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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Orsi, Paolo: Camarina: campagne archeologiche del 1899 e 1903
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0469

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camarina

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e dal 'punto di vista dei soggetti nessun pezzo ha
valore speciale. Alcune imaginotte muliebri in piedi,
nel tipo delle xóqm dell'Acropoli con attributi ed
offerte per lo più irriconoscibili. Figure muliebri se-

IV. Laminette plumbee scritte. — Tra gli
oggetti sporadici meritano attenzione al tutto speciale
tre laminette plumbee scritte, sia attesa la rarità dei
titoli greci classici in tutta la Sicilia, ma specialmente

Fio. 11".

date colle mani sulle ginocchia; due esemplari hanno
il petto adorno di più fila di pendenti. Numerose
teste spettanti ai tipi precedenti. Un busto di figu-
rina muliebre curotrofa. Estremità inferiore di un
gruppetto di due figure donnesche. Due figure recum-
benti del tipo fig. 51. Frammento di figura nuda
accoccolata (Tammuz-Adonis?). Animali votivi e gio-
cattoli : una sfinge, un cane, un cavallo, un maiale,
una colomba ecc.

III. Bronzi. — A Camarina, come a Gela, la
povertà di oggetti metallici, così dentro come fuori
i sepolcri è desolante, e contrasta singolarmente colla
ricchezza, vorrei dire colla profusione, delle argenterie
muliebri fornite dai sepolcri di Megara Hyblaea. —
A Camarina fuori tomba si ebbero soltanto alcuni
frammenti di strigili, due palline massiccie in bronzo
e forate, tre anelli che sembra servissero per piede
di vasi, ed il manico di striglie dato a fig. 118, nel

a Camarina (il Kaibel non fu in grado di produrre
alcun titolo camarinese, ed i due primi per quanto
modesti vennero da me scoperti ed editi in C, pa-
gine 83-84), sia attesa la specialità del contenuto,
trattandosi di quelle così dette devotiones o defixio-
nes, colle quali si intendeva assicurare la immunità
al sepolcro ed ai morti che racchiudeva.

La difficoltà di leggere e più di interpretare co-
desti brevi e talora oscuri testi mi indusse a sotto-
porre la mia lezione e gli originali all'esame del chino
prof. Alessandro Olivieri della R. Università di Ca-
tania, specialista nella materia, ed il cui autorevole
giudizio sono lieto di riportare qui integralmente.

N. 1. La prima laminetta, scoperta negli scavi
del 1899, esplorando il sep. di grossi pezzi n. 119,
violato, vedesi riprodotta al vero alla fig. 119; è una
spessa strisciolina o fettuccia (mm. 80 X 13), un po'
rigonfia al centro di una delle faccie, alquanto con-
cava nell' altra, sulla quale è graffìta a minutissimo
e quasi impercettibili letterine la seguente iscrizione:

Fig. 119.

quale è impressa, come marca di fabbrica, una testa
che panni di divinità fluviale (Hipparis?) e sotto cui
sembrano riconoscibili alcune lettere in una targhetta
lunata.

Monumenti Antichi — Voi.. XIV.

nel verso leggesi solo :

......A V / A j

N. li. La seconda lamina di piombo rinvenuta

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