/diglit.9305#0049

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81

IL PALAZZO DI PHAESTOS

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Lo stile della loro pittura ci fornirebbe dunque
di per sè un prezioso dato cronologico per queir av-
venimento, se della pittura micenea avessimo una sto-
ria datata.

orlano i lati e due che corrono nel senso delle dia-
gonali del rettangolo. Di ogni banda i margini sono
indicati con linee di color marrone e l'interno è oc-
cupato da due linee rosse a zig-zag, incrociate in

Fig. 21. — Una nicchia ornata con affreschi.

Gli affreschi di Phaestos hanno in generale una
decorazione semplicissima, anzi quelli che restano al
posto, sopra una superficie relativamente ampia, o non
presentano che una tinta unica di color rosso (pareti
della scala 39 e del corridoio 51), o dei motivi geo-
metrici semplicissimi sul fondo uniforme. Per esem-
pio le pareti della scala 42, lasciate in bianco, hanno
soltanto uno zoccolo scuro che segue il profilo dei
gradini; su quelle della scala 71, quando si scopri-
rono, si vedeva, ad una certa altezza, risaltare dal fondo
bianco una larga fascia rossa orizzontale, filettata in
rosso sotto e sopra ; le tre nicchie all' ingresso del
corridoio 41 avevano le fiancate dipinte color arancio,
e il fondo bianco, decorato con quattro bande che
Monumenti antichi — Vol. XII.

modo da formare una serie di tanti rombi, attaccati
per gli angoli acuti (fig. 21). Sparse qua e là. capric-
ciosamente, si veggono delle macchie grigio-scuro,
specie di rosette a tre o quattro lobi.

Lo strano motivo ornamentale non senza esita-
zione si attribuirebbe all'arte micenea, se non trovasse
un riscontro perfetto nel disegno d'una pietra incisa,
proveniente forse da Priene ('), sulla quale si ve'de
un toro che beve in una specie di bacino rettango-
lare, ornato sul davanti con linee a zig-zag, incro-
ciate e disposte proprio come sull'affresco di Phaestos.

(') Vedi FàrtwSngler, Die antiken Gemmati, I, tav. VI, 9 ;
c II, p. 26.

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