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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Paribeni, Roberto: Ricerche nel sepolcreto di Haghia Triada presso Phaestos
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0377

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PRESSO PHAESTOS

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mente abbondanti ci sono anche per le età antichis-
sime (').

E certamente, quanto più vin popolo è primitivo,
tanto maggiore è il suo timore degli esseri invisibili,
che possono fargli del male, e la sua premura nel di-

delle figure di porcellana di Knossos. La mano aperta
è il gesto più spontaneo e più espressivo di chi vuole
allontanare da sè un male o un pericolo,' e non per
un capriccio o per una imperizia del figlilo credo,
abbiano quelle grandi mani sproporzionate aperte le

;

Fig. 30. — Simboli applicati sull'amuleto a forma di cuore.

fendersi da essi con ogni sorta di scongiuri. Non credo
pertanto, che per la somiglianza con le tarde mani
votive ci sia ragione di ritenere questo oggetto come
un indizio di poca antichità della tomba. Come è in-
dubitabile, die i tardi amuleti segnano una lontana
persistenza di concetti superstiziosi, le cui origini si
perdono nelle età più remote, così anche le forme loro
possono avere avuto dei prototipi assai antichi, anche
se a noi sconosciuti.

I simboli e gli animali che vi sono applicati, pos-
sono tutti essere entrati nel dominio delle idee re-
ligiose micenee. Lo sappiamo quasi certamente per
il serpente che vediamo strisciare sul corpo delle sta-
tuine fittili di Prinik (2) o attorcersi alle braccia

(') Tale il famoso caillou Michau.v, limite di campo assiro,
ora alla Biblioteca Nazionale di Parigi (Perrot-Chipiez, /list.
de l'Art, II, p. 609 segg., figg. 300-302).

(2) Wide, Mykenische Gòtterbilder in Alh. Mitth,, 1901,
p. 247.

statuine scoperte dall'Evans nel sacello del palazzo
di Knossos (').

Lo scorpione, animale che ha sempre impressio-
nato l'uomo, e sul conto del quale si sono accumu-
late tante leggende e tante superstizioni (2) ap-
pare come ànoTQÓixaiov in talismani egizi (3) ed as-
siri (4) e nell'età greca classica frequentemente è

(') The palace of Knossos in Brit. Sch. Ann., Vili, p. 99,
fig. 56. Si tratterà di divinità o non piuttosto di adoranti
che implorano con la mano aperta, che non si faccia loro del
male? Cfr. Taramelli, Not. scavi 1904, p. 230.

(2) Plin. Nat. I/ist. XI-90, 279; XXVI1I-32; XXXVII-140;
Aelian. De nat. animalium, VI-23, XI-23 etc.

(3) Cilindro in terra cotta del museo del Cairo anteriore
alla IV o V dinastia: Morgan, Origines de VEr/ypte II, p. 257,
fig. 857, lastra di scisto di tombe antichissime id. ibid. Il,
p. 264, tav. III. In età più recenti cfr. Wilkinson, J/anners
and Customs III, p. 265. Cfr. pure Boussac, Le scorpion dans
VEgypte ancienne in Revue Scientifique 1903, II, p. 167.

(4) Nel già nominato caillou Michaux (Perrot Chipiez II,
p. 611, fig. 302) nella lastra di bronzo di Palraira (id. ibid.
p. 365, fig. 162).
 
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