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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0166

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319

MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

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fusione precede immediatamente lo sviluppo della in-
dustria fittile attribuita alle fabbriche corinzie.

Anche nella necropoli esquilina, come in quella nel-
l'Argileto, spettano a questa prima fase delle tombe
ad umazione ed altre a cremazione. Il sepolcro XI,
ad esempio, conteneva i resti di mi cadavere cremato,
una fibula ad arco semplice ingrossato, pieno, ornata con
tre anelli piani, un cerchio di quelli a sezione romboi-
dale schiacciata, una tazza ad ansa bifora ornata alla
estremità superiore con due cornetti; ossia una serie
di oggetti non solo comuni, ma alcuni addirittura ca-
ratteristici del gruppo più arcaico di sepolcri ad uma-
zione; la tomba XLVIII conteneva pur essa una delle
solite fibule ad arco affusato pieno, ornata coi consueti
anelli piani, quella LVIII un recipiente di un tipo
derivato dall'orcio, tipo che si attribuisce di con-
sueto ad una modificazione dell'ossuario villanoviano,
insieme al quale giaceva pure una delle solite tazze
ad ansa bifora. Infine la stessa tomba CXII, se si
eccettua il cinerario a capanna, che, per ragioni fa-
cili ad intuirsi, non si depose mai nelle sepolture
ad umazione, conteneva una delle solite tazzette ad
ansa bifora a cornetti, non rare nelle tombe ad uma-
zione del gruppo arcaico, e delle quali io non conosco
esempi associati ad elementi caratteristici del gruppo
più recente in cui sono diffusi i vasi geometrici greci
ed i buccheri fini.

Se si esaminano i corredi, queste tombe a cre-
mazione ci appariscono adunque strettamente colle-
gate a quelle ad umazione più antiche; se si esamina
la loro distribuzione topografica, si osserva che tanto
nell'Argileto come nell' Esquilino sono sparse e fram-
miste a quelle ad umazione ; infine, la struttura me-
desima di questi sepolcri è analoga, benché la di-
versità di rito richiedesse spazio diverso.

Nella necropoli esquilina adunque, come in quella
argiletana, si scavarono nella prima fase della età del
ferro dei sepolcri a fossa per seppellirvi dei cadaveri
limati, e delle tombe a pozzo per deponi le ceneri
dei combusti.

Insieme a questi caratteri comuni, però se ne no-
tano altri e questi differenziali.

I vasi di importazione, relativamente frequenti nei
sepolcri dell'Esquilino, mancano in quelli coevi nel-
l'Argileto; ed in genere le tombe a fossa più antiche
dell' Esquilino e del Quirinale contengono oggetti più

sviluppati e svariati di quelli raccolti nelle coeve
tombe dell'Argileto. Questo dato però non è affatto in
contradizione coi risultati antecedenti, e sarebbe grave
errore dedurne l'età più antica dei corrispondenti se-
polcri argiletani, contro la quale ultima ipotesi milita
un argomento di un valore indiscutibile, desunto dalla
topografia stessa dei sepolcreti. Nella necropoli esqui-
lina infatti bene esposta, vicina, come vedremo, all'a-
bitato, al riparo dalle alluvioni del Tevere che dove-
vano ricoprire di frequente il sepolcreto argiletano, non
si ritrovano tombe più antiche di quelle a fossa della
prima fase della età del ferro, cogli oggetti caratteri-
stici di quest' ultima ai quali ho dinnanzi accennato.

Ho dimostrato non esservi ragione alcuna per ri-
ferire ad un'epoca antecedente le tombe a cremazione
colà rinvenute, malamente esplorate, ma che ad ogni
modo corrispondono perfettamente a quelle di analogo
rito rinvenute nell'Argileto ; quindi se le sepolture ar-
giletane spettassero ad una fase di civiltà più remota,
in questa gli abitatori dell'Oppio o quelli del Velia,
invece di seppellire nel prossimo e sicuro Esquilino,
avrebbero scelto per scavare 1' ultima dimora ai loro
morti il paludoso e quindi incomodo Argileto, così
poco elevato per giunta sul livello del fiume da rima-
nere inondato in gran parte della 'stagione piovosa.

Una tale supposizione non può rispondere al vero an-
damento delle cose ; la topografia dei sepolcreti è quindi
in piena armonia con ciò che ci ha rivelato l'esame
dei corredi e le diversità che ho notate debbono spie-
garsi in altro modo. Si può supporre che ai sepolcri
ad umazione delle classi più progredite corrispondes-
sero nell'Esquilino medesimo e nell'Argileto molte tombe
a cremazione delle classi meno agiate, e che alla pre-
ferenza di questa o quella classe per questo o quel se-
polcreto si debba la maggiore povertà dell'uno in con-
fronto coll'altro. Ciò naturalmente nel caso che l'ap-
parente ricchezza dei sepolcreti corrisponda al vero,
poiché non si deve escludere la possibilità che i futuri
scavi possano anche smentirla.

Le fìbule rinvenute nei sepolcri del Castro Pretorio
e sopratutto i corredi delle due tombe di villa Spi-
tliower (') mostrano aU'eviden,:a che quella necropoli
era in attività quando si scavarono nell' Esquilino e

(') Cfr. tombe CLXV e CLXVI.
 
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