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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Patroni, Giovanni: Nora: colonia fenicia in Sardegna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0081

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U5

NORA. COLONIA FENICIA IN SARDEGNA

146

^Za a figurare il kalathos che s'innalza sulle volute
j, CaPitello, e che sembra uno sdoppiamento della
^ a che, inserita fra le volute e incorporata ad esse,
'' 11 Pulvino del capitello ionico (').
Cilecche sia di ciò, e per tornare al tempio di

Nora

a' a me pare che l'ipotesi di un colonnato che
aVesse circondato il dado-altare, e di cui la fondazione
Starna a questo rappresenterebbe lo stilobate, offra

già altrove annunziai la scoperta ('), avvenuta nella
mia seconda campagna di scavi, del mese di luglio
1901.

In una trincea che si eseguiva presso il gruppo
di ipogei già scavato negli anni 1891-92, alla ricerca
di nuove tombe (v. pianta, a tav. I), s'incontrarono nu-
merosi avanzi di mattoni che mostravano aver subito
fortemente l'azione del fuoco; alcuni di essi preson-

Fig. 7.

un
al

Srado assai notevole di probabilità; e in quanto
CaPitello ritengo che la cosa più probabile sia ap-
P»nto la
Di

la

sua appartenenza a un così fatto portico.
U'iulche altro elemento che potrebbe confermare
istruzione ideale dell'edificio che qui si propone
^ e che però resta troppo indeterminata nei suoi
'Molari per poter pensare a tradurla graficamente —
U "10 Parola a proposito delle stele figurate della
10Poli norense che ci esibiscono la sacra piramide
1(lolo dj Tanit sotto una specie di edicola o pa-
Elione.

§ 4 r- . .

• l'orno fusorio. — Tracce di ali re costruzioni
periinenli all'antico abitato.

)'..(/°C^° a'*t0 t''accei d°P° Italie fin qui studiate,
ano sul 3iiolo norense dell'epoca preromana che

Ha oggetto di questa memoria. Per dirne qui in
"re vi

sib'i ^ar°'e' a comP'men';0 'li quanto ci è stato pos-
6 mdagare intorno alla Nora fenicia e punica,
Dei'ò in primo luogo il forno fusorio del quale

(l) Cfr. Perrot et Chipiez, /list, de l'Art, III, figg. 152, 361.
Monumenti antichi — Vol. XIV.

tavano la superfìcie incrostata di scorie e vetrificata,
e molte scorie di fusione e ceneri erano pure com-
miste alla terra. ■ Approfondito lo scavo a guisa di
pozzo, si scoperse il fondo di un forno, consistente
in un grosso pezzo concavo di arenaria compatta
(roccia non del luogo) del diametro originario di circa
m. 0,90, ma presentemente smussato nel labbro. La
figura 7 qui aggiunta rappresenta questa specie di
bacino (che feci poi trasportare al lt. Museo archeo-
logico di Cagliari) quale si presentò al momento della
scoperta: soltanto le scorie che vi si osservano de-
poste dentro erano state liberate dalla terra in cui
erano pigiate e da cui non si sarebbero potute distin-
guere; altre scorie cospargono il suolo. Dietro il bacino
vedesi a destra un avanzo di fondazioni d'un cattivo
muro romano d'opera incerta, le quali fondazioni non
hanno nulla da fare col forno, ma erano state appro-
fondite tino a trovare il piano dell'antica fonderia.
Questa apparteneva ad epoca preromana, come atte-
stavano i frammenti di stoviglie puniche e campane
esclusivamente rinvenuti fra le terre ; e la stessa pre-
senza di fondazioni romane che appena toccano il

(') Notizie 1902, p. 74 sog.

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