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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0031

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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

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sempre assai incerto, sia per i dubbi che regnano
sulla sua origine, sia per la poca fiducia che si può
avere nella abilità topografica del Marsuzi, ammesso
che derivi da lui ('), sia ancora perchè oltre all'er-
rore al quale ho accennato, vi si nota che il numero
dei sepolcri ivi segnati non corrisponde con quello delle
tombe effettivamente scavate e ciò non depone certo
in favore della esatta corrispondenza di quel rilievo
ai dati di scavo che vorrebbe illustrare. Di cotesto
documento perciò io non mi servirò affatto in queste
ricerche; avrei anzi voluto tacere completamente a suo
riguardo, se la pubblicazione fattane nel Bullettino
comunale non mi avesse costretto ad esaminarne la
origine e determinarne il valore.

La pianta della necropoli esquilina che io pubblico
nella tav. XXV riproduce i dati schematici editi nella
Forma Urbis del Lanciani ; i numeri romani in in-
chiostro rosso corrispondono a quelli con cui distinguerò
nel testo i singoli corredi e, salvo casi eccezionali,
danno solo in modo approssimativo la posizione rela-
tiva delle tombe entro i limiti degli isolati o delle vie
in cui si ritrovarono. Un dato di fatto sicuro è invece là
indicazione più generica dei rapporti topografici esi-
stenti fra i sepolcri ed i riquadri occupati oggi dall'abi-
tato o dalle vie, avendola desunta dai rapporti del
Marsuzi, che alle relazioni sopra i singoli ritrova-
menti unisce sempre la notizia dell' isolato o del tratto
di via in cui avvennero.

I.

Tombe Brancaccio rinvenute nel 1902.

Nel 1902 eseguendosi dei profondi cavi nel tratto
del giardino Brancaccio adiacente alla via delle Sette
Sale, si rinvennero due sepolcri, uno a fossa, l'altro a
pozzo (fig. 12), aperti nel banco cretaceo che costi-
tuisce il primo strato del terreno vergine.

(') La poca abilità del Marsuzi risulta sia da uno schizzo
di un sepolcro da lui eseguito in modo più che sommario sul
margine del libro dei rapporti (tomba LXVIII), sia dalle misure
fornite allo scopo di determinare la posizione esatta del se-
polcro XCIX nell'isolato XXIV, le quali non sono affatto suffi-
cienti allo scopo.

Monumenti antichi — Vox. XV.

Tomba I ('). La fossa di cui esibisco una pianta
(fig. 13) e la sezione sulla linea A, B (fig. 14), ripro-
dotte da un disegno del prof. Gai che fu presente
alla esecuzione dello scavo, era a pianta rettango-
lare di m. 1,20 X 2,50 ed il fondo si ritrovò a circa
m. 1,80 dalla superficie del banco cretaceo. Tale pro-
fondità non era uguale ovunque, poiché il fondo della
fossa non era interamente piano, ma all' intorno era
rilasciata una specie di banchina o ri sega alta m. 0,12
dal piano in cui giaceva il cadavere, risega questa
sulla quale poggiavano i rozzi cappellacci disposti a
guisa di volta ad aggetto, che difendeva la deposi-
zione dallo schiacciamento delle terre accumulate nel
tronco superiore della fossa. Questa vòlta era però
crollata quasi ovunque e ne restava solo un piccolo
tratto verso i piedi, ove proteggeva ancora il vasellame
di corredo ivi accumulato.

Il cadavere era stato deposto direttamente sul fondo
della fossa; il capo giaceva alla estremità sud-ovest
sopra un leggero rialzo del fondo, che fungeva da
capezzale. Delle ossa non rimaneva che una specie di
polvere color tabacco, intorno alla quale il terreno era
nerissimo ed untuoso, avendo assorbito grande quan-
tità di materiale organico. Sulla clavicola destra
giaceva :

a) (tav. UT, fig. 13). Fibula di bronzo ad arco
semplice affusato; la staffa, rotta, era fusa a canale,
la molla e lo spillo si estrassero in frammenti. Vi-
cino alla fibula si ritrovò :

b) Una fusaiola piriforme, schiacciata, sfaccet-
tata, esagona, di terracotta nerastra.

c) Più verso i piedi, ma sempre lungo la linea del
braccio destro e probabilmente alle falangi della mano,
della quale disgraziatamente non potei notare alcuna
traccia, giaceva un cerchiellino di bronzo o rame, rotto,
ed a sezione piana internamente e convessa esterna-
mente (tav. Ili, fig. 16).

Tra la testa del cadavere e la sua spalla destra
dovevano giacere :

d) (tav. Ili, fig. 8). Un grosso rocchetto in ter-

(') Not. scavi, 1902, p. 284. La descrizione è del tutto in-
completa, i vasi tutti in frammenti, non essendo stati an-
cora ricomposti quando inviai al Ministero quel rapporto som-
mario, cosicché mi avvenne di attribuire ad un solo recipiente i
frammenti di due vasi simili.

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