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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

DOI Artikel:
Savignoni, Luigi: Scavi della missione italiana a Phaestos 1902-1903: rapporto preliminare
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0173

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329

IL PALAZZO DI PHAERTOS

330

corte e dalla linea delle fondamenta che, sostenute
contrafforti, si stendono da est ad ovest per un
tl-atto di m. 25,50.

Fuori di detta linea, a sud-est, si osservano an-
cora incerti avanzi di muri e di pavimento a placche
Sesso, ma è chiaro che questi appartengono a qual-
cuna delle case scaglionato sulla china meridionale

Oltre la scaletta, che divide in due la gradinata,
gli scalini di questa rimangono interrotti a differenti
lunghezze, misurando il più lungo m. 6,20 circa, il
più corto m. 3 appena. E parimenti del muro che
chiude a nord il piazzale non vennero in luce che
altri cinque blocchi, appartenenti alla infima serie,
per una estensione complessiva di m. 2,15.

Fig. 8b. — Veduta del lato occidentale del palazzo miceneo. In basso, il piazzale premiceneo. (Parte meridionale).

del colle, case che fors'anche dipendevano dal palazzo,
^a non formavano con esso un assieme, come lo for-
cano a Knossos gli edifizi della china orientale con
luelli della spianata superiore di Kephala.

§ 3. — Nuove scoperte nel piazzale occidentale e
nel propileo a sud-ovest del palazzo.

Lo scavo del piazzale occidentale, che coi lavori
del 1901 si era protratto ad ovest poco oltre la linea
°'jliqua del marciapiede A B, durante la campagna
dell'anno seguente ('), fu continuato in quella dire-
zione, onde mettere allo scoperto il proseguimento della
gradinata settentrionale e tutta l'area lastricata.

(') Una breve notizia sui lavori eseguiti al palazzo di
Phaestos nel 1902 fu già data in Reni. d. R. Acc. d. Lincei,

XI

P- 511 e segg.

Monumenti Antichi — Vol. XIV.

Quindi si proseguì lo sterro del terrapieno ancora
per più di m. 8 verso ovest, ma non si riuscì a tro-
vare alcun altro avanzo di costruzione, onde ci arre-
stammo di fronte a un grande muro di epoca poste-
riore, il quale — essendo soltanto di poco spostato
verso nord-est rispetto alle linee cardinali del pa-
lazzo — chiude quasi simmetricamente il piazzale ad
occidente, e giova a sostenere il sovrapposto terrapieno.
Una fossa di saggio, praticata al di là di questo muro,
alla profondità di m. 4,50 circa, scoprì qualche avanzo
di antica costruzione, ma così incerto da non incorag-
giare al proseguimento dello sterro.

Nell'area scavata, anche sul lato nord, si trova-
rono muri posteriori al posto di quello isodomo di
epoca micenea, e, dove non si conservavano gli sca-
lini, approfondendo lo scavo, si mise in luce la roccia
a pochissima profondità.

All'angolo formato dall'infimo gradino della sca-

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