Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

DOI Artikel:
Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0152

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

292

ra. 0,04, e sulla maggiore sporgenza del corpo è or-
nata con quattro piccole bugne.

h) Ciotola di argilla grossolana, a tronco di
cono rovescio, con orlo alquanto rientrante, eseguita
a mano e lisciata a stecca; la superfìcie qua e là
cotta ed arrossata, è in genere nerastra per insuffi-
ciente cottura. Il diam. alla bocca è di m. 0,10. Con-
teneva alcune costole di un mammifero, forse del ge-
nere ovino o suino.

i) Ciotola simile alla precedente, ma più grande,
fatta a mano, lucidata a stecca e disugualmente cotta ;
il diam. alla bocca varia dai m. 0,15 ai m. 0,17.
Parve probabile al Boni che la terra spugnosa con-
tenuta in questa ciotola, avesse sostituito una specie
di puls o polenta, quivi originariamente imbandita.

k) Vaso ovoidale fatto a mano e lucidato a stecca,
della quale sono ancora visibili le tracce ; il colore
della superficie, variabile dal nero al rossastro, indica
che la cottura fu poco uguale ed in genere insuffi-
ciente. È alto m. 0,16.

/) Vaso ovoidale simile al precedente, alto
m. 0,14.

m) Vaso piriforme riprodotto dalla fig. 112 m,
identico per tecnica a quelli precedenti, alto m. 0,13.

Accanto all'orlo del dolio, ma al di fuori di que-
st'ultimo, si rinvenne una tazzetta a tronco di cono
rovesciato, col fondo ombelicato, ed una orecchietta
che si eleva dall'orlo; è eseguita a mano in impasto,
lucidata quindi a stecca, malcotta. Il Boni ha esposto
parecchie ipotesi riguardo a cotesto vasetto; per me
io credo che dalla sua posizione al difuori del se-
polcro, non si possa dedurne che la più grande incer-
tezza sulla deposizione della quale fa parte.

Tomba CLXXVI1 ('). Pozzo incavato nel terreno
sino alla profondità di m. 0,30, in fondo al quale gia-
ceva un dolio sdraiato su di una parete, troncato quasi
completamente dalla tomba a fossa recente CLXXX.
Era chiuso alla bocca da un lastrone di tufo ; doveva
contenere lo scheletro di un bambino, e nel suo com-
plesso richiama alla mente le tombe analoghe della
necropoli esquilina.

Tomba CLXXVIII (2). Tomba ad umazione antica,
troncata da quella CLXXXI del secondo gruppo, e da

(') Not. scavi, 1903, p. 393. tomba H.

(2) Not. scavi, 1903, p. 414-, fig. 45, tomba J.

un incavo che probabilmente corrisponde ad un fondo
di capanna. Era orientata da sud-est a nord-ovest,
larga m. 0,55 e profonda m. 0,65. Vi si ritrovarono
ancora in posto le estremità inferiori dei femori di
un individuo adulto, che fu deposto sul ventre, e
quindi col dorso verso l'alto. I corredi che dovevano
essere stati deposti verso le estremità della fossa me-

Fig. 112«.

desima, sono stati certamente distrutti dai tagli ai
quali ho accennato; inoltre una parte dei femori stessi
erano caduti entro la tomba CLXXXI, sui lastroni
di pietra che riparavano i corredi di quest'ultimo se-
polcro.

Di altre sette tombe a cremazione antiche, tre
delle quali troncate da tombe a fossa del gruppo
più recente non è ancora pubblicata la relazione di
scavo.

Le tombe del secondo gruppo sono tutte a fossa.
Quelle sino ad ora edite sono qui appresso descritte.
 
Annotationen