Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

DOI Artikel:
Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0135

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
257

MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

258

Riguardo ai gruppi di oggetti ai quali ho prima
accennato, il De Rossi, constatando che intorno ad
essi non erano state notate difese in pietra, espose
il parere che giacessero in fondi di capanne preisto-
riche ('). Ma a me non sembra che una tale ipo-
tesi sia giustificata dalle premesse, poiché i rinveni-
menti avvennero casualmente, per mano di operai in-
tenti a tutt'altro che a fare osservazioni scientifiche
ed entro cavi stretti e profondi, nel cui interno un po'
per la luce scarsa che vi giungeva, un po' per gli

naliera, ma è del tutto inammissibile che in ciascuna
restasse una fibula sia pure rotta; il bronzo, allora
assai più d'oggi, dovendo avere un pregio notevole. In-
vece la presenza delle fibule ed in genere l'associazione
dei varii oggetti sopra descritti è del tutto normale
nei corredi drun sepolcro ; ed io reputo che tali fossero
appunto i gruppi ai quali ho accennato.

Più a settentrione dei gruppi sepolcrali ai quali
ho accennato e precisamente nelle vicinanze della
porta Salaria, si rinvennero nel 1886 alcuni oggetti,

sbatacchi con cui erano sostenuti i fianchi del taglio,
ogni osservazione sarebbe stata difficile anche ad
uno studioso di professione. Il fatto che gli operai
non avevano notato difese in cappellaccio o tufo in-
torno agli oggetti, non prova adunque che queste man-
cassero completamente; e pure concedendo ciò, non
per questo se ne sarebbe dovuto dedurre che gli og-
getti giacessero in fondi di capanne, perchè anche le
tombe in molti casi sono prive di rivestimenti e di
difese.

La posizione di questi gruppi, nelle ultime pro-
pagini del Quirinale e del Viminale verso le valli se-
condarie dell'Amene, è poco favorevole alla ipotesi del
De Rossi. La natura dei ritrovamenti gli è poi decisa-
mente contraria. Quasi ogni gruppo comprende infatti
una fibula od altri oggetti di bronzo ; ora nel fondo di
una capanna abbandonata possono di regola restare dei
cocci ed altri avanzi dovuti a rifiuti della vita gior-

(!) Il Buonarroti, del marzo 1874, p. 20 e seg., cfr. anche
Bull- com., 1878,'p. 5 e seg.

Monumenti Antichi — Voi. XV.

i quali con ogni probabilità derivano pur essi da cor-
redi sepolcrali guastati e dispersi. Descrivo qui appresso
i pochi conservati nel Museo capitolino.

a) Una tazzetta ad ansa bifora, eseguita al tornio
con un impasto omogeneo, ben cotto e quindi ingub-
biato. Le pareti sono sottili, il corpo è ornato con
tre bugne equidistanti, fra le quali si notano delle
leggere solcature verticali. Porta ancora il cartellino
del magazziniere, nel quale si leggono le notizie ge-
neriche già esposte riguardo al suo ritrovamento;

b) Anforetta (tav. VII, fig. 3) a doppia ansa, ese-
guita in impasto abbastanza fino, ingubbiata, ben cotta,
di aspetto rosso bruno.

c) Grande fibula in bronzo, edita nella tav. XII,
fig. 3; l'arco è vuoto ed ornato con linee spezzate, pro-
fondamente incise, coi vertici degli angoli verso le estre-
mità dell'arco medesimo.

Il Caylus ('), nella sua pregevole raccolta di an-
tichità, figura e descrive un frammento di centurone

(!) Caylus; Recueil d'antiquités, V, p. 267, tav. XCVI,

17
 
Annotationen