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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0124

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235

MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

236

l) Un esemplare è munito di un piccolo piede a
ciambella.

Molto simili per la forma sono dei vasi di dimen-
sioni per lo più medie, nei quali si sogliono riconoscere
delle imitazioni o derivazioni dell'ossuario villanoviano ;
ve ne sono due, uno dei quali qui appresso descritto :

m) (tav. VI, fìg. 2). Esemplare colla pancia quasi
sferica, il collo molto alto a tronco di cono rigonfio
nel mezzo, il labbro espanso e massiccio, il piede a
ciambella; un'ansa a nastro è piantata verticalmente
sul corpo, intorno al quale si notano anche tre bugne
equidistanti.

Notevole è pure una serie di olle :

n) A pancia sferica alquanto schiacciata, col collo
breve, le labbra svasate e due anse a nastro verti-
cali tra il labbro e le spalle, le quali anse sono mu-
nite di costolature orizzontali, che le avvicinano a
quelle sagomate ad angoli. L'aspetto di questo vaso, che
porta l'indicazione Esquilino 1879, è rozzissimo, essendo
caduta quasi ovunque l'ingubbiatura; è alto m. 0,13.

o) (tav. V, fìg. 8). Altro esemplare simile,
assai più grande, alto m. 0,17; le anse sono a nastro,
sulle spalle gira una serie di X\X incisi, e sulla
sommità del corpo quattro scompartimenti rettango-
lari, pur essi incisi, chiaramente espressi nella ripro-
duzione che ne offro.

p) Si discosta dalle precedenti per una decora-
zione diversa, consistente in due bugne rilevate, fra
due serie laterali di sei solcature ciascuna ; questa è
eseguita in impasto, cotto, ingubbiato e quindi esposto
di nuovo al fuoco, che qua e là dette all'ingubbiatura
un colore rossastro tendente al grigio.

q) Un'altra olla si avvicina alquanto per la forma
a quella dei cantari; il corpo è troncoconico e le
spalle rigonfie e rientranti; il collo alto e pur esso
a tronco di cono, le labbra espanse, le anse molto
alte ed a nastro; è alta m. 0,17, ed il diametro alla
bocca è di m. 0,15.

Forme meno comuni sono :

r) (tav. VII, fìg. 9). Vaso troncoconico, alto
m. 0,10, munito di un' ansa ad anello, provvista in
alto di un cornetto ; la fattura è rozzissima, l'ingub-
biatura manca. Si rinvenne il 29 ottobre 1878.

s) Orcio a corpo piriforme, tronco in basso, con
collarino cilindrico ed ansa verticale a nastro piantata
sulla maggiore sporgenza del ventre. È rozzissimo,

alto m. 0,16, fu ritrovato il 23 gennaio 1883 nel-
l'isolato XII della 3a zona.

t) (tav. V, fìg. 9). Orcio più piccolo di quello pre-
cedentemente descritto, privo del collo, ornato con tre
bugne piantate sulle spalle e montato su di un mas-
siccio piede a tronco di cono.

n) (tav. VI, fìg. 15). Ossuario col corpo sferico,
piede a tromba e labbra leggermente svasate, colle
quali termina il collo breve e rigonfio. È alto m. 0,21
e sulla sommità del corpo è provvisto di due anse
orizzontali sagomate, tra le quali, da ciascun lato, si
nota una bugna circoscritta in alto da tre solcature
ad angolo.

v) (tav. IV, fìg. 4). Barattolo a corpo piriforme,
con "strozzatura verso la bocca e quattro linguette
triangolari piantate obliquamente sulle spalle.

Buccheri indigeni.

Sotto questo titolo raccolgo una serie di vasi, i
quali dal punto di vista tecnico costituiscono una
classe intermedia fra quelli più rozzi in impasto ed
i buccheri fini.

a-b) Olletta a corpo sferico allungato verso il
piede, collo troncoconico, labbra a risvolto orizzontale e
due anse a nastro verticali, alta m. 0,12. Altra simile.

c) Calice col corpo a calotta alquanto rientrante
verso'Tattaccatura delle pareti, a tronco di cono ro-
vescio. È piantato su di un piede a tromba e verso
l'attaccatura alla pancia, sulle pareti, è incisa una linea
spezzata ed un'altra ad ee ricorrenti. È alto m. 0,12,
il diam. alla bocca è di m. 0,14. È eseguito al
tornio con una argilla nerastra; la superfìcie è in-
gubbiata di nero ed i graffiti riempiti di ocra rossa.

d) Scifo simile per la forma a quelli protocorinzi
geometrici; è alto m. 0,077, lavorato al tornio in im-
pasto depurato, cotto e quindi ingubbiato di nero;
l'ornamentazione si limita a tre linee orizzontali in-
cise intorno al labbro ; al disotto invece è grafita una
linea spezzata.

e) (tav. Vili, fìg. 5). Splendida anforetta a corpo
sferico, col collo troncoconico, le labbra sottili e brevi,
e le anse verticali a nastro; intorno alla base del
collo è incisa una linea spezzata, sul corpo si osser-
vano i consueti fasci di linee a W, e nello spazio
libero, tra le anse, la solita doppia spirale incisa, al
 
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