Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

DOI Artikel:
Orsi, Paolo: Camarina: campagne archeologiche del 1899 e 1903
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0478

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
939

camarina

940

locali, dalla rodia Gela. Mancanza assoluta di deco-
razioni architettoniche e plastiche, non che di indi-
cazioni epigrafiche, le quali in origine non potevano,
per quanto scarse, mancare in una necropoli di tempi
ormai progrediti, ma il cui difetto, in parte almeno,
va anche imputato alla povertà prevalente della gente
inumata a Passo Marinaro.

III. Il contenuto dei sepolcri. — Lo studio
dei corredi funebri forma la parte più attraente ed
istruttiva per l'archeologo, il quale ricompone da essi
un brano della vita civile, religiosa, economica ecc.
della città, e trae un contributo alle vive ed agitate
questioni sulla storia della ceramica greca del V e
IV secolo.

La necropoli di Passo Marinaro e per l'età cui
spetta, coincidente collo stile rosso libero, bello e col
principio del decadente, e per la sua relativa modestia
e non ricchezza, non ci ha dato nè oggetti metallici,
nè vasi di primo ordine, ma invece un complesso di
materiale, che giova a mostrare lo svolgimento della
pittura vascolare da '/* V a V2 IV e forse sino a fine
IV secolo. Per quanto io sappia, è la prima necro-
poli della Sicilia, dove tale periodo e tale evoluzione
ci è dato di studiare.

1. Vasi. — a) Reminiscenza del corinzio. Il solo
sep. 453 ci ha dato due piccoli skyphoi a fascie,
rappresentanti una continuazione attardata degli esem-
plari corinzi e corinzio-siculi rinvenuti a Megara e
Siracusa ; per quanto le piccole crete di questo sepol-
cro sembrino, assieme ai vasi, più antiche del restante
materiale della necropoli, io non oserei mai collocarlo
troppo al di là del 450 circa.

b) Attici a fig. nere. A parte dei rari ed insi-
gnificanti pezzi sporadici (p. 897), il sep. 201 presso
l'edificio circolare ci ha dato una kotyle ed i fram-
menti di un' anforetta, che arrivano benissimo al 500
e forse più in là; il sepolcro, anche per la sua ubi-
cazione, è anteriore di un buon mezzo secolo ai più
antichi del resto della necropoli. Non altrettanto ardi-
rei sostenere per il sep. 408, il cui boccalettino con
fig. n. a macchia, per quanto arcaico nell'aspetto,
può scendere sino alla metà del sec. V.

c) Àttici a fig. rosse. Passo Marinaro si affer-
ma dunque per la mancanza dell' attico nero, e di
quello rosso severo ; con ciò il suo limite cronologico

superiore è tracciato quasi nettamente. Nei frammenti
sporadici non meno che nei vasi contenuti nei sepol-
cri abbiamo bensì alcuni campioni di transizione dal-
l' antica maniera al rosso bello, ma la massa del ma-
teriale spetta al rosso bello, ed a quello libero (II*
metà di Furtwaengler) con tutte le sfumature verso
il decadente ('). Andiamo con ciò da l/t V sec. a
circa 400.

Le note di questa ceramica, da altri più volte
acutamente indagate, si riassumono nella mancanza
di originalità e di spiccata individualità artistica,
tanto che difettano e si riducono a quattro le firme
dei pittori, e nel predominio di uniformità e di mo-
notonia. E naturale, date queste premesse, che man-
chino a Passo Marinaro i vasi dove i pittori della
prima metà del cinquecento avevano dispiegata tanta
capacità, tante risorse di invenzione e di disegno, cioè
la grande tazza e l'anfora nolana. Anche il repertorio
dei soggetti cambia; scompaiono quelli tolti dall'epos,
ed i mitologici si riducono alle imprese di Teseo ed
alle Amazzonomachie, non che a soggetti dionisiaci;
invece subentrano e prendono voga scene famigliari
della vita comune e quotidiana, conversari tranquilli,
congedi e ritorni. Persino le forme dei vasi si modi-
ficano, alcune scompaiono per intero, mentre prendono
più voga altre.

Così è dei crateri a calice ed a campana ; in via
generale più antichi i primi, dei quali in fatto non
abbiamo che un esemplare intero e pochi frammenti
di altri. Importanti quelli spettanti ad un grande e
prezioso esemplare a due registri, del passaggio dallo
stile severo al bello, cioè alla metà tonda del sec. V.
Esso accresce il breve catalogo dei crateri a calice
dato dal Winter (0. e, p. 69) e notevolmente aumentato
dall'Hartwig (0. e, pp. 102-110). Se questo sta in capo
alla serie dei vasi rossi di Passo Marinaro, certo non
altrettanto antico è 1' altro assai piccolo del sep. 524,

(') Nell'analisi di tale suppellettile vascolare io mi sono
valso sopratutto dello studio fondamentale del Winter, Die
- jiingeren attischm Vasen (1885); di quello di MilchOfer, Zur
jùngeren attischen Vasenmalerei (Jahròuch, 1894, p. 57 e segg.) ;
delle osservazioni dell'Hartwig in Roem. Mitth., 1897, p. 89
e segg.; in fine degli studi del Furtwaengler, del De Ridder,
del Walters e dello Smith per la pubblicazione sistematica delle
raccolte vascolari di Berlino, Parigi (Bibl. Nazionale), del Bri-
tannico, per omettere altre minori raccolte.
 
Annotationen