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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Paribeni, Roberto: Vasi inediti del Museo Kircheriano
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0145

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VASI INEDITI DEL MUSEO KIRCHERIANO

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Comete Due senza dubbio della necropoli tar-
^uiniese uno nel museo civico, l'altro nel museo
Bruschi.

Collezione Paravey. Uno da Rodi (De Witte,
Catalogne, num. 152).

Collezione Bammeville. Due che vedo ci-
tati dall' Heuzey, Catalogne des figurines p. 236 non
essendomi riuscito trovare il catalogo di questa col-
lezione che credo venduta.

Uno rinvenuto a Sovana (Pellegrini, Not. degli
scavi 1902, 500).

Bibliothèque Nationale (Parigi). Uno forse
da Rodi (De Ridder, Catalogne, p. I, tav. V).

Uno rinvenuto a Thera (Hiller von Gaertringen, II,
P- 28, flg. 72).

Questo del Kircheriano quasi certamente trovato
in Italia.

Aggiungo uno di forma simile ma in bronzo tro-
vato a Olimpia con l'iscrizione 9oTog iiànóetfev,
Journ. IMI. St. 1881, 69. Roehl, 557.

I dotti che li hanno pubblicati, convengono nel-
l'accordar loro una antichità abbastanza ragguardevole;
1 Heuzey a cui dobbiamo lo studio fondamentale su
questi vasetti, li ritiene contemporanei dei « vasi ar-
caici a figure nere con ritocchi violacei » {Casette
Archéol, 1880, p. 146), ma a parer mio non v' è ragione,
clie egli ritenga come più antico di tutti uno di essi
che porta inscritta una data. Questo insigne vasetto
del Louvre, ad illustrare il quale l'Heuzey scrisse
il suo articolo, reca la cartuccia del re d'Egitto
Cuhabra (l'Apriés dei Greci) che regnò dal 599
al 569. Ma come osservarono gli Egittologi, ai quali
1 Heuzey ebbe ricorso, l'iscrizione mostra una incer-
tezza di caratteri, che non si spiega se non con
1 ammettere, che essa non è genuina, ma trascritta
meccanicamente da qualche artefice che non ne ca-
piva il senso, così come alle volte gli artisti cristiani
della Sicilia medievale ricopiarono le iscrizioni arabe,
dando a quegli eleganti caratteri il valore di motivi
ornamentali ('). Diminuisce pertanto il valore cronolo-
gico che può attribuirsi a questo pasticcio, nè come

(') Il Reisch per questa cartuccia egizia ritiene, che il
vasetto sia stato fabbricato a Naukratis (Ròm. Mitth., 1890,
p. 320), una deduzione anche questa che non credo necessaria-
mente richiesta dal monumento.

Monumenti antichi — Voi,. XIV.

si vedrà, v' è alcuna ragione, perchè esso debba esser
preso come primo della serie.

L'Heuzey non si decideva a credere molto antichi
questi vasetti per la forma dell'elmo, che, privo di
nasale e fornito di paragote articolate, gli sembrava
più recente dell'elmo d'un sol pezzo e con paranaso,
e non ne trovava esempii che sui vasi a figure rosse.

Per questo egli dovette vedere con una certa me-
raviglia, che il vasetto del Louvre lo riportava molto
indietro nel secolo VI, e si persuase, che più antichi
di questo non potessero esservi.

Fio. 2.

Ora più di venti anni dopo la pubblicazione del-
l' Heuzey, noi conosciamo meglio la storia e lo svi-
luppo dell'armatura greca, e se non bastasse la forma
dell'elmo con paragote articolate di una coppa corintia
del Louvre che l'Heuzey stesso ha la lealtà di segna-
lare, o meglio ancora le ricerche del Reichel (Ilom.
Waffen, p. 112), potrei presentare la forma assai somi-
gliante al nostro vasetto dell'elmo di un guerriero mi-
ceneo nei rilievi di uno splendido rhyton in steatite
rinvenuto l'anno scorso ad Haghia Triada ('), e di
cui col gentile consenso del prof. Halbherr pubblico
una parte (fig. 2). Anche in questo arcaicissimo vaso i
paragote sembrano rappresentati come mobili. Si potrà
pertanto rimandare un pochino più indietro questa
serie di vasetti, e non porre come cronologicamente
primo quello segnato con la cartuccia di Apriès. Pur-
troppo la maggior parte di questi piccoli monumenti
vengono dal commercio antiquario, e si è perciò molto

(') Rend. dei Lincei, 1903, p. 330.

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