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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 13.1903

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Savignoni, Luigi: Il vaso di Haghia Triada
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https://doi.org/10.11588/diglit.9310#0047

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IL VASO DI HAGH1A TRIADA

82

gli scavi, che saranno fra breve ripresi nel palazzo su-
burbano di Phaestos, ci faranno ricuperare anche la
parte mancante, e che quindi più tardi ci sarà dato
presentare agli studiosi la riproduzione completa di
quest' insigne monumento. Intanto non sarebbe stato
giusto indugiare a comunicare loro ciò che di esso pos-
sediamo di già, e che è anche il pezzo principale, pel
cui apprezzamento poco può nuocere la mancanza del
resto. Notiamo tuttavia che tale mancanza non è do-
vuta ad alcuna frattura; chè la parte venuta fuori dallo
scavo è in sè stessa intatta. La sua altezza è di
100 mm., il diametro massimo di 115.

Il vaso doveva avere una forma che si accostava
a quella della già ricordata pyxis di Micene ('), ma
questa è più schiacciata; e più probabilmente esso
era uguale ad un vaso fittile dipinto, trovato testé a
Zakro e pubblicato dall' Hogarth (2), del quale è ripe-
tuta qui dietro la figura (tìg. 1). Fu lavorato in
almeno tre pezzi separati e poi accuratamente com-
binati insieme. Di questi pezzi noi ne possediamo
due: l'uno che abbraccia le spalle del vaso fino al-
l' attaccatura del collo, ed ha una forma quasi emi-
sferica; raltro il collo stesso col suo labbro agget-
tante. I diversi pezzi evidentemente sono stati lavorati
al tornio con tale cura nei punti di congiuntura, che
l'un pezzo s'incastrasse perfettamente nell'altro quasi
senza lasciare apparire la congiuntura stessa.

Nel margine inferiore dell'emisfero la parete del
vaso, il cui spessore varia da 12 a 8 mm., è tagliata
obliquamente dall'interno verso l'esterno, dove termina
a ciglio vivo; e questo, quando il pezzo superiore s'in-
castrava nel sottostante, facilitava la continuità della
superficie in modo, che attraverso le gambe delle figure,
siccome attraverso i tentacoli della pyxis predetta, si
avvertisse appena una linea orizzontale corrispondente
alla linea d'inserzione. Così anche dietro il guscio e
il tondino, che limitano il margine superiore del me-
desimo emisfero, è incavato un battente annulare, pro-
fondo mm. 5, nel quale penetra e si adatta esattamente
la base del collo, tagliata espressamente a sghembo.

(') Peri particolari tecnici cfr. Tsountas, 'Eg>t](*. «qx- 1838,
p. 158 e la tav. VII, nn. (ripetuta da Perrot-Chipiez, o. c.
fig. 487). Alt. 0,06; diam. 0,18.

{■) Journal of Ilell. Stud., XXII (1902), tav. XII, n. 3,
p. 338.

Monumenti antichi. — Voi. XIII.

Il collo, che è alto 40 mm., ha nel mezzo un forte
restringimento e prende in cima la forma di disco, che
nel giro esterno è decorato da fitte righe verticali,
quasi baccellature, comprese fra due solchi orizzontali,
e nella superficie di sopra (v. tav. Ili, nel mezzo) è centi-
nato con un guscio esteriore fra due tenui tondini e quindi
con un altro più interno e più incavato, nel cui centro
si alza a guisa di anello l'orlo di un'apertura imbuti-
forme corrispondente coli'interno del vaso (]). Questo
era evidentemente un oggetto di lusso, e forse un dì
collocato sopra un sostegno di metallo o di legno a tre
o quattro piedi, come non di rado stanno per es. i
vasi espressi nelle pitture egiziane (2), emanava dal suo
seno grati profumi orientali nello stesso megaron si-
gnorile, dove ora fu rinvenuto

Attorno al vaso corre una zona, piena di figure
espresse a bassorilievo, la quale corrisponde alla de-
corazione a zone orizzontali propria anche del su ri-
cordato vaso di Zakro ; e forse anche nel nostro il
corpo era coperto fino in fondo da altre fascie orna-
mentali. Quella che a noi resta è ad ogni modo la
zona principale, soltanto mancante di una striscia in
basso, che comprendeva una parte delle gambe delle
figure; tale difetto tuttavia non impedisce il com-
pleto intendimento della rappresentanza. Questa consta
di ben ventisette figure addensate fra loro, ma in modo
da formare una ben ordinata pompa militare.

Precede il duce, che porta indosso una copertura
campaniforme con superficie scabra per squame rilevate,
e terminata in basso da una lunga frangia. È rigonfia
senza alcuna visibile articolazione o legatura, ed è
tanto lunga da racchiudere tutto il corpo fino alle gi-
nocchia, come s'induce dal confronto colle figure che
seguono, le quali marciano certamente sulla medesima
linea.

Tale copertura, della quale torneremo a parlare più
tardi, fa tosto 1" impressione di una corazza, ed io
non dubito che lo sia veramente, nonostante la sua

(') La stessa apertura si vede nel collo della citata pyxis,
il quale pertanto dallo Tsountas è impropriamente chiamato
presa del coperchio, mentre evidentemente era in armonia col-
l'uso del vasetto. Questo ha il fondo perforato da otto forellini,
e però si è pensato ahbia servito da filtro.

(8) Alcuni piccoli tripodi di metallo sono stati trovati dal-
l' Evans nel palazzo di Knossos.

(3) Cfr. II. t, 382: èv SaXciMp svwiféC xrjoievri. [lymn.
Hom. Ili, 65 : £vui<fs(x)g èx fxeyÙQOto. Od. y, 121 ecc.

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