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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 13.1903

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Le antichità del territorio Laurentino: nella reale tenuta di Castelporziano
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https://doi.org/10.11588/diglit.9310#0094
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LE ANTICHITÀ DEI, TERRITORIO LAURENTINO

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mi ha assicurato che un tratto di pavimento si vede
tnttora nel sito detto la Finocchiella.

Questo primo tronco della strada attraversa 1' al-
tipiano altravolta diviso nelle pediche o frazioni del-
l'Infermeria, della Spagnoletta e di Trefusa. « Se-
guendo la spianata si ha una veduta magnifica della
spiaggia (oggi è nascosta dai rimhoschimenti) e quindi
si trova la cappella rotonda di s. Croce a sinistra....
poco prima di giungere (a Castel Porziano) si tro-
vano segni evidenti dell'antico diverti-
colo nel pavimento di massi poligoni che
ancora rimane al suo posto» Nibhy, p. 18.
Quelli che mancano, o mancavano al tempo del Nibby,
hanno servito nei tempi andati per fabbricare la torre
del castello che è tutta di selce. Il termine di quattro
miglia, ossia di m. 5936, indicato da Testo, cade
precisamente dove è la torre. Ecco dunque ritrovate
le origini di Castel Porziano. Non si tratta soltanto di
un possibile fundus Procilianus dei tempi imperiali,
ma di memorie assai più antiche, e che rimontano alle
origini stesse di Laurento e di Roma. Poiché il campo
Solonio, col suo Pomonal, pare che sia uno dei quattro
luoghi fecondati dalla industria agricola, che i Lauren-
tini avevano imparata dai loro vicini gli Etruschi.

Il mito di Larentia e di Tarutio (') ricorda questa
fecondazione, anzi conosciamo da Catone anche il
nome dei quattro campi fecondati, cioè Turace, Le-
murio, Lintirio e Solinio o Solonio (2).

Al tempo delle guerre civili il Solonio era dive-
nuto proprietà di C. Mario. Vedi Plutarco Vita c. 35,
il quale racconta che essendo Mario stato costretto da
Siila a fuggire da Roma, egli si ritrasse in suo podere
detto Solonio, donde spedì il figliuolo a cercare prov-
vigioni nel podere di Mucio suo suocero, che non era
lontano di là: ma poi cambiato avvviso, discese ad
Ostia senz' attenderne il ritorno, e fuggì per la via di
mare.

Il terreno tra Castel Porziano ed Ostia essendo al-
lora, come adesso, boschivo, conviene cercare il sito
del Fundus Mucianus dalla parte opposta, cioè nei
piani o nelle gole di Trefusa. E quivi appunto, nel sito
indicato nella tav. XIII, con la lettera (A) ho tro-

(') Pascal in Bull. com. 1894, p. 325 seg.
(2) Macrobio I, 10, 10. Vedi i conienti del Monimsen in
C 1 L. I, p. 409.

vato il giorno 12 marzo 1901 avanzi di un fabbri-
cato di qualche importanza. Stanno a circa 50 m.
sotto il casale di Trefusina, in una gola angusta e
malarica, e consistono in un pavimento di mosaico
bianco, steso sopra uno strato di cocciopisto; in muri
di cattiva cortina, e in un rocchio di colonna di por-
tasanta. La gola è chiusa verso ponente da rupi a
picco coronate di elei, e tagliate da grotte rettangole
simili a quello di villa Spada, e della Cervara.

Non è improbabile 1' opinione di coloro che fanno
derivare il nome di Porcigliano da un « fundus Pro-
cilianus » dei bassi tempi imperiali: ma si tratta di
congettura.

La storia di questo tenimento nei tempi men da
noi lontani, non è senza interesse. Si vuole che nel
secolo XI Riccardo Venatore o Senatore, del quale ci
siamo già occupati a proposito di Decimo, lo cedesse
ai Cisterciensi di s. Croce, ma la sola prova che si
adduce, l'esistenza cioè di una cappella di s. Croce
vicina al castello, non ha bastante valore.

Nell'anno 1456 l'Opera del duomo di Orvieto ac-
quistò in tenuta di Castel Porziano venti blocchi
di marmo del valore di nove ducati : ed è questa la
più antica memoria di scavi nella villa imperiale di
Torre Paterna.

Il giorno 4 decembre del 1498 « Christophorus
quondam Puccicti carrarius promisit magistro Jacobo
de Fortis conducere xxiiii lignara grossa incisa et
laborata posita in silva Porciliani infra 4. menses
et dictus Jacobus promisit dare eidem prò salario du-
catos quinquaginta duos de carlenis ». Not. L. d'Am-
boys prot. 276 A. C.

All' anno 1492 appartengono gli affreschi della se-
conda chiesuola del castello che è dedicata a S. Mi-
chele.

Nell'anno 1554, il giorno 14 dicembre, Porcigliano
fu consegnato dal procuratore di s. Saba, Bernardo
Sacco, all'affittuario Tiberio Naro, come ho già riferito
di sopra a p. 155. L'atto di consegna contiene alcuni
paragrafi di qualche interesse.

« ltem gli consegna il castello di porcigliano con
lo homaggio libero et antico tanto sopra li vassalli
quanto sopra li altri habitanti in detto loco et ter-
ritorio nel modo et forma che da S. S. R.ma gli è
stato concesso, con le facilità pertinente all'Abba circa
la resposta de grani et vini et altri Censi. Inclu-
 
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