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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 13.1903

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Le antichità del territorio Laurentino: nella reale tenuta di Castelporziano
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https://doi.org/10.11588/diglit.9310#0089

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NELLA REALE TENUTA DI CASTELPORZIANO

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deposti alla rinfusa dentro un'olla anch'essa fatta a
mano; fiasche leggermente esagone, con cordoncini sulle
costole ; molte amie simili a quelle dell' Esquilino,

Fig. 4. - Fibula.

(Bull, com., tomo III, a. 1875, tav. VI-VII): e qualche
frautume di fittili italo-greci di tipo arcaico. La serie
dei bronzi comprende centinaia di fìbule del tipo rap-
presentato nella fìg. 4 ; armille a spirale, anelli a ser-
pente ; una punta di lancia rappresentata sotto il n. 5 ;
un tripode che reggeva un vaso di tipo albano assai
rozzo, e finalmente spade del tipo fig. 6, una delle

di Lavinio per parte di stranieri provenienti preci-
samento dal mare Egeo. E questo è tanto di guada-
gnato ! (vedi Nibby, Analisi, tomo II, p. 209). Quanto
alla cronologia relativa delle sup-
pellettili funebri laziale e lavinate,
mi pare che il eh. Helbig si affretti
troppo a proclamare e il nostro Tom-
masetti a ripetere che « questo stato
di cose decisamente contradice alla
tradizione che Alba Longa sia stata
fondata da Lavinium: ci forza in-
vece a supporre che le stazioni latine
situate attorno il lago albano sieno
anteriori alla fondazione di Lavi-
nium ». La tradizione non dice queste
cose: dice che quando gli stranieri
venuti dall' Egeo sbarcarono sulla Fig. 5.
spiaggia laurentina, e fondarono la città oggi rappre-
sentata da Pratica di mare, gli Aborigeni abitanti
sui colli Laziali erano già saliti in tanta potenza che
il loro condottiero Latino aveva potuto condurre la

Fig. 6.

quali scoperta col suo fodero di rame presso il Fon-
tanile, si conserva, con tutto il resto, nel museo
locale del sig. Principe del Vivaro, don Camillo
Borghese.

A questa funebre suppellettile degli antichi La-
vinati conviene aggiungere quella descritta dall'Helbig
in Bull. Inst. a. 1885, pp. 59-62 e 82-85. La massa
del materiale è dunque della prima età del ferro,
sincrona a quella delle più antiche tombe del Setti-
monzio, alquanto recenziore delle più antiche tombe
dei colli Laziali. La spada n. 9 è di tipo originario
dall'Egeo, tipo che penetrato nell' Italia media dallo
città costiere, si è propagato verso il nord sino al
territorio di Norcia. Tanto mi ha insegnato il collega
prof. Pigorini.

La scoperta di armi di questo speciale modello
conferma dunque la tradizione circa la fondazione

guerra nel cuore stesso della fiorente regione dei Pu-
tirli: e quando Enea venne a patti con Latino, si
tenne onorato di sposarne la figliuola Lavinia e im-
porne il nome alla città novella. Sta dunque nel-
l'ordine giusto delle cose che la suppellettile funebre
propria degli Aborigeni sia più antica di quella dei
nuovi venuti. Del resto è inutile stabilire confronti
sulla base di scoperte fortuite e non controllate scien-
tificamente. L'Helbig ha visto Ire sole tombe su le
molte migliaia che indubbiamente devono esistere
nell'altipiano di Pratica, e può darsi che quei suoi
tre avelli contino fra i più recenti. La tradizione
aggiunge, è vero, che Alba Lunga fu fondata da
Ascanio, figliuolo di Enea e di Lavinia, trent'anni
dopo la fondazione di Lavinio, ma aggiunge pure
che la popolazione albana risultò composta in mag-
gioranza di Aborigeni, di Pelasgi e di Epei, in mi-
 
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