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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 13.1903

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Pellegrini, Giuseppe: Tombe greche arcaiche: e tomba greco-sannitica a tholos della necropoli di Cuma
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https://doi.org/10.11588/diglit.9310#0125

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233

TOMBE GRECHE ARCAICHE ECC.

234

scuna delle quali stanno seduti, in due gruppi affron-
tati, tre stingi maschi per parte. Tali figurine di sfingi
(una delle quali manca), hanno i capelli disposti a
lunga treccia; i lineamenti del viso sono angolosi,
il mento è provvisto di un piccolo pizzo ; le zampe
sono accostate e trattate quasi fossero una sola, da-
vanti e di dietro. Ogni figura consta di due laminette
sbalzate e congiunte insieme nel senso della lunghezza,
come le figure di animali che ornano lo splendido ar-
nese d'oro, per ornamento di persona, trovato nella
tomba Bernardini di Preneste (Helbig-Reisch, Fithrer2,
n. 1508: cfr. specialmente le figure di sfingi), non
che le altre oreficerie analoghe della tomba medesima
e di quelle congeneri. Lunghezza totale della fibbia
chiusa circa m. 0,09.

Fibule di questo genere sono state trovate finora,
per quanto io mi sappia, soltanto in Etruria. Lo
Helbig (Som. Epos1, p. 277 segg.) (') ha dato la lista
di quelle conosciute fino al 1884 e che sono : due, a tre
spranghe, della tomba Bernardini di Palestrina ora nel
Museo Preistorico romano (2) ; una, pure di Palestrina,
ed a tre spranghe, nella biblioteca Barberini a Roma (3);
la quarta, proveniente da una tomba di Cervetri, già
nella coli. Castellani ed ora nel Museo di Londra (4);
la quinta, probabilmente trovata nella campagna ro-
mana (5). Tutte sono ornate sul davanti da figure di
sfingi. Ai detti esemplari debbonsene ora aggiungere:
un altro trovato alla Marsiliana in prov. di Grosseto (6);
due altri, molto più semplici, rinvenuti nelle necropoli
di Vetulonia (7) e di Saturnia (8). Tutti i citati esem-
plari sono di argento (o meglio di elettro bassissimo)
e d'oro, eccetto i due ultimi di Vetulonia e di Sa-
turnia che sono di bronzo. Per lo più sono fram-
mentari.

Lo Helbig, o. e, ha giustamente messo in rela-
zione questo tipo di fibula con la descrizione omerica
della perone d'oro di cui era munita la chietina che

(') Helbig-Trawinski, Ep. hornér., p. 352 seg.

(2) Mon. Ist., X, tav. 31 a, 6, 7.

(3) Archaeologia, 41,1, tav. VII, 3, p. 201, n. 1; Fernique,
Préneste, p. 176, n. 19.

(4) Bull. Ut. 1866, pp. 178-79: Arckaeologia, -11,1, p. 203
nota; Fontenay, Les bijoux. p. 326.

(5) Archaeoloqia, 41, I, p. 203 nota.
(°) Milani, Mus. top., nota 134.

(7) Nella tomb:i a circolo delle tre navicelle : Notizie 1900,
p. 489, fig. 29.

(8) Nel gran tumulo di Pancotta; Notizie 1899, p. 482.

Monumenti antichi. — Voi.. XIII.

portava Ulisse partendo per Troia (Od. XIX, 225 segg.):

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óbnXìjv • ttvitiQ ol nsqnvì-j %QvaoTo xérvxro
KvXoìati' didv fj.oia i • nc'cQoifre (fè ifccidaXov /;ev
iv nQoréQoiai nódecai xvtov e%e noixllov éV/.òv,
itonaiQovTtt lùiov, y.xX.

Il posto preciso dove la fibula era messa non risulta
chiaro dal passo omerico. Ma per ciò che riguarda
l'esemplare cumano e gli altri che ricorderò sotto,
parmi evidente che doveva essere usata specialmente
sulla spalla dell'individuo. In tal modo soltanto si
spiega, secondo me, la forma ad S giacente data alle
spranghe della fibula, dove quelle ripiegate in giù
non solo servivano ad assecondare la curva della spalla
ma altresì, con la pressione che le punte facevano
contro la persona, a tenere meglio a posto il vestito.
Hanno la medesima forma dell'esemplare cumano le
fibule Bernardini, quella in possesso del principe Bar-
berini, e quella in bronzo di Vetulonia. Delle altre
non ho notizie sufficienti per decidere, ma è probabile
avessero la stessa disposizione.

Quanto alla decorazione figurale della fibula cu-
mana, essa non ha nulla che la distingua dal solito
patrimonio delle forme ornamentali del periodo detto
in Etruria dell'arte greco-orientalizzante. Lo sfinge
non ha nemmeno bisogno d'essere discusso. Quanto
alle teste femminili che ornavano le estremità delle
spranghe, il loro tipo schematico e convenzionale ri-
torna su tutte le rappresentazioni contemporanee di
stile greco-ionico, ed è quello che servì poi di modello
ai ceramisti etruschi delle epoche posteriori che lo
ripeterono a sazietà sui rilievi applicati dei bucheri
grossi.

VII. Grande fermaglio da cintura, prevalentemente
d'argento, con parti di elettro basso e di bronzo (fig. 11).
È composto di tre pezzi: uno centrale, a tubo cilin-
drico, e due laterali, a fittte maglie parallele simili
ai denti di un pettine. Salvo alcuni guasti, prodotti
dal fuoco di rogo, questo fermaglio è assai ben con-
servato, per cui può osservarsene con esattezza la
maniera di costruzione.

La, parte centrale tubolare è formata da un ro-
busto cartoccio d'argento, intorno al quale si avvolge
una sottile striscia di elettro, decorata per tre quarti
della sua lunghezza (cioè nella parte visibile) con
zone ottenute a pulviscolo ovvero a filigrana. Di

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