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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0139

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265

MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

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cioè fosse un sepolcro, simile a quelli notissimi a cu-
pola del periodo miceneo (')..

La collezione Nardoni.

Al cav. Nardoni spetta il merito incontestato di
aver posto mente per il primo agli oggetti preistorici
che si scoprivano negli sterri per i nuovi quartieri
dell'Esquilino e del Castro Pretorio ; nè egli si limitò
a raccogliere gli oggetti, ma su alcuni di essi pub-
blicò pure delle importanti notizie, alle quali ho già
accennato nella bibliografia della necropoli esquilina.

Una parte degli oggetti componenti questa colle-
zione fu raccolta dallo stesso suo proprietario, l'altra
egli l'acquistò dai terrazzieri addetti allo scavo. Si può
escludere assolutamente la possibilità che in genere le
notizie topografiche siano state in seguito confuse, ogni
oggetto conservando spesso il relativo cartellino, ta-
lora incollato all'oggetto, talora rinchiuso con questo
nella medesima scatola. Riguardo poi alla veracità
delle notizie originarie, le constatazioni dirette del
Nardoni possono accettarsi con ogni sicurezza, la sua
buona fede essendo superiore ad ogni dubbio. Sulla
veridicità delle notizie raccolte dai terrazzieri, si du-
bita oggi da molti, ma a torto, poiché il Nardoni non
raccoglieva soltanto oggetti dell'Esquilino, gli operai
quindi non avevano alcun interesse a nascondergli la
vera località in cui gli oggetti erano stati ritrovati ; nè
forse avrebbero potuto farlo, conoscendo benissimo il
Nardoni gli isolati o i cantieri in cui prestavano servi-
zio, e dai quali quindi gli oggetti medesimi dovevano
derivare. Infine i vasi, ed anche qualche altro oggetto,
ancora conservano larghissime tracce della terra in cui
giacevano, ed è appunto del tufo decomposto, argilloso,
identico a quello che forma il banco vergine super-
ficiale dell' Esquilino e dei colli adiacenti.

Mancando completamente le notizie riguardanti la
giacitura e l'associazione degli oggetti, dobbiamo con-
siderarli come sporadici, siccome poi sono numerosis-
simi e molti privi assolutamente di ogni valore, così
io non li descriverò tutti singolarmente, ma darò sol-

(') Rendiconti dell'Accad. dei Lincei, c. s. m., 1900, p. 197;
1902, p. 216; Bull, comun., 1903, p. 120.

tanto un cenno degli oggetti più importanti, avver-
tendo che per gli impedimenti frapposti dal proprie-
tario io non sono in grado di accertare la provenienza
dall'Esquilino dì alcuni degli oggetti che pubblico,
benché una tale indicazione sia la più probabile.

Oggetti in pietra.

a) Ascia a contorno rettangolare in pietra levi-
gata; i fianchi vanno rastremandosi verso la base con
una sezione ad ellissi schiacciata, salvo verso il taglio,
ove è appiattita. È abbastanza ben conservata.

b) Piccola ascia in pietra levigata, a contorno
triangolare, col vertice costituente la base dello stru-
mento smussata e ricurva.

c) Punta di freccia in selce a triangolo, priva
di peduncolo, e colla base leggermente incavata.

d) Numerose punte di freccia a triangolo isocele
e peduncolo, eseguite in selce mediante scheggiatura
e sottili ritocchi.

e) Raschiatoio costituito da una scaglia di selce
lavorata da un solo lato: dall'altro conserva ancora
il conoide di percussione che serviva ad impugnarlo.

/) Lame di coltellini, una delle quali lavorata
da un solo lato ed aguzza, un'altra coi margini ritoc-
cati e la punta ad arco di cerchio ottenuto pur esso
mediante leggere scheggiature.

g) Numerose valve di conchiglie forate alla base
per appenderle a guisa d'ornamento.

Oggetti in osso, o corno di cervo.

a) Oltre a numerose stecche aguzze in punta e
con intaccature laterali alla base, si notano :

b) Dei punteruoli d'osso cilindrici aguzzi ad una
estremità.

c) Delle schegge d'osso aguzzate ad un estremo.

d) Dischi forati, ornati con cerchiellini concen-
trici incisi.

e) Denti di carnivori e roditori, forati per lo più
alla base, per appenderli a guisa di ornamento od
amuleto.

/) Denti di squalo, forse destinati ad armare
il calamo di una freccia.
 
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