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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 13.1903

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Le antichità del territorio Laurentino: nella reale tenuta di Castelporziano
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https://doi.org/10.11588/diglit.9310#0075
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137

NELLA REALE TENUTA DI CASTELP0RZ1AN0

138

I.

La via Laurentina.

Per riconoscere la vera laurentina nella fitta rete
di strade (') che congiungevano Eoma alla spiaggia
di levante (vedi tav. XII) bisogna ricordare due cose:
che la laurentina deve essere la più antica e la più
breve fra quelle dirette a Torre Paterna, e che vi deve
giungere spontaneamente e direttamente, senza giri
viziosi, e senza essere o parere diverticolo da altra
strada vicina.

La sola che risponda a queste condizioni, la vera
e propria laurentina, fu già riconosciuta dal Fabretti
e dal Rosa, ma senza che nè l'uno nè l'altro ne rav-
visassero l'importanza topografica e storica. Il Fabretti
la disegna « rudi Minerva » nella tavola prima della
III dissertazione de Aquis, alla p. 130, che si vede
riprodotta nella tav. XIII, fig. 1 : e la chiama « via-
trium vetus: via forsan Campana » errore che sarebbe
superfluo confutare.

Il Rosa, ignaro della testimonianza del Fabretti,
ritrovò la strada per conto proprio, l'anno 1854, e
me ne fece osservare gli avanzi in una escursione
fatta nel 1867 o 1868. Io V ho studiata di nuovo in
tutto il suo corso, non senza gravi difficoltà, perchè
le coltivazioni intraprese sugli altipiani della Nun-
ziatella e di s. Alessio, vanno cancellando gli ultimi
vestigi dell'antico stato de' luoghi.

Questa via laurentina, che congiunge i due punti
estremi in linea quasi retta, e perciò la più breve
fra tutte, usciva di Roma dalla porta Nevia, e più
tardi dall'Ardeatina. La costruzione del baluardo di
Paolo III nel 1534 ha sconvolto la topografia del
sito: ma, vivente il Fabretti, si potevano tuttavia ri-
conoscere sul terreno le traccie di due strade, le quali,
come la salaria e nomentana, come la tiburtina e
collatina, come la prenestina e labicana, e altre simili
coppie, si distaccavano l'uua dall'altra appena uscite
dalla porta, sotto un angolo di circa 30°. Il ramo
sinistro, origine della via ardeatina, si dirigeva verso
il ponte sul quale l'Appia traversa l'Aimone, e dopo

(') Il Dessau, CIL. XIV, p. 187, sostiene che « inter Ostien-
sem et Ardeatinam » c'era una u sola via qua Romani iter
facere Lavinium solebant». La tav. I mostra quanto erronea
sia tale affermazione.

un brevissimo percorso comune sino a Domine quo
vadis, riacquistava la propria indipendenza e per Torre
Marancia e Zampa di Bove, la Cecchignola, Torre
Ghiesaccia, la Calandrella e la Castelluccia si avvi-
cinava al suo destino.

Il ramo destro invece, vera e propria laurentina,
più antica della precedente, si dirigeva verso la Torre
che ha dato il nome alla vicina tenuta (Torre Ma-
rancia), attraversando l'Aimone forse « sul ponte oggi
diruto, ricordato in una carta dell'anno 1163 riferita
dal Nerini, col nome di Pons Silioli » ('). Tagliava
quindi il fosso di Grotta Perfetta poco lontano dal
Casale, e saliva l'altipiano di s. Alessio (2) nella dire-
zione del Forte e del santuario della Nunziatella.

La via era fiancheggiata da sepolcri, e mausolei,
due dei quali trovati nel 1877 sono descritti a p. 313
delle Notizie di quell'anno, altri in quelle del 1893,
p. 71. Alcuni sepolcri erano costruiti con grandi la-
stroni di peperino, altri in opera reticolata di tufo.
Furono pure scoperti avanzi di un grandioso monu-
mento marmoreo di forma curvilinea, e sepolcri quasi
a fior di terra, formati da tegoloni con copertura alla
cappuccina... e una grande arca marmorea per due
cadaveri». Nello stesso anno 1893 e nel mese di
maggio si ritrovarono i sepolcri di P. Aelius Aug.
lib. Threptus e di Passidena L. f. Flora ricchi di
statue e cippi marmorei. Il pavimento della Lauren-
tina, scoperto per lungo tratto attraverso i terreni
Pazienti e Pizzarri, mostrava assai « profondi i solchi
prodotti dal lungo attrito delle ruote » e correva in
linea retta da nord a sud. Circa il mezzo della spia-
nata era attraversato normalmente da un'altra strada,
detta la via Oratoria nel medio evo, perchè serviva ai
pellegrini per condursi, salmeggiando, dalle Tre Fontane
alla Nunziatella. Anteriormente aveva servito a con-
giungere la ostiense alla lavinate, alla laurentina,
all'ardeatina e all'appia, risalendo la valle delle Acque
Salvie sino alle vigne Gerardi e Spiga.

(') Nibby, Analisi, tomo III, p. 5G0: il quale, pur non
sospettando dell'esistenza della laurentina, afferma che « dentro
la prima vigna a sinistra fuori della porta ardeatina rimangono
vestigia del pavimento antico ».

(2) La tenuta di s. Alessio fu acquistata l'anno 1563, il
13 ottobre, da Orazio Muti, in nome e per conto di Pietro
Paolo Mignanelli. Costui mori nel 1571 a Candia, militando a
favore della Serenissima. Gli sopravvissero la moglie Giulia
Mattei, e il figliuolo Girolamo.
 
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