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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 13.1903

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Le antichità del territorio Laurentino: nella reale tenuta di Castelporziano
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https://doi.org/10.11588/diglit.9310#0095

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NELLA REALE TENUTA DI CASTELPORZIANO

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dendo in questo l'hostaria insieme con la casa dove
se fa hostaria, Pizzigaria et Macello con la
casetta quale già fu de Josepho, et con ogni altra
cosa pertinente ad esso conduttore. Riservando al E.m0
locatore il supremo Dominio et Jurisditione o sia

Xmo vicino al detto dove se fa il forno un loco XImo
la Torre con le stanze infrascritte videlicet.

Il P° loco a terreno dove se falapreggione
con una fenestra ferriata, et uscio con porta doppia,
con cathenaccio et chiave grossa (').

Pig. 12. — Il Castel Porziano prima delle ultime trasformazioni.

l'essercitio d'esso Dominio supremo et la facilità
di deputare Guardiano per custodia della legna re-
servata.

Anchora gli consegna il Pallazzo di Porcigliano
nel quale sono le stanze et robbe infrascritte videlicet

Li statuti del Castello di Porcigliano
di carta pecora coperti di corame, car. X.

Il quinterno delle case di porcigliano...

Item uno Candellaro da torcia grande fornito et
bello....

Item se gli consegna la prima porta grande del
Pallazzo buona... uno luogo vicino a detta porta dove
si faceva la casciera... una pusterola sotto la volta
presso la torre uno luogo dacappo la cantina di sopra
uno loco 2° vicino al detto il 3° loco vicino al detto
dove si fa pane il 4° luogo vicino al detto la D i-
spensa il loco 5° vicino ad detto dove se fa la
cucina... il loco 9° vicino al detto la stalla il loco
Monumenti antichi — Vol. XIII.

Item l'ultimo loco scoperto con il loco da fare la
guardia al coperto, dove è una palla grossa di
marmo. Et a piedi di detta Torre sotto la scala

(') Nei cenni storici sulla baronia di Castel Porziano stam-
pati nel 1805 dall'avv. Minetti, si legge:

« Una parte della popolazione esistente nel castello era
formata da coloro che per commesso delitto ivi trovavano in-
violabile asilo e veniva governata con gli statuti del luogo.
Esercitava il Barone Del Nero si in civile come in criminale
piena giurisdizione tanto su gl'indigeni nati presso il castello,
quanto su tutta la massa dei rifuggiti ; e con quei diritti am-
plissimi trasfusigli in seguito dal contratto di acquisto, e pie-
namente confermati da quei due solenni Motu-Propri di S. Pio V.

« Un Vicario o Governatore esercitava come vedemmo a
nome del Barone la doppia giurisdizione etiarn cum potestate
gladii, ed ancora si ricorda il luogo ove i delinquenti soggetti
a pena capitale venivano prima dell'esecuzione della sentenza
religiosamente confortati nella chiesa ora detta di s. Angelo.

u Nella consegna ricevuta in seguito dell'acquisto fatto
nel 1823 dal Duca D. Vincenzo Grazioli di tutti gli oggetti
di pertinenza baronale si trovò compreso anche l'occorrente
per dare la pena della corda comune nella barbarie di quei
tempi ».

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