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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0027

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41

monografie illustrative pregevolissime per l'epoca in
cui apparvero ed oggi ancora non prive d'importanza.

Una gran parte dei dati positivi di scavo sino
ad ora editi si deve però al Lanciani, il quale nelle
sue minuziose relazioni sui monumenti che venivano
alla luce nel suolo di Roma, non sdegnò dare anche
dei ragguagli sui rinvenimenti preistorici (').

Invero in questi egli sorvola spesso sui dettagli
necessari, e le notizie sono sempre troppo succinte;
ma occorre a tal riguardo osservare che le esigenze
della scienza paletnologia erano allora infinitamente
minori di oggi; si deve quindi essergli grati per le
brevi ma pregevolissime memorie che ci ha conservato
nei suoi scritti e sopratutto nella sua Forma Urbis,
alla quale dovrò ancora riferirmi quando occorrerà esa-
miuare il valore dei dati topografici a noi pervenuti.

Pregevolissime sono anche le notizie raccolte dal
Dressel (2) e quelle sporadiche sparse nei lavori del-
l'Helbig dell'Undset^), del Virchoff(') e di altri
ai quali avrò occasione di accennare nel corso di queste
ricerche.

Nel 1896 il Mariani provvide ad una necessità
urgente pubblicando dei disegni degli oggetti più co-
spicui rinvenuti negli scavi dell'Esquilino racco-
gliendo i dati sino allora noti ed illustrandoli alla
luce di quelli desunti dalle ricerche nelle regioni fini-
time, in specie in Etruria; tenne conto in modo spe-
ciale del materiale antropologico, ciò che sino allora
nessuno aveva fatto, e sopratutto nella esposizione del
materiale archeologico si servì di una serie di do-
cumenti inediti sino allora completamente trascurati,
alludo ai rapporti dell' ispettore della Commissione

(') Bull. d. comm. arch. com., 1874, p. 42 e seg.; 1875,
p. 230; Lanciani, Ancient Rome, p. 26 e seg.; Pagati ani
Christian Rome, p. 253 e seg.; Forma Urbis, tav. 23; Not.
scavi, 1876, pp. 18,45; 1877, ] p. 81, 205, 265, 267; 1878, p. 131;
1879, p. 265; 1880, p. 464; 1882, p. 410; 1883, pp. 47, 79,
339; 1884, pp. 154, 316, 392.

(2) Ann. Inst., 1879, p.253 e seg., taw. d'agg. P, Q, R;
Mon. delVInst., voi. XI, tav. X; Ann. cit., 1880, pp. 159, 265
e seg., tavv. d'agg. 0, P, Q, E; 1882, p. 5 e seg., tavv. d'agg.
A-F e Mon. Inst., XI, tav. XXXVII.

(3) Helbig, Die Italiker in dei- Poebene, p. 50 e seg.,
PP- 80, 82; Bull. Inst., 1876, pp. 107 e 105; Ann. Inst., 1884,
p. 134 e seg.

(4) Ann. Inst., 1885, p. 58 e seg.; Bull. di. paletn. ital.,
1883, p. 140 e seg.

(5) Zeitschrift fùr Etimologie, 1883, p. 277 e seg.

(6) Bull. d. comm. arch. com., 1896, p. 5 e seg.

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archeologica comunale, sig. Marsuzi, e mise in opera
anche un certo numero di appunti, inediti pur essi,
liberalmente favoritigli dal Lanciani. Peraltro questi
documenti non furono adoperati colla necessaria lar-
ghezza, per cui invece di far risaltare il valore scien-
tifico del materiale preistorico raccolto nel Museo ca-
pitolino, contribuirono largamente ad assodare la fama
che gli scavi da cui proveniva fossero stati malamente
condotti e quindi avesse subito la più completa confu-
sione nelle varie peregrinazioni da questo a quel locale.

Questa fama, esagerata ed ingiusta, non mi per-
mise nel 1898 di far nulla di meglio del Mariani
che mi aveva preceduto ('), e nel mio lavoro sulle
Civiltà primitive del Lazio, l'unico contributo nuovo
che portai alla conoscenza dei dati di fatto riguardanti
le sepolture dell'Esquilino, si limita, si può dire, alla ri-
produzione grafica di un certo numero di oggetti non
disegnati nel lavoro del Mariani. In seguito però lo
studio più minuto così del materiale raccolto nel
Museo, come dei relativi documenti fornitimi liberal-
mente dalla Commissione archeologica comunale, mi
convinse che la fama che correva su tali antichità
era in gran parte immeritata, poiché coll'aiuto dei
documenti originali che avevo sott'occhio era possibile
dimostrare autentici i corredi di moltissime tombe,
non solo, ma anche di ricostruire un numero assai
grande di altri corredi, il cui unico difetto era quello
di essere probabilmente incompleti; infine, dato il luogo
dal quale provenivano, ed il fatto che ben poco, almeno
per ciò che riguarda la necropoli nell'Esquilino e quella
alle origini del Quirinale verso il Castro Pretorio, si
può attendere dai futuri scavi, anche il materiale con-
fuso e sporadico proveniente da quei sepolcri di Roma
preistorica mi parve meritare una accurata edizione;
e mi accinsi quindi al faticoso lavoro che vede ora
la luce. Frattanto il Boni scopriva la necropoli preisto-
rica nell'Argileto presso al Poro e la bibliografia
preistorica romana si arricchiva di alcune relazioni
del Boni stesso (2) e di cenni illustrativi scritti da
me (3) e da altri.

(') Bull. d. comm. arch. com., 1898, p. 53 e seg., p. 163
e seg.

(*) Not. d. scavi, 1901, p. 96 e seg.; 1903, p. 123 e seg.
e 375 e seg.

(3) Bull. d. comm. arch. com., 1902, p. 37 e seg.; Rend. del-
l'Acc. dei Lincei, Classe di scienze morali ecc., 1902, p. 226 e seg.
 
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