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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 12.1902

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Pernier, Luigi: Scavi della missione italiana a Phaestos: 1900-1901
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https://doi.org/10.11588/diglit.9305#0073

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IL PALAZZO DI PHAESTOS

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meglio di tutti questi, fa riscontro con le cosiddette
urne a capanna delle necropoli italiche (').

Sulla piattaforma circolare s'innalzano vertical-
mente le pareti, nelle quali è praticata un' apertura,
che, allargandosi alquanto, s'innalza fino alla base del
tetto. Ai lati della porta, con due appendici semicir-
colari, sporgenti dalle pareti, sono rappresentate le
pietre forate, nelle quali s'incastrava un palo per sbar-
rare l'ingresso.

Il tetto è conico, spiovente, ma non ha accenno di
travatura, e termina in una capocchia o dischetto oriz-
zontale.

§ 28. — II bassorilievo su conchiglia con
rappresenlansa di demoni.

Verso il margine orientale dell' acropoli, presso i
tre gradini che salgono al portichetto 64, fu trovato un
pezzo di conchiglia, lavorato a bassorilievo, che mostra
una strana rappresentanza di demoni (tav. Vili, 1).

La conchiglia di color bianco madreperlaceo, al-
quanto trasparente, ha una leggera curvatura naturale,
ed è tagliata a rettangolo, lungo m. 0,08, largo
m. 0,042; la faccia concava è liscia, quella convessa
è ornata a bassorilievo; presso gli angoli sono quattro
fori circolari, che corrispondono da una parte all' altra,
e inferiormente si vedono, sullo spessore, altri quattro
forellini, equidistanti fra loro. Sebbene la destinazione
dell' oggetto sia oscura, sembra dunque evidente, che
esso doveva essere applicato sopra un altro oggetto
tondeggiante, probabilmente di legno, e fermato con
chiodetti o piccole caviglie.

Il bassorilievo, finemente eseguito, rappresenta una
processione di quattro esseri mostruosi, che hanno teste
di animali, ma, nel resto, forme e atteggiamenti
umani.

In tutte e quattro le figure i piedi e parte delle
gambe sembrano nude, invece il resto del corpo, al-
meno dalla cintola in giù, è coperto da un chitone,
legato alla vita per mezzo d'una cinta, le estremità
della quale, ornate d'un fiocco, scendono lungo il fianco
sinistro; sul petto non si vede nè alcuna piega del-
l' abito, nè alcun adornamento, onde possiamo imma-
ginarcelo nudo.

(') Cfr. Milan , Museo topografico delVEtruria, p. 21.
Monumenti antichi — Vol. XII,

Come il vestito, così anche la mossa è identica in
tutti i personaggi della scena, i quali s' avanzano len-
tamente verso sinistra; il piede destro è portato in
avanti, il braccio dritto, ripiegato ad angolo retto, so-
stiene un lungo bastone, ricurvo all' estremità superiore,
e il sinistro cade penzoloni, alquanto scostato dal busto.
E bisogna notare che il petto apparisce di fronte, men-
tre la testa e tutto il resto della persona si mostrano
di profilo.

Non si capisce di che sesso siano i demoni rappre-
sentati sulla nostra conchiglia, però il seno ampio e
la vita sottile sembrano convenire piuttosto ad esseri
femminili, e soltanto per la testa essi si distinguono
l'uno dall' altro : il primo, a destra, ha la testa d' un
uccello dal becco adunco, forse di sparviero; il secondo,
il terzo, il quarto di animale bovino, equino e suino.

Sopra a queste figure, 1' orlo della conchiglia è la-
vorato in rilievo più alto con un motivo a cordone,
sul quale si vede un' insolcatura profonda e netta,
tracciata longitudinalmente con una punta dura. Ad
incisione sono rappresentati anche alcuni particolari
delle figure, come gli occhi rotondi e le cinture del
vestito coi loro fiocchi ; anzi simili particolari dovevano
avere uno speciale rilievo, perchè accentuati con ver-
nice azzuro-scura, di cui si conserva qualche traccia.

Neil' arte più antica non mancano esempi di con-
chiglie lavorate ; basti ricordare che dalla Bassa Cal-
dea provengono alcuni frammenti di grandi ostriche
perlacee, ornati con disegni a punta ('), e che recen-
temente un pezzo di conchiglia marina, decorata pure
alla punta con linee spezzate, si è rinvenuto in un se-
polcro siculo del più remoto periodo (2). Però, nell'arte
micenea, un bassorilievo su materiale di tal genere co-
stituisce, credo, una vera novità.

Non è altrettanto nuova invece la rappresentanza
scolpita sulla conchiglia di Phaestos. Esseri zoomorfi,
in atteggiamenti e azioni umane, si videro già più
volte su monumenti micenei (3), e la stessa scena, di
cui quelli son personaggi, si riscontra quasi identica
nell'intaglio d'un anello d'oro a sigillo di Micene (4).

(1) Vedi Perrot-Chipiez, Histoire de l'Art, II, p. 669, flg. 328.

(2) Vedi Orsi in Bullettino di Paletnologia, serie III,
tomo VI, p. 260 e seg.

(3) Vedi Purtwàngler, Die antiken Gemmen, III, p. 37
e segg., e Hall, The oldest civilization of Greece, p. 293 e segg.

(■*) Vedi Purtwàngler, Die antiken Gemmen, III, p. 44,
flg. 21. Cfr. anche itod., I, tav. VI, 4,

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