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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0167

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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

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nell'Argileto i sepolcri della prima fase della età del
ferro; a questa medesima fase di civiltà infatti ci
riportano le fìbule ad arco affusato pieno, i cerchi a
sezione romboidale schiacciata, i vasi in impasto, fra
cui alcuni coll'ansa bifora a sella, e l'anfora in argilla
pura a superficie giallastra friabile, con ornamentazione
geometrica dipinta, rinvenuti nelle citate sepolture del
tutto analoghi ed alcuni anche identici ad esemplari
ritrovati nelle sepolture del primo gruppo scavate nel-
l'Esquilino e nell'Argileto.

Ho mostrato brevemente il completo parallelismo
esistente fra le tombe della fase più antica nella ne-
cropoli argiletana e quelle degli altri sepolcreti romani,
coevi, di cui si ha notizia sino ad ora; mi resta ora
da accennare brevemente alla continuazione di questa
perfetta corrispondenza fra i sepolcri della fase più
recente scavati nell'Argileto e quelli coevi dell' Esqui-
lino e del Quirinale.

Sono comuni a questi ed a quello i vasi in argilla
figulina a decorazione dipinta geometrica o con animali
in corsa, fra i quali vasi sono comuni le hylihes e le
lehyloì greche ; delle anforette a corpo sferoidale, del
tutto analoghe a quella della tomba CLXXXI k), si
rinvennero in gran numero nei sepolcri dell'Esquilino,
ed una si ritrovò nel sepolcreto dei Liguorini (XCV) ;
la brocca, pure di bucchero indigeno, rinvenuta nel
sepolcro CLXXIX c), è di un tipo non raro nelle sepol-
ture del secondo periodo rinvenute sull' Esquilino.

A questa fase più recente ho infine attribuito i
sepolcri esquilini con fìbule ad arco vuoto, ed altre
identiche a queste si ritrovarono nelle sepolture del
più recente gruppo dell'Argileto. Una di queste tombe
rinvenuta nell'Argileto. ancora inedita, conteneva, se
la memoria non mi tradisce, insieme alle fibule già
citate, due grandi cerchi ornamentali a sezione quasi
laminata, che per ciò, e per la larghezza della zona
medesima, più che ai cerchi a sezione romboidale del
periodo più antico, corrispondono a quelli del sep. CI
rinvenuto nella via dello Statuto (tav. XIV, fìg. :>),
riferibile, anche per altre ragioni, all'epoca in cui
era florido il commercio dei vasi geometrici greci
e quindi alla seconda fase dell'età del ferro. Lo
scifo ed altri oggetti ritrovati nella tomba CLXXIX
ed in quelle coeve dell'Argileto corrispondono per-

MOKUMKNTI ANTICHI — VoL. XV.

fettamente ad esemplari numerosi rinvenuti nei se-
polcri esquilini del secondo periodo. Un'olla a due
anse orizzontali rinvenuta in una tomba di fanciullo
nel Foro è identica per tecnica e del tutto analoga
per forma a quella contenente lo scheletro di bambino
da me scavata nella villa Brancaccio (I). Calici tronco-
conici con solcature orizzontali al tornio provengono
dalle tombe meno arcaiche dell' Esquilino, come da
quelle più recenti dell'Argileto; due di queste tombe
argiletane, ancora inedite, hanno restituito delle coppe
di argilla figulina con zone dipinte di bruno e fori
vicino alla bocca per appenderle, coppe che parimenti
provengono da sepolture coeve appunto alla diffusione
dei vasi geometrici greci e dei buccheri fini, rinve-
nute nella piazza Vittorio Emanuele.

Pertanto la corrispondenza fra i corredi delle se-
polture montane e quelli dei sepolcri argiletani del
2° gruppo, è completa, e dimostra che in questa
epoca, corrispondente alla diffusione dei vasi greci a
decorazione geometrica dipinta e dei buccheri fini or-
nati ad incavo, si seppellì contemporaneamente in
Roma così nel sepolcreto argiletano come in quello
sull' Esquilino.

Infine la fibula (tav. XII, fìg. 3) e la tazza ad
ingubbiatura rossa (tav. VII, fig. 3) provenienti dalle
vicinanze di Porta Salara, provano che anche nella
necropoli ad oriente del Quirinale giacevano delle de-
posizioni coeve e simili a quelle del secondo gruppo
rinvenute nell' Esquilino e nell'Argileto.

Se ora si esaminano le relazioni esistenti fra i due
gruppi di sepolcri, spettanti, come ho dimostrato, a
due fasi diverse della vita romana nella età del ferro,
ci avvediamo della persistenza nella fase più recente
di alcuni tipi e di alcune tecniche proprie di quella
più antica, e dobbiamo concluderne che le tombe del
secondo gruppo succedono ovunque immediatamente e
senza interruzione alcuna nei varii sepolcreti romani
sino ad ora noti a quelle del gruppo più antico.

La immediata successione di questa fase all'altra
rende impossibile una esatta distinzione dei sepolcri
che spettano alla fine della formazione del gruppo più
antico, da quelli che inaugurano il più recente; nè
a tale riguardo i dati che mancano per ricostruire la
storia dello sviluppo dei singoli sepolcreti romani,
possono essere integrati esaminando la distribuzione
topografica delle relative tombe nei sepolcreti stessi,

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