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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Orsi, Paolo: Camarina: campagne archeologiche del 1899 e 1903
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0453

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CAMARINA

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Scoglitti, e perciò appunto riferibili a villaggi e casali
del suburbio. Uno di codesti è quello di Cozzo dei
Saraceni, lieve altura sabbiosa a testa spianata posta
iu mezzo al bosco, fra i due primi avvallamenti che
stanno a mezzogiorno della valle del Refriscolaro, alla
distanza in linea retta di un grosso km. da Passo Ma-
rinaro, e di circa 2 l/2 dalle mura urbane.

La località era da tempo conosciuta siccome fertile
di anticaglie; lo dice il nome ('), e lo dicono le de-
vastazioni non troppo vecchie, dovute al famigerato
Lapponieddo, da me riscontrate in quel sito. Io stesso
aveva già nel 1896 riconosciuto ma non toccato quel
gruppo. Avendo il vento levato via l'alto banco di
sabbia che un dì si ammassava in quella radura in
mezzo alla macchia, una fragile roccia calcare oggi vi
affiora dove a pochi cm., dove a mezzo metro. Fu in
questo punto che si iniziò la campagna del 1903.

Sep. 1. Piccola fossa di fanciullo nella roccia,
senza rivestimento nè coperte, dir. nord a sud magne-
tico, prof. m. 1,20. Dello scheletro languidissime tracce;
alle anche due minuscole lekythoi nere; nello strato
superiore una piccola kylix nera senza gambo.

Sep. 2. Piccolo ustrino con ceneri, carboni, ma
senza ossa; vi erano commiste due lucernette, un
boccaletto, due scodelette a calotta ed uno skyphos,
neri tutti ma in frantumi.

Sep. 3. Cappuccina di tre paia di tegoloni, con
altri alle teste e sul fondo, dentro una fossa scavata
alla prof, di m. 2, in dir. nord a sud magnetico. Nel-
l'interno uno scheletro dal cranio a nord ; alla spalla
destra una minuscola lekythos a palmette nere su fondo
rosso ed alla sin. una scodellina grezza slabbrata.

Sep. 4. Fossetta per bambino, coperta di rozze
scaglie, dir. est ad ovest, senza tracce del morto, e
con una minuscola lekythos a palmette nere.

Sep. 5. In vicinanza del precedente, ustrinum
senza ossa, ma con una massa di cocci pertinenti a
diversi skyphoi neri, ad un grande vaso con tracce
di fig. r., e ad altri; era integra solo una piccola leky-
thos nera.

Sep. 6. Cappuccina per fanciullo, dir. sud-est a
nord-ovest, col cranio a sud-est, ed una piccola leky-
thos a palmette n. alla spalla sin.

Sep. 7. Fossetta minuscola (1. cm. 70) nella roccia,
con risega per la copertura che però mancava, come
mancavano residui di ossa; dir. est ad ovest. Sul fondo,
ed anche al di sopra rottami di una kylix nera, di
una lekythos aryballica n. ed una testolina fittile
muliebre del sec. V.

Sep. 8. Attigua alla precedente, della stessa for-
ma e dir., un pò' più grande, ed a quanto pare, vio-
lata. Nelle terre superiori rottami di un alabastron a
reticolato ed una statuina di tipo arcaico, muliebre,
seduta.

Sep. 9. Simile alla precedente, ma coperta di tre
rozze scaglie ; dir. nord a sud con tracce appena visibili
di ossa.

Fig. 89.

Sep. 10. Scavando alcune delle tombe precedenti
aveva avuto il sospetto che alcuni dei poveri sepolcri
di Cozzo dei Saraceni fossero state segnati da rozzi
circoli e recinti di pietra, che sopra di talune fosse
racchiudevano e cingevano una specie di aiuola e forse
di piccolo tumulo ('). Il sep. 10, ed i successivi
sepp. 12 e 13, ci porsero un chiaro esempio di co-
deste rozze strutture che li incoronano. Una dozzina
di rustici pezzi messi di coltello formavano una ellisse
1. m. 1,60, sotto la quale si apriva una angusta fossa
di bambino, dir. 70°-250°, i cui avanzi scheletrici
vennero per intero consumati.

Sep. 11. Sopra il fondo di due tegole, dir. est ad
ovest, eranvi le tracce di uno scheletrino infantile
protetto superiormente da una vaschetta capovolta
(fig. 89).

Sep. 12. A fior terra appariva un selciato di rozzi
pezzi i quali, spazzati dal vento, segnavano, come in

(') Nella parlata volgare siciliana ogni reliquia antica viene
battezzata coli'epiteto di Saracena; nella mente e nella coscienza
del popolo, Siculi, Greci e Romani sono alFatto sconosciuti e
tutta la storia antica dell' isola si compendia nei Saraceni. Spe-
cialmente poi, col nome di « Grutte Saracine » si conoscono
le necropoli sicule.

(') I rozzi selciati, oltre che V intento di segnare la tomba,
avevano anche quello di impedire al vento, data la mobilità
delle sabbie, di scovertarla, ed alle bestie (cani, lupi) di fru-
garla; una simile precauzione fu già adottata per alcuni dei
sep. arcaici di Thera (Dia,genAmS,Theraeiscke Graeber, p. 104).
Invece i recinti osservati sopra alcune tombe del Fusco {Notizie
1897, p. 480) avevano uno scopo ornamentale.

Monumenti Antichi. — Vol. XIV.

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