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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0067

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121

MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

122

i) Fibula ad arco ingrossato, molto ossidata,
colla molla ad un solo giro.

k) Anello di bronzo ad asticella cilindrica, rotto.
Il rapporto M. già ricorda la ciambella fittile h),
la quale appartiene certamente a cotesto sepolcro,
essendo ricordata anche nel cartellino del Garbani.

Tomba LXVI(')- Come risulta dal rapporto
ora citato e dallo schizzo che lo accompagna, al di-
fuori del sepolcro a fossa LXV, nel lato corrispondente
alla sinistra del cadavere ivi innato, giaceva orizzon-
talmente su di un fianco, colla bocca addossata ai
cappellacci che chiudevano la fossa precedentemente

Tomba LXVII (>). Nel tagliare la via che fian-
cheggia il lato destro della chiesa di S. Martino ai
Monti si rinvenne questa, tomba, nella quale giace-
vano i seguenti corredi riprodotti in parte nella fig. 54 :

a) Barattolo ovoidale, in impasto, ben cotto, or-
nato con costolature rilevate a rete.

b) Altro vaso simile alquanto più alto.

c) Frammenti di vasi in impasto, fra cui un'ansa

bifora.

Tomba LXVTII (2). Questa tomba fu trovata
presso quella precedente nell' aprire la via lungo
il fianco destro della chiesa di S. Martino, tra via

descritta, uno ziro conico, alto m. 0,57, del diam. di
m. 0,44 alla bocca a leggero risvolto (tav. VII, fig. 15).
L'interno non fu esaminato colle necessarie cure,
poiché evidentemente si ritenne che, pur essendo de-
posto fuori dell'alcova sepolcrale, facesse parte dei
corredi della tomba LXV. È perciò infatti che questo
dolio è descritto nel medesimo rapporto in cui si parla
di quella, ed è esposto nel Museo col medesimo n. 57.
In realtà deve attribuirsi ad una deposizione indipen-
dente ed è possibile che quivi fosse stato innato, se-
condo il consueto costume, un bambino.

(') Scavata il 27 settembre. Il rapporto M., 1201, dopo di
aver dato le notizie topografiche ed architettoniche riportate
nella nota precedente, continua cosi : « Olla fittile collocata all'e-
sterno del fianco sinistro dell'arca (intendi quella LXV); è di
creta ordinaria con risvolto superiore che aggetta dal corpo
m. 0,012, alta m. 0,57, diam. alla bocca m. 0,44 ed ai piedi
m. 0.20 ». Cfr. inv. Garbani citato nella nota precedente.

Giovanni Lanza e quella delle Sette Sale; giaceva anzi,
come notano il rapporto M. e le Notine degli Scavi,

(') Bull, com., 1887, p. 280. Museo, arca 58.

(2) Scavata il 15 dicembre 1887. Rapporto M., 1212. Se-
guito dettagliatamente nel testo, cosicché qui non si trascrive.
Not. Scavi, 1887, pag. 534 « Presso l'angolo della chiesa di
S. Martino, alla profondità di m. 1,10 è tornata in luce una
tomba... interamente disfatta. Si è riconosciuto che la testa del
cadavere era volta ad oriente ed aveva a destra (b) un vaso...
con ansa verso il centro, corpo largo e collo allungato in forma
quasi conica; (c) parecchi pezzi di fibule e cerchietti di bronzo
erano al posto delle spalle e del collo; (d) ai piedi si trovò una
piccola tazza con ansa terminata a mezza luna e sparsi in varie
parti della tomba erano numerosi frammenti di altre tazze e vasi
fittili, alcuni dei quali decorati con graffiti lineari. Un oggetto
singolare, rinvenuto fra la terra, è un utensile frammentato in
terracotta, del quale si riconnettono tre pezzi; ognuno di essi
è formato da una figura eorrispondente a due coni uniti alla
base, ha un piccolo piede di sostegno ; cotesti pezzi però sono
vuoti nell'interno e contengono un globetto, probabilmente anche
esso fittile, il quale gira liberamente a modo di sonaglio ». Museo,
arca 59.
 
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