Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

DOI Artikel:
Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0021

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
29 MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO 30

al cadavere un aspetto più vitale. Naturalmente gli riodo rituale di provvisoria tumulazione; ma invece
occhi non saranno stati tinti, ed ecco perchè nell'in- conservano evidenti tracce del costume cui ho accen-
terno delle occhiaie non si depositò in abbondanza nato precedentemente. Si soleva tingere di rosso il viso
del colore; quello dato sul naso poi, sia per la forte ai trionfatori, quasi fossero persone non mortali ma im-
pendenza dei piani, sia per la grande resistenza delle mortali, erano tinte di rosso le famosae imagines, cioè
cartilagini sottostanti alla pelle tinta, non potè pene- le maschere di cera che rappresentavano il defunto
trare in abbondanza nelle fosse nasali, ma si potè nel culto domestico, infine il costume di tingere di
invece accumulare sotto l'azione delle acque di infil- rosso con minio 0 cinabro il viso dei morti nelle ce-
trazione alla base degli zigomi, ove infatti nel cranio rimonie funerarie è persistito sino ai nostri giorni in
di Sgurgola se ne nota una grande quantità. alcuni paeselli della Boemia, dei Balcani e della

Sulla fronte di cotesto cranio la tinta si arresta Sicilia ed in casi eccezionali in Koma stessa,

all'arcata del cuoio capelluto, ed è naturale che il Tomba VI (')■ Tra Frascati e Grottaferrata, nei

colore non si desse là ove erano i capelli ; manca nelle colli albani' eseguendosi dei movimenti di terra, venne

parti laterali della faccia e nel mento, e ciò, se si alla hlce ™ sepolcro, di cui si conservano nel Museo

raffronta colle armi depositate nel sepolcro e coi ca- preistorico di Roma soltanto i seguenti oggetti :

ratteri stessi dello scheletro che rivelano il sesso ma- «) (tav. I, fig. 10), vaso tronco conico a labbra

schile dell' individuo, si spiega del tutto naturalmente rientranti, ornato sulla sporgenza maggiore delle pareti

ammettendo che portasse la barba. con quattro bugne equidistanti, eseguito con un im-

Sulle ossa del mascellare superiore si notano alcune Pasio vulcanico ricco di ossido di ferro, ben cotto e
tracce di colore; invero in questa regione la conti- quindi rossastro; sulla superficie si stese poi una in-
nuità del piano colle ossa zigomali rende possibili due gnbbiatura nera lucidata a stecco,
diverse spiegazioni; quivi infatti la tinta potè colare b) Pimta di freccia in selce (tav. I, fig. 8), tinta
dagli zigomi; ma la relativa sua abbondanza, malgrado con ocra rossa ovunque fuorché sul peduncolo, origina-
la pessima conservazione di queste ossa e la linea riamente coperto dalla estremità del calamo e dalla
netta e priva di sbavature che descrive invece sulla legatura che ve la assicurava,
fronte, rendono poco accettabile codesta ipotesi e più Tomba VII (-). Nel territorio di Alatri fra
probabile l'altra che il labbro superiore fosse pur esso questo paese e Prosinone, ai piedi di una collina si
colorato. In tal caso avremmo ritrovato un altro par- ritrovò una tomba a fossa rettangolare con cassa di
ticolare della toletta del morto, il quale avrebbe por- lastroni entro la quale giacevano :
tato rasi i baffi secondo un costume in uso largamente a) Resti dello scheletro umato.
nel Mediterraneo almeno dal periodo protomiceneo in b) Parecchie cuspidi di selce ad alette e pedun-
poi(') e di cui nel Lazio stesso si hanno prove evi- colo di cui si conservano oggi nella raccolta Nico-
denti forse sin dal VII secolo a C. come lo prova ]ucci quattro soli esemplari, tre dei quali rotti anti-
l'esempio che qui riproduco (fig. 9), dal sarcofago cerite camente, come lo attesta la patina formatasi sulle
illustrato dal Savignoni (2). superfici di frattura.

Valga infine a conferma di coteste ricerche un'ul- Come lo provano le ricerche del Colini, ai mate-
tima osservazione. Le famiglie romane e latine che «ali in pietra o selce, ai quali ho accennato prima di
all'alba della storia avevano conservato, sia pure allo aprire la breve parentesi sui costumi funebri che ri-
stato di persistenza, tanti elementi delle civiltà pri- vela il cranio di Sgurgola, si associano di sovente
native fiorite nel suolo natale, non conoscono affatto, anche delle ascie di rame.

non hanno il minimo ricordo che accenni alla scarni- Alcune sono completamente piatte e quindi a se-
tura dei cadaveri o all'ossilegio, eseguito dopo un pe- zione rettangolare; ma queste sono tutte sporadiche.
._ A quest'epoca probabilmente rimonta l'ascia piatta del-

(') Una ricca letteratura sul costume di radersi il labbro _

superiore è raccolta dall'Helbig, Das homerishe Epos, II ed.,

p. 249 e seg. (>) Not. scavi, 1902, p. 114 e seg.

(2) Moti. Lincei, Vili, p. 521 e seg., tav. XIV. (*) Bull, di paletti. Hai., IV, p. 163.
 
Annotationen