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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Paribeni, Roberto: Ricerche nel sepolcreto di Haghia Triada presso Phaestos
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0355

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693

PRESSO PHAESTOS

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corridoio lungo il muro esterno della tholos, di m. 1,38
per il resto che poggia sulla roccia vergine.

Il muro di sud era lungo m. 3,19 fino all'attacco
del murello orientale poi abbattuto, fu prolungato poi
di altri m. 1,92. Non è conservato per tutta la sua
estensione alla stessa altezza; questa varia, formando
come tre gradini discendenti da ovest verso est; l'al-
tezza massima è di m. 1,50, la minima di m. 0,97.
L'ultimo tratto che, facendo un angolo ottuso col muro
meridionale, volge in direzione sud-ovest-nord-est, è
molto breve e assai mal conservato.

Entro questa fossa a cominciare da circa 75 cent,
sotto il piano di campagna, per la profondità di circa
m. 1,40 si rinvenne una straordinaria quantità di ossa
umane, e misti alle ossa alcuni oggetti. Le ossa ap-
parvero in tanta abbondanza, e rimescolate e fran-
tumate in modo tale, che ogni classificazione e rico-
noscimento mi fu impossibile ; non posso dire altro, se
non che appartenevano a numerosi cadaveri, e che
riempivano la fossa in una proporzione quasi uguale
a quella della terra.

Non dissimile doveva essere il sepolcreto, da cui
fu estratta la suppellettile di Haghios Onuphrios.
Sebbene lo scavo sia stato casuale, puro lo notizie
raccolte dall' Evans dicono, che quel materiale fu
riuvenuto « in a heap of human bones and skulls » (').
E qualche cosa di analogo si trovò a Palaekastro (2)
e recentissimamente, come riferirà il prof. Halbherr,
in modo più perspicuo e indubitabile ad Haghia
Triada stessa.

I nostri operai cretesi che hanno nei loro usi fu-
nebri attuali quello di raccogliere le ossa qualche anno
dopo il primo seppellimento, e riunirle in un ossario
comune (;t) chiamavano questo sepolcreto col nome
che essi danno presentemente ai loro ossari %a>veviìoi.
E potrebbe infatti alcuno ritenere la fossa una sepol-
tura secondaria, in cui fossero accumulati gli avanzi
scheletrici di uomini già da gran tempo defunti, tolti
alle loro tombe, e principalmente all'adiacente tholos
per far posto ad altri.

(') The Haghios Onuphrios Deposti in Cretan Pictographs,
p. 105.

('■*) Bosanquet,Excavutions at Paluikaslro in Brit. Scliool
Annual, Vili, p. 292 se£.

(3) Due di tali ossari, miserevolmente esposti a tutte le
intemperie del cielo e agli oltraggi dei viventi, sono ai lati
della cliiesa di "Aym% FeiÒQyiog sull'altura del palazzo.

Al contrario l'impressione che io ho ricevuta, ve-
dendo ad ogni colpo di zappa apparire numerose le
ossa, è stata di trovarmi in presenza non dei potenti
signori che avevano dormito nell'ombra misteriosa
della tholos, ma dei resti di povera gente gettata alla
peggio, in prima ed unica sepoltura, nella triste fossa,
non appena passata di vita. E tale impressione è stata
confortata dai successivi ragionamenti.

Infatti le ossa dei defunti erano nelle sepolture
micenee certo raccolte per lasciar libero lo spazio

maggiore

ma non erano estratte dalla tomba.

Le si deponevano in un angolo come nelle tombe
rupestri di Micene (2) o entro una fossa cavata nel
suolo della tomba stessa, come a Phaestos (3), a Tho-
ricos (4), ecc , o nella cameretta attigua e comunicante
con la tholos, come assai probabilmente nel tesoro
d'Atreo e nella tomba di Orchomenos ; ma non erano
cacciate fuori della tomba.

E in secondo luogo, perchè i numerosissimi cada-
veri della fossa fossero tutti antichi ospiti della tholos,
occorrerebbe ammettere, che questa avesse servito per
alcuni secoli a seppellire parecchie generazioni. Nè
è necessario ritenere questa fossa un ossilegium de-
stinato ai sepolti nella tholos, perchè la suppellettile
rinvenuta in essa rimonta a età diverse. Penso di
dover ammettere che, come a notevole distanza di
tempo si ebbero due deposizioni nella tholos, così
possano essersene date due serie nella fossa ; al se-
condo gruppo di seppellimenti corrisponderebbe l'in-
grandimento notato con l'abbattimento del murello
orientale.

Non credo neppure, che si possa vedere in questa
fossa il luogo di sepoltura di prigionieri o schiavi
uccisi nella celebrazione dei funerali, come si ritiene
per i pochi scheletri rinvenuti nei ÓQÓfim di qualcho
ricca tomba micenea (5). Il numero di cadaveri qui
ritrovati, e la suppellettile non ricca, ma notevole che

(') La cosa e stata constatata più volte: cfr. Tsundas in
'Bkp. 'Aqx-, 1888, ]). 135, nota 1 ; Perrot-Cllipiez, Ilist. de VArt,
VI, pp. 599, 60C.

(2) Cfr. Tsundas in 'E<p. ;'(>/., 1888, pp. 133, 135 e Perrot
Chipiez, ibid., p. 574.

(3) Savignoni in questo volume, p. 511 seg.

(4) Stais in 'E<p. Hq/., 1895, p. 221; così nelle tombe di
Palamidi, in quella presso l'Heraion, ecc.

(5) Tsundas,'Eq>. .'/?/., 1888, p. 180; Perrot-Chipiez, Hist.
de l'Art, VI, p. 572.
 
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