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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 13.1903

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Le antichità del territorio Laurentino: nella reale tenuta di Castelporziano
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https://doi.org/10.11588/diglit.9310#0074
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LE ANTICHITÀ DEL TERRITORIO LAURENTINO

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il volume XIV del CIL. In terzo luogo io sono uno
dei pochi studiosi di queste materie che — per la
costruzione della tavoletta XXII della carta archeo-
logica della Campagna — abbia studiato la regione
Laurentina, non con brevi e fugaci escursioni di qualche
ora, ma palmo a palmo, tornando le dieci e le venti
volte sui luoghi, sulle traccie del Fabretti e del Nibby.
Il Fabretti ricorda alcuni piacevoli annedoti di queste
sue gite nelle Correzioni al p. Kircher ('). « Ai tempi
delle villeggiate qui non è buon'aria, e però non vi si
accostaria (il padre Kircher) a riconoscer, come noi
abbiam fatto più di una volta quelle tante, e nobilis-
sime mine, che vi sono, con timore delle vipere e
delle voci di Marchetto, quando volse contrafare il
Diavolo per farci fuggire da quei fondi sotto la Ba-
silica, o Foro antico di Ostia, detto oggi dal volgo
la Casa degli Specchi ». A p. 222 ricorda « il famoso
salto del Fosso della Poledrara alle 3 Fontane » che
deve essere stato un « tour de force » del paziente
e fido compagno del Fabretti nell'esplorazione della
Campagna romana, il celebre Marco Polo, cavallo di
istinti fortemente archeologici, che si fermava alla
vista di una iscrizione, anche quando al cavaliere av-
venisse di sonnecchiare nelle ore più calde della gior-
nata. Il Fabretti parla spesso e con affetto grande
di questo suo cavallo. Alla p. 223 ricorda l'ippodromo
della villa dei Quintilii siili'Appia tra s. M. Nuova
e Casal Kotondo « luogo celebre per la memoria d'es-
sere io preso per Cavator di Tesori, e per la fuga
velocissima di Marco Polo, benché caricato, oltre il
solito pondo, d'un bassorilievo trovato nelle mine, che
crediamo del Tempietto d'Ercole ». Il Nibby asserisce
di aver percorso le selve laurentine in tutte le dire-
zioni, cioè da Ostia al mare, e per la spiaggia — a
Castel Fusano, a Tor Paterno, e Porcigliano : da Ma-
lafede a Porcigliano: da questo a Decimo: da questo
a Tor Paterno: da questo alla Palombara e alla Capo-
cotta: da Decimo per Trigoria e per Castel Komano
alla Santola, e dalla Capocotta per Petronella a Pratica,
« tutti giri incomodi e pericolosi, di che le difficoltà
si possono calcolare solo da chi conosce i luoghi, non
limitandomi ai sentieri battuti, ma entro la selva at-
traverso gli spini, le paludi, e le sabbie »(2).

Tali difficoltà sono ora alquanto scemate per la
migliore sicurezza dei luoghi, pel migliore assetto delle
strade, e per la cura affettuosa che S. M. il Re di-
mostra verso le « laurentia jugera » e l'antico regno
di Turno.

Il parco reale di Castel Porziano è formato dalle
seguenti istoriche tenute ('):

Castel Porziano (Porcigliano) . . ettari 3.929,75

Trefusa e Trefusina..... » 727,48

Infermeria e Spagnoletta .... » 143,66
Castel Fusano (S. Maria di Fusano) . » 2.236,32

Campo Bufalaro....... * 439,46

Capocotta......... » 1.060.76

Totale ettari 8.537,43

delle quali Castel Porziano, Trefusa, Trefusina, Infer-
meria e Spagnoletta appartengono allo Stato; la Ca-
pocotta è possessione privata di Sua Maestà, mentre
Castel Fusano e Campo Bufalaro dei Chigi sono tenute
in affitto dalla Corona. Questo ampio territorio con-
tiene le antichità seguenti : a) La via severiana dal
confine con gli Ostiensi al contine con gli Ardeatini;
b) la via lavinate dal ponte di Malpasso, al contine con
Pratica di Mare; c) la via laurentina dal crocicchio
della Santola a Torre Paterna ; d) il diverticolo dalla
Ostiense (Malafede) a Laurento, per il campo Solonio;
e) i due diverticoli che congiungevano il vico Augu-
stano con l'Ostiense e la Laurentina, secondo che de-
scrive Plinio Ep. II, 17; /') il Solonium di Mario a
Castel Porziano ; g) Laurentum a Tor Paterna; li) il
Vicus Augustanus alle grotte di Piastra; i) una ca-
tena di ville tra la via severiana e il lido del mare,
delle quali si possono riconoscerne sette, compresa
quella di Plinio il giovane.

Per descrivere tutte queste cose in buon ordine,
e per renderne facile e gradevole la descrizione a chi
si occupa di studi topografici laziali, seguirò una ad
una le cinque strade che, nel tempo dell'impero con-
ducevano a Laurento, cioè la laurentina, la lavinate,
il diverticolo pel campo Solonio, il diverticolo pliniano,
e la via severiana.

(') Atli Accad. Corion., tomo III, dissert. IX.
C2) Analisi, tomo II, p. 194.

(') Vedi Caiievari in Annali Minist. Agric, tomo LXXI,
a. 1874.
 
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