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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0044

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7,5

MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA. E DEL I-AZIO ANTICO

76

Gli oggetti descritti sotto le lettere f) e g) fa-
cevano certamente parte di una collana, ed erano an-
co ni parzialmente coperti dalle terre quando si estese
il relativo rapporto Marsuzi citato in nota, ond'è che
le ambre g) non furono ivi ricordate.

Tomba XVI('). a) Lancia inferro ben conser-
vata.

Tomba XVII (2). Conteneva delle ossa umane
umate, una delle quali ancora si conserva; i vasi erano
in frantumi e giacevano ai lati del cranio, ma furono
poi restaurati, e sono qui appresso descritti :

a) (tav. VI, fìg. 13). Grande tazza, la cui ansa
bifora termina in alto a sella e nella faccia verso
il recipiente è adorna con steccature orizzontali; al-
l'altezza del labbro poi sporge orizzontalmente verso
l'interno del vaso una linguetta trapezoidale. Cotesto
recipiente è plasmato in impasto, ben cotto all'esterno,
vivamente arrossato dall'azione del fuoco e poi ingub-
biato, come lo prova la esistenza di una sottile coper-
tura d'argilla cruda, che ha conservato un colore bruno
nerastro. Questa ingubbiatura fu lisciata a stecca;
l'uso del tornio nel plasmare il vaso è incerto.

b) Vaso alto m. 0,17 a corpo piriforme, col piede
a tromba, le spalle coniche e le labbra orizzontali;
l'argilla è impura, cotta solo all'esterno e quindi in-
gubbiata. Le due anse orizzontali, piantate a metà del
corpo, sono a sagoma rettangolare, l'uso del tornio è
incerto.

e) (tav. IV, fìg. 5). Tazza (3) in argilla impura
mal cotta; l'alta ansa bifora, termina lateralmente in
due cornetti, uno dei quali rotto; la faccia dell'ansa

(x) Scavata il 16 marzo. Eapporto M., 1039. Via Statuto
tra S. Martino e via Merulana. 2a cassa. Lancia in ferro ben
conservata, alta m. 0,10, diam. del cartoccio m. 0,025. Bull,
com., 1885, p. 193, arca 2 (errato). Nel Museo sotto la indi-
cazione « arca 2 » corrispondente al sepolcro di cui mi occupo
nel testo, si conserva una punta di lancia di bronzo, evidente-
mente posta lì per errore, in seguito a qualche confusione o
smarrimento. Certo questa punta di bronzo non appartiene a
quella tomba.

(2) Scavata il 17 marzo. Rapporto M., 1040. 3" cassa. In
questa, impastata colle terre, si ritrovò: (d) una fibula, formata
di tre fili di bronzo riuniti alle due estremità, una delle quali
costituisce il fermaglio dello spilli di asticella curva e grossa,
l'altra termina in un bottone con due sferoidi di ambra; è alta
m. 0,06, la freccia nella parte più curva è di m. 0,025. Oltre a
ciò si raccolsero lateralmente al cranio 48 frammenti fittili (a-c)
ed un osso umano. Bull com., 1885, p. 193, arca 3; Museo,
arca 3.

(3) Edita nel Bull, com., 1898, tav. Vili, fìg. 14.

verso la bocca del vaso è ornata con steccature oriz-
zontali; sulla sommità del corpo si notano tre bugne
equidistanti e tra queste furono incisi degli ornati
sulla pasta, quando ancora era fresca.

d) (tav. XIV, fìg. 26) (»■). Fibula di bronzo così
costituita. Alla estremità di un lungo spillo ricurvo
sono infilati due globetti schiacciati di ambra, dei
quali quello superiore è il più grande. Infilati questi
dischi si fissarono ribadendo a martello l'estremità
dello spillo, in modo da comprimerli contro un ingros-
samento del medesimo che in questo punto forato
per inserirvi e ribattervi la estremità di un altro filo
di metallo appiattito o meglio laminato nei quattro
quinti della lunghezza; la lamina di cui parlo, che
costituisce l'arco della fibula, era stata intagliata ad
ellissi e lavorata a giorno, dividendola in tre sottili
nastri, centrale e rettilineo uno, ricurvi gli altri due.
Nel punto opposto alla inserzione di questo arco nello
spillo, le tre sottili asticelle si riunivano in un solo
tratto appiattito di metallo, decorato in alto con sottili
solcature parallele fuse, terminante in una staffa a
canale ottenuta probabilmente a fusione, nella quale
si inseriva la estremità dello spillo ricurvo che, nel
tratto più prossimo alla parte espansa in cui era stata
inserita l'estremità dell'arco, è rivestito con una spi-
rale di filo di rame (fig. 28).

Tomba XVIII (2). a) (tav. V, fig. 7). Vaso
rozzo a corpo piriforme schiacciato, spalle tronco co-
niche rigonfie nel mezzo, bocca alquanto svasata
colle labbra orizzontali, brevi ; il piede è a tromba,
l'ansa a nastro. Sembra eseguito a mano in argilla
non depurata, lisciata rozzamente a stecca.

b) Tazzetta del consueto tipo, con ansa bifora
terminante in alto a sella ; è ornata con una bugna alla
estremità opposta dell'ansa e sembra lavorata a mano.

(') Edita nel Bull, coni., 1898, tav. IX, fig. 6.

(*) Scavata il 17 marzo. Rapporto M., 1041. 4 cassa. In
questa vi erano: (c) due fìbule di bronzo coll'arco a foglia di ulivo
e la staffa piana a disco inginocchiata e lo spillo ad asticella
cilindrica; sono alte m. 0,07 ed una ha il disco della staffa
mancante; (/) due anelli a zona sottile e piana, che forse forma-
vano un ornamento a spira del diam. di m. 0,033; (e) anello d'asti-
cella cilindrica del diam. di in. 0,047; (d-i) vari altri frammenti
irriconoscibili di bronzo ; (li) quattro frammenti di ferro: (b) tazza
ad un manico ed a copertura nera, del diam. di m. 0,08 alla
bocca; (a) vaso ad una ansa pure a copertura nera, rotto; (k)
puntale di bronzo a mezzo cono vuoto, alto m. 0,08 del diam.
alla base di va'. 0,018 è munito di un foro trasversale. Bull,
com., 1885, p. 194; arca 4. Museo, arca 4.
 
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