DOI Artikel:
Morpurgo, Lucia: Nemus aricinum
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.9310#0173
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NKMUS -ARICINUM
330
Oggetti come questi si usarono in Italia in un
tempo molto più antico del III secolo.
Ma si tratta di un piccolissimo gruppo, assoluta-
mente isolato, che non si sa neanche in che punto e
in che condizione si sia trovato ; onde sorge il dubbio
che questi oggetti siano stati portati qui, è inutile
Le iscrizioni non sono molto numerose, e per lo
più ridotte in frammenti. Alcune incise sulle basi di
statue o su erme, riferiscono solo il nome della per-
sona raffigurata, di cui la statua o 1' erma era posta
in una delle alae circondanti l'area sacra; o tutto al
più anche la professione di questa persona o il nome
Fio. 30.
ricercare per quale ragione, in un tempo in cui uon
erano più in uso, oppure rappresentino ex-voto di po-
polazioni lontane che si conservavano in uno stadio
di civiltà molto più bassa di quella delle popolazioni
italiche in un tempo non anteriore al III o al più al
IV secolo avanti Cristo.
E il dubbio si cambia in certezza, quando si giunge
con altri criteri che non sia l'arcbeologico, a dimo-
strare, come farò in seguito (') che un santuario non
poteva esistere sulla riva del lago di Nemi nel tempo
in cui quegli oggetti si usavano in Italia.
Si trovarono molte monete: pezzi numerosissimi
di aes rude e di aes grave signatum della repubblica :
numerose monete di coniazione campana, e monete
dell'età imperiale (2).
(») V. p. 344.
(2) Notizie degli scavi 1885, pp. 254-255, 320; 1887,
p. 24 ecc. ecc. Rossbach, Das Dianaheiligtum, p. 163. 11 cata-
MONUMENTI ANTICHI — Voi.. XIII.
di chi pose la statua; tali quelle trovate nella cella
31 32 33 34
FlGG. 31-35.
di Servilio Quarto ('); altre indicano la dedica alla
logo di 511 pezzi di monete d'ogni genere portati nel Museo
di Nottingham è pubblicato dal Wallis in fondo aNIllustrateti
Catalogne.
(ij Notizie degli scavi 1885. pp. 319-320; 1887, p. 195;
Bull. deWInst. 1885, pp. 225 e seg.; Rossbach, Das Dianahei-
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NKMUS -ARICINUM
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Oggetti come questi si usarono in Italia in un
tempo molto più antico del III secolo.
Ma si tratta di un piccolissimo gruppo, assoluta-
mente isolato, che non si sa neanche in che punto e
in che condizione si sia trovato ; onde sorge il dubbio
che questi oggetti siano stati portati qui, è inutile
Le iscrizioni non sono molto numerose, e per lo
più ridotte in frammenti. Alcune incise sulle basi di
statue o su erme, riferiscono solo il nome della per-
sona raffigurata, di cui la statua o 1' erma era posta
in una delle alae circondanti l'area sacra; o tutto al
più anche la professione di questa persona o il nome
Fio. 30.
ricercare per quale ragione, in un tempo in cui uon
erano più in uso, oppure rappresentino ex-voto di po-
polazioni lontane che si conservavano in uno stadio
di civiltà molto più bassa di quella delle popolazioni
italiche in un tempo non anteriore al III o al più al
IV secolo avanti Cristo.
E il dubbio si cambia in certezza, quando si giunge
con altri criteri che non sia l'arcbeologico, a dimo-
strare, come farò in seguito (') che un santuario non
poteva esistere sulla riva del lago di Nemi nel tempo
in cui quegli oggetti si usavano in Italia.
Si trovarono molte monete: pezzi numerosissimi
di aes rude e di aes grave signatum della repubblica :
numerose monete di coniazione campana, e monete
dell'età imperiale (2).
(») V. p. 344.
(2) Notizie degli scavi 1885, pp. 254-255, 320; 1887,
p. 24 ecc. ecc. Rossbach, Das Dianaheiligtum, p. 163. 11 cata-
MONUMENTI ANTICHI — Voi.. XIII.
di chi pose la statua; tali quelle trovate nella cella
31 32 33 34
FlGG. 31-35.
di Servilio Quarto ('); altre indicano la dedica alla
logo di 511 pezzi di monete d'ogni genere portati nel Museo
di Nottingham è pubblicato dal Wallis in fondo aNIllustrateti
Catalogne.
(ij Notizie degli scavi 1885. pp. 319-320; 1887, p. 195;
Bull. deWInst. 1885, pp. 225 e seg.; Rossbach, Das Dianahei-
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