Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

DOI Artikel:
Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0015

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
17

MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

18

b) La stessa persona che aveva donato il mar-
tello precedentemente descritto, aveva raccolto nella
medesima località tre belle punte di freccia in selce,
grandi, a triangoli' i-soscele e peduncolo (Cfr. tav. I,
fig. 14). Un'altra punta simile, proveniente dalla me-
desima tenuta, si trova nella collezione De Bossi (1).

Siccome nei sepolcri della età del rame sino ad
ora rinvenuti in Italia è normale la associazione di
tali punte con le ascie in pietra munite di foro, così

10 ritengo che il gruppo di oggetti ai quali ho accennato
indichi che in quella località esistono dei sepolcri
analoghi e coevi a quelli di Cantalupo e Sgurgola,
dei quali dovrò occuparmi.

Nei monti corniculani, in territorio di Monticelli
presso Roma, una cavità del travertino, di quelle dette
dai cavatori del luogo sentine, rinvenuta nella cava di
Muro lungo, era stata certamente adibita nelle ul-
time età della pietra a scopo sepolcrale. Ripioduco
qui appresso le notizie raccolte dal Ceselli (2) su tale
rinvenimento.

Tomba I. In una cavità artificiale o naturale
del travertino, si rinvennero almeno quattro scheletri
umani. Dall'esame scrupolosamente fatto sopra la po-
sizione delle varie ossa e dei crani, si rilevò che i
cadaveri erano stati deposti seduti, sulle calcagna, e
rivolti verso Oriente. Sui corredi non si posseggono
notizie precise; si sa soltanto che vi si ritrovarono
associati :

a) Parecchi frammenti di vasi fittili, eseguiti a
mano e ben cotti alla superficie.

b) Un'ascia in pietra levigata.

e) Punte di freccia in selce di forma non deter-
minata nel rapporto del Ceselli.

d) Un raschiatoio pure in selce.
Vi erano inoltre avanzi carbonizzati di incerta na-
tura, una mascella di pecora ed ossa di cervo.

Le tombe di Cantalupo Mandela si rinvennero nei
fianchi delle colline di travertino che discendono verso

11 campo di S. Cosimato (;ì); erano incavate nel

(') Il materiale di Pantano dei Grifi si conserva oggi nel
Museo preistorico di Roma.

(2) Ceselli, Scoperta di un sepolcro dell'epoca neolitica
alle Caprine (1873)

(3) Congresso int. di antrop. e di arch. preist., sess. V,
p. 62 e seg. e 448 e seg.; Bull, paletn. ital., X, p. 142 e seg.,
tav. IX; L'Opin^ie, 1866, n. 290; Ponzi, Sulle tombe preist.

Monumenti antichi — Vol. XV.

travertino stesso e due di esso, sulle quali si hanno
maggiori notizie, si poterono osservare e misurare sol-
tanto quando già in parte erano state distrutte da co-
loro che espiotavano il banco di calcare in cui erano
scavate.

Allorché il De Rossi si recò a visitarle, ad una
certa altezza dal piano di S. Cosimato, nel banco sud-
detto, rimanevano ancora i resti delle due nicchie o
cellette a pareti curvilinee e rozze, una delle quali (II)
alta m. 0,30, lunga m. 1,75, larga m. 0,75; l'altra (III)
raggiungeva l'altezza di m. 0,70, la lunghezza di
m. 1,70, e la larghezza di m. 1,00.

In ambedue non si notava traccia alcuna dell'an-
tico ingresso; originariamente pertanto quest'ultimo
dovette aprirsi su di un corridoio in piano con sbocco
sul pendio del banco di travertino verso il prato di
S. Cosimato, ovvero quelle celle comunicarono colla
superficie del banco stesso mercè un pozzuolo verti-
cale, aperto in corrispondenza della porta d'ingresso
alle stanze funebri.

Tomba II. Pare che nella nicchia giacessero
due cadaveri, uno quasi disteso, l'altro in posizione al-
quanto rannicchiata. A sinistra del capo dello sche-
letro disteso giaceva ('):

a) Un vaso piuttosto rozzo, delineato nella fig. 6,
riprodotta dal lavoro del De Rossi, che potè mettere
insieme tanti frammenti quanti bastavano per ricom-
poni e con ogni sicurezza la forma originaria ; 1' ansa
è stata ricostruita nel nuovo disegno, assicurando il
De Rossi, sulla fede di chi vide il vaso ancora in-
tatto, che era ad anello sporgente verticalmente dal

ventre del vaso.

Quest'ultimo all'atto della scoperta era intatto,
fu poi spezzato dai lavoranti; è eseguito in impasto

rinvenute presso Gantalvpo Mandela sulla via Valeria, p. 3
e seg.; Oggetti preistorici spediti dal gabinetto di geologia
e mineralogia della R. Univ. di Roma alVEsp. di Vienna, 1873,
p. 7 e seg.; De Rossi, Primo rapporto, p. 25 e seg. e tav.
annessa {Mon. Institulo, voi. Vili, tav. 37) figg. 7 ed 8. Terzo
rapporto, p. 11, ecc.; Bull. d. comm. arch. comunale, 1898,
p. 31 e seg. ; Bull, di paletn. ital, 1898, p. 209 e 1899, p. 297
e seg.

(') Nel Bull. com. del 1898 avevo raccolto già le notizie
esistenti su cotesti sepolcri; sostituendo alcuni dei disegni editi
dal De Rossi con delle fototipie (tav. V, figg. 1,4); in seguito
ripubblicò cotesto materiale anche il Colini, facendo alcune
nuove osservazioni e rilevando nella patina della lama di pu-
gnale le tracce della legatura che a me erano sfuggite. Cfr.
Bull, di paletn., 1899, p. 296 e seg.

2
 
Annotationen