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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 13.1903

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Savignoni, Luigi: Il vaso di Haghia Triada
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https://doi.org/10.11588/diglit.9310#0062

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Ili

probabile, si è che esso sia una tasca o sacchetto di
pelle per provviste simile a quello, che portano so-
speso alla lancia i guerrieri in marcia del noto vaso
di Micene ('). La somiglianza è visibile, e non deve
farci alcuna difficoltà il vederlo appeso alla cintura
anziché alla lancia; poiché questo secondo è il modo più
eccezionale, laddove più comune è l'uso di portare la
xi'fiiffig indosso, sia al fianco, sia a tracolla o in qual-
siasi altro modo.

Nel caso nostro il sacchetto è tenuto appeso da-
vanti alla coscia sinistra, in modo da ribattere sovra
essa ed essere sollevato ogni volta che la gamba si
leva per formare il passo. Ciò, è vero, poteva essere
alquanto incomodo, non però intollerabile a dei sol-
dati, ai quali sono riservate ben altre impedimento,.

Del berretto, che tengono in testa gli armati, ab-
biamo avuto già occasione di fare cenno e di notarne
anzi l'analogia con certi berretti di popolazioni asia-
tiche, figurati su monumenti egiziani. A questi esempi
si possono aggiungere altri, pure fornitici dall'Asia,
cioè dai monumenti hetei di Jasili-Kaia ed Euiuk
Forme non dissimili troviamo peraltro anche nell'Eu-
ropa, p. es. nel berretto di qualche guerriero o caccia-
tore della Sardegna (3) e di alcuni dei personaggi
figurati nelle sitale della Certosa, di Watsch e del
Tirolo (4). Ma oltre a ciò non possiamo dire che manchi
ogni analogia nella classe dei monumenti micenei, che
io non dubito punto che la ridetta statuetta di Kampos
abbia un berretto parimenti aderente al cranio, piut-

(l) Tsountas-Manatt, o. c. tav. XVIII; Perrot-Chipiez, o.
c. p. 934 segg. fig. 597. Furtwiingler-Loeschcko, Myken. Vasen,
tav. XLII ; cfr. ibid. tav. XLI, n. 425, frammento di vaso con
uomo clic porta una borsa appesa a un bastone; anch'esso ha
la falda dietro svolazzante, come i soldati di H. Triada. Proba-
bilmente un sacchetto simile è da riconoscersi nell'oggetto pen-
zolante indietro dalla cintura di certi soldati esotici, figurati
in uno strano e rozzo rilievo di provenienza egiziana edito in
Revue Arch., XV (1890), tav. IV-V, da Heuze}-, il quale vi vede
una coda di volpe, scartando la sua prima idea (forse più vicina
al vero) di un otre sgonfio. Secondo lui sono degli asiati, ma
pel Maspero, /list, des peuples de VOrient, II, p. 767, caccia-
tori libii. Anche l'oggetto attaccato alla lancia di un guerriero
sopra un vaso italiota (Millin-Reinach, I, tav. XIII), e che è
spiegato ora come stendardo, ora come clamide, probabilmente
è un sacco simile ma un po' più grande.

(*) Perrot-Chipiez, o. c. IV, pp. C39, 667, 671; cfr. il pri-
gioniero Khiti, ih. p. 783, fig. 388.

(3) Perrot-Chipiez, ibid. p. 71, fig. 61 ; cfr. p. 97 ; Pinza,
Monum. ant. d. Lincei, XII, tav. XII, 8 e 9.

(4) Hoernes, Urgeschichte der Kunst, tavv. XXXII-XXXVI.

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tosto che un nastro girato due o tre volte, come altri
preferisce credere (') ; inoltre i due cacciatori di leoni
rappresentati in un anello d'oro di Salonicco (2) hanno
pure una copertura, che differisce da quella dei guerrieri
cretesi soltanto per ciò, che essa ha indietro un'alzata,
che ricorda i berretti della situla di Watsch e il corno
del Doge di Venezia. Quello dei guerrieri cretesi è
una celata liscia, senza cresta ed ornamenti, la vera
xvvt'rj di cuoio, quale era portata anche dai guerrieri
omerici e non dissimile dal berretto, che anche più
tardi era solito dei pescatori ed operai (3).

Ma più ancora che questi indumenti abbastanza
comuni nei monumenti dell' epoca micenea, merita
speciale attenzione un altro, la cui esistenza in quel-
l'epoca è stata ed è tuttora discussa.

I soldati di Phaestos hanno anche le xvr][iTÓe$]
sebbene manchi loro gran parte delle gambe, tuttavia
quello che ne resta ci basta per provarlo. Il termine
superiore delle xvyuTSss si distingue infatti chiara-
mente nella gamba sinistra dei due soldati di destra
delle prime due coppie, e così pure in quattro dei
soldati del secondo drappello. In tutti si vede netto
l'orlo superiore rilevato (che è il surricordato cor-
doncino che va a toccare il fondo del sacchetto da
provviste) ; in alcuni poi, specialmente nel primo
della prima coppia di ciascun drappello, è ben visi-
bile anche la modellatura concavo-convessa, che, come
di solito negli schinieri di metallo, deve imitare la
rotula del ginocchio. È noto che il Reichel (4) si è
sforzato di privare gli svxvì]fiidsq 'Aycaoi degli schi-
nieri di rame, che loro aveva dato Omero, concedendo
ai medesimi soltanto delle uose di pelle. Tale opinione
è stata giustamente combattuta da varii, ultimamente
anche dall' Evans e dal Robert, tranne che il secondo,
pure ammettendo le xvijuóeg metalliche, crede inter-
polati tutti i passi dell' Iliade, dov' esse sono men-
zionate, perchè proprie della posteriore armatura io-
nica, non della micenea (5). Ma anche questa teoria

(') Tsountas-Manatt, p. 165; caso mai, sarebbe, secondo
loro, un berretto fatto di strisce di cuoio cucite insieme.

(2) Perrot-Chipiez, o. c. VI, p. 846, fig. 430.

(3) Neil'Iliade, K. 257 e 261 è nominata espressamente
una xvvit] di cuoio. Cfr. anche il berretto di Laerte. Odiss.,
io. 231. Reichel, o. e, p. 99, crede che questa fosse di regola
la materia degli elmi, alla quale opinione fa giuste restrizioni
Robert, o. e, p. 47 sg. V. pure Tsountas-Manatt, p. 196.

(4) Ilomerische Waffen *, p. 57 sgg.

(5) Robert, o. c. p. 44 segg.

IL VASO DI HAGIIIA TRIADA
 
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