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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Savignoni, Luigi: Scavi della missione italiana a Phaestos 1902-1903: rapporto preliminare
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0259

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SCAVI E SCOPERTE

NELLA NECROPOLI DI PHAESTOS

Mentre sul colle di Phaestos gli scavi della Mis-
sione archeologica italiana rimettevano alla luce le
ampie gradinate e le sale e i peristilii e le stanze
innumerevoli onde un sapiente architetto del secondo
millennio a. C. aveva composto quel sontuoso palazzo
principesco che in breve è divenuto già celebre; nel
tempo stesso un acuto desiderio pungeva il cuore dei
miei amici, che per quell'opera fortunata disvelavano
ogni dì più la grandezza e la prosperità di Phaestos
nel periodo di quella civiltà antichissima che ora ci si
manifesta più nella copia dei monumenti che nel ri-
flesso conservatosi nella poesia omerica. Dal successo
ottenuto sull' acropoli germinava l'idea di scoperte
non meno importanti nella necropoli ; e dall'alto di
quel colle il cupido sguardo degli esploratori andava
continuamente interrogando le lunghe file di colline, in-
vero atte per sepolcreti, che da tramontana e da mez-
zodì fronteggiano quella che fu un dì la rocca di po-
tenti signori. Era dirimpetto la collina di Haghios
Onuphrios, dalla quale già parecchi anni innanzi era
uscita per caso una ricca e pregevole suppellettile, ri-
feribile ad un' età ancor più antica di quella cui
spetta il palazzo ora discoperto ('); e quel fortunato

rinvenimento appariva come una buona promessa per
la esplorazione metodica di quelle colline ed in genere
di tutta quella vasta contrada. Sorrideva ancora — ed
era cosa naturale — la speranza di imbattersi pur anco
nelle tombe di coloro, che in quel medesimo palazzo
ebbero dimora ed impero.

Pertanto già nel 1901, cioè nel secondo anno in
cui i miei colleghi F. Halbherr e L. Pernier conti-
nuavano lo scavo del grande edifizio sull'acropoli, ora
completamente scoperto ed illustrato ('), essi intrapre-
sero simultaneamente una serie d'indagini nel territorio
circostante col fine di rintracciare le tombe coeve (2).
Ma i primi saggi di scavo, che furono dapprincipio
eseguiti sulla ricordata collina di H. Onuphrios e nella
contrada detta di Loghiadì furono poco fruttuosi; nè
per quell'anno fu possibile estendere ad altre parti,
come era in progetto, la esplorazione della necropoli,
sia perchè le condizioni dello scavo nel palazzo ri-
chiedevano lì la concentrazione di più intenso lavoro,
sia anche perchè veniva a mancare la stagione pro-
pizia per la continuazione dei lavori in quella plaga
malsana. Così le ricerche nella necropoli, che per la
stessa vastità del terreno da esplorare e per la man-

(') A. ,T. Evans, The deposit of Ilagios Onuphrios, in Cretan
pictographs, p. 104 segg.

(') L. Pernier in questo stesso volume, p. 313 segg.

(2) Lo stesso in Rendiconti dei Lincei, X, 1901, p. 261.
 
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