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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Paribeni, Roberto: Vasi inediti del Museo Kircheriano
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0152

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VASI INEDITI DEL MUSEO KIRCHERIANO

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sul petto, e sostengono così lo strano vestito, qui invece
pare, che l'eroe abbia praticato due buchi nella pelle e
in essi infilato le braccia, alle quali le zampe anteriori
vengono a far da manica. Tanto almeno si rileva, non
ostante lo stato frammentario di questa parte del vaso
dalla posizione del braccio destro, al disotto del quale
appare da due lati la spoglia leonina. A fissarla
meglio provvede una zona che è stretta ai fianchi, ed è
indicata da due linee graffite che fermano anche le
zampe anteriori. Le zampe posteriori e la coda penzo-
lano al solito liberamente. Sulle spalle Eracle ha la
faretra aperta e col coperchio pendente, al fianco si-
nistro ha la spada il cui balteo segnato in color ci-
nerino passa a tracolla sotto il braccio destro, al di
sopra della pelle, e serve perciò anch'esso a soste-
nere il vestito. Con ambe le mani e con la gamba si-
nistra che tiene sollevata, appoggiandola a un ^[ice,
sostiene ima grande xid-aqa a sette corde con ampia
cassa armonica; le estremità superiori (xs'Qara), im-
maginate come d'argento o d'osso, sono dipinte in
bianco. Ben visibile è la chiave girevole destinata a
tendere le corde che sono rappresentate con linee graf-
fite forse come argentee. Dalla cetra pendono dei
nastri di cui si vedono le estremità.

La base della cetra è cacciata in una specie di
rete di color cinerino, alla quale si attacca un'altra
cinta o correggia pure cinerea, che passa trasversal-
mente sul petto e sulle spalle dell'eroe, incrociandosi
col balteo della spada (').

Dinnanzi ad Eracle è Athena seduta su un diphros
a zampe di animale ornato di borchie d'osso o d'ar-
gento. Veste ella uno stretto chitone con larga striscia
ornata di ricamo, ed ha il busto coperto dell'egida con
squame graffite, sul capo l'elmo attico con alto cimiero
e nella destra la lancia. Le carni della Dea sono
espresse in color bianco. Dall'altra parte siede Hermes
su un diphros uguale a quello di Athena; indossa un
chitonisco ornato di ricami al lembo inferiore, e su
questo una nebride posta a tracolla come una
Dalle spalle poi pende ancora un'altra pelle, probabil-
mente una pardalide, le cui zampe anteriori sono anno-
date sotto il collo.

Ha i calzari alti con quella specie di linguetta
ripiegata in avanti solita nell'arte arcaica, nella destra
ha il caduceo. È barbato, i capelli sono acconciati a
formare xQw^vlog, e su di essi è piantato con molta
eleganza un petaso bianco a tese rialzate e ad alta cu-
pola sormontata da apice. Il colore violaceo in questa
parte del vaso è dato a una parte del chitonisco e alla
barba di Hermes, come pure a designare una grossa
punteggiatura dell'abito di Athena.

Sull'altra parte dell'anfora (fig. 6) la figura cen-
trale è quella di un efebo con xQmftvXog, petaso bianco
simile a quello di Hermes, e con due lance nella
sinistra, che porta a briglia un cavallo, Il suo vestito
è disegnato in modo non molto perspicuo. Si tratta di
una clamide presso i cui orli è ricamato un meandro
semplice. Tale clamide è girata dietro la schiena e
sostenuta dai gomiti d'ambe le braccia, e si vede bene
cader giù dal lato sinistro, essendo quel braccio ripie-
gato a sostenere le due lance. Non appare invece la
stoffa sulla spalla destra, che sembra nuda, essendosi
il pittore accontentato di disegnare il meandro del-
l'orlo, e avendo tralasciato di rappresentare il lembo
estremo della stoffa.

Il cavallo dal petto e dal collo ampio e dal muso
sottile ha un pettorale, probabilmente di cuoio, ornato
di pendagli a forma di fiori di loto volti all'ingiù ('),
la criniera rasa sulla linea vertebrale del collo è ac-
cennata con una zona violacea forse soverchiamente
larga, e con simile colore è trattata la coda. Sull'alto
della coscia posteriore destra il cavallo porta una marca
che è un delfino rappresentato con puntini graffiti (2).

Davanti a questa figura di giovane cavaliere è un
vecchio scettrato, vestito di himation dall'orlo rica-
mato, seduto su un diphros simile a quello dell'altro
lato del vaso; la barba e i capelli disciolti, ma non
molto lunghi, sono bianchi. Dall'altra parte una donna
dalle carni dipinte di bianco, vestita di chitone e di
himation, tende le braccia in avanti, sostenendo nella
sinistra una corona.

(') La cinghia per sostenere la cetra è esemplificata anche
in altri monumenti; cfr. Daremherg-Saglio s. v. Lyra, p- 1446.

(') Simili pettorali in sarcofagi di Clazomene (Journ. ffell.
St., IV, p. 19), in vaso arcaico di Kyme in Eolide (Rum. Mitth.,
1888, p. 161) in un "bronzo ionico di Perugia (Rom. Mitth.
1894, p. 314, fig. 21) etc.

(2) Sull'uso ben noto di marcare i cavalli, sugli appellativi
di (fonnaipógoi, e aajX(fóqoi cfr. Martin, in Daremberg-Saglio,
Dictionnaire s. v. Equus.
 
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